mi farebbe molto piacere riceve commenti critiche o analisi circa la mia ultima poesia, una riscrittura di alle fronde dei salici di quasimodo:
E come pensare al miglior futuro
col mediato inganno sul pensier nostro
fra oscene battaglie di populismo
in folte piazze cieche con le fauci
all’iniqua equità presto sbarrate
e al marchiato sigillo del volere
drizzar come pare la nostra vita?
Poi fra tre mura di legno, per voto,
anche la nostra libertà era appesa,
oscillavano bianchi fogli muti.
grazie!!!