una storia tristemente conclusa, una storia che è tutto un romanzo travagliato che si riconosce nei suoi splendidi scritti.
Storie di vita vissuta tra le censure del tempo in un sistema patriarcale che offuscava ogni dire e che trovava solo nella nonna l'unica ancora di salvezza.
Una fine tragica, direi annunciata che concluse una vita incompresa, un'anima nobile ma triste che nella poesia rifugiava ogni pensiero e che come dimostrano i manoscritti a volte manomessi per non turbare le coscienze di chi si poneva alla lettura ma che restavavo nei cassetti della memoria e solo dopo la sua morte sono stati riscoperti e divulgati.
Una poesia molto bella perchè vera, mi ha incantato e sono a rileggerle perchè sono anche insegnamento.
eccone un esempio:
Notturno invernale
Così lieve è il tuo passo, fanciullo,
che quasi non t’odo,
dietro me, sul sentiero.
E così pura è l’ora, così puro
il lume delle grandi stelle
nel cielo viola
che l’anima schiarisce
dentro la notte
come i tetri pini che albeggiano
nel biancore della neve.
Un alto sonno tiene la foresta
ed i monti
e tutta la terra.
Come una grazia cade
dal cielo il silenzio.
Ed io ti sento l’anima battere,
dietro il silenzio,
come un filo vivo di acque
dietro un velo di ghiaccio -
e il cuore mi trema,
come trema il viandante
quando il vento gli porta
attraverso la notte
l’eco d'un altro passo
che segue il suo cammino.
Fanciullo, fanciullo,
sopra il mio cammino,
che va per una landa senza ombre,
sono i tuoi puri occhi
due miracolose corolle
sbocciate a lavarmi lo sguardo.
Fanciullo, noi siamo
in quest’ora divina
due rondini che s’incrociano
nell’infinito cielo,
prima di mettersi in rotta
per plaghe remote.
E domani saremo
soli
col nostro cuore
verso il nostro destino.
Ma ancora, nel profondo, tremerà
il palpito lontano delle ali sorelle
e si convertirà
in nuova ansia di volo.
gennaio 1931