Autore Topic: Fabrizio De André  (Letto 1486 volte)

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Offline Stefano Toschi

Fabrizio De André
« il: Lunedì 15 Dicembre 2008, 17:06:02 »
Che Fabrizio De André oltre che un cantautore sia stato un poeta è cosa ormai appurata.
Recentemente ho avuto occasione di ascoltare un suo album del 1970 che non conoscevo: “La Buona Novella”, e non nascondo che ascoltandolo mi sono commosso fino alla lacrime.
L’album ripercorre la vicenda evangelica prendendo spunto, per la narrazione, dalla lettura dai vangeli apocrifi.
L’interpretazione che l’autore ne dà è schiettamente laica, eppure si avverte che i testi sono pervasi da una profonda spiritualità.
Voglio qui proporvi l’ascolto e la lettura di due brani consecutivi “Il ritorno di Giuseppe” e “Il sogno di Maria”.
Nel brano precedente (per chi vuole tutti i brani si trovano su youtube): “L’infanzia di Maria”, seguendo il Protovangelo di Giacomo, si racconta di come Maria consegnata, all’età di tre anni, dai suoi genitori ai sacerdoti di Gerusalemme sia austeramente allevata nel Tempio, finché giunta ai dodici anni (cioè fattasi donna, secondo la concezione del tempo) le assegnano come marito il vecchio Giuseppe.
Giuseppe la prende come una figlia, ma subito parte per un lavoro lontano.
Naturalmente la poetica che sottende l’album è tutta anarchicamente imperniata sul contrasto potere-libertà:
“Così una bambina, prima ancora di capire, prima ancora di volere, è già strumento della fede dei genitori e, naturalmente, del potere che quella fede esercita. E viene allevata nel seno del potere per servire-il potere. E proprio dalla vergine per vocazione (sterile, perciò) , nasce la rivolta. La gioia è breve, il potere riprende le redini in mano, la rivolta è soffocata, il potere uccide.”
(dalle note inserite nel disco).

Ma non mancano spunti di grande tenerezza, come nei brani che seguono.

Sulla poetica di De André:
http://it.wikipedia.org/wiki/Fabrizio_De_Andr%C3%A9/Draft_poetica

Per ascoltare i due brani:
http://it.youtube.com/watch?v=8_nfrZbVh34


Testi:
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Fabrizio De André
« Risposta #1 il: Lunedì 15 Dicembre 2008, 17:07:17 »
Il ritorno di Giuseppe

Stelle, già dal tramonto,
si contendono il cielo a frotte,
luci meticolose
nell'insegnarti la notte.
Un asino dai passi uguali,
compagno del tuo ritorno,
scandisce la distanza
lungo il morire del giorno.

Ai tuoi occhi, il deserto,
una distesa di segatura,
minuscoli frammenti
della fatica della natura.
Gli uomini della sabbia
hanno profili da assassini,
rinchiusi nei silenzi
d'una prigione senza confini.

Odore di Gerusalemme,
la tua mano accarezza il disegno
d'una bambola magra,
intagliata nel legno.
"La vestirai, Maria,
ritornerai a quei giochi
lasciati quando i tuoi anni
erano così pochi."

E lei volò fra le tue braccia
come una rondine,
e le sue dita come lacrime,
dal tuo ciglio alla gola,
suggerivano al viso,
una volta ignorato,
la tenerezza d'un sorriso,
un affetto quasi implorato.

E lo stupore nei tuoi occhi
salì dalle tue mani
che vuote intorno alle sue spalle,
si colmarono ai fianchi
della forma precisa
d'una vita recente,
di quel segreto che si svela
quando lievita il ventre.

E a te, che cercavi il motivo
d'un inganno inespresso dal volto,
lei propose l'inquieto ricordo
fra i resti d'un sogno raccolto.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Fabrizio De André
« Risposta #2 il: Lunedì 15 Dicembre 2008, 17:08:28 »
Il sogno di Maria

"Nel Grembo umido, scuro del tempio,
l'ombra era fredda, gonfia d'incenso;
l'angelo scese, come ogni sera,
ad insegnarmi una nuova preghiera:
poi, d'improvviso, mi sciolse le mani
e le mie braccia divennero ali,
quando mi chiese - Conosci l'estate -
io, per un giorno, per un momento,
corsi a vedere il colore del vento.

Volammo davvero sopra le case,
oltre i cancelli, gli orti, le strade,
poi scivolammo tra valli fiorite
dove all'ulivo si abbraccia la vite.
Scendemmo là, dove il giorno si perde
a cercarsi da solo nascosto tra il verde,
e lui parlò come quando si prega,
ed alla fine d'ogni preghiera
contava una vertebra della mia schiena.

(... e l' angelo disse: "Non
temere, Maria, infatti hai
trovato grazia presso il
Signore e per opera Sua
concepirai un figlio...)

Le ombre lunghe dei sacerdoti
costrinsero il sogno in un cerchio di voci.
Con le ali di prima cercai di scappare
ma il braccio era nudo e non seppe volare:
poi vidi l'angelo mutarsi in cometa
e i volti severi divennero pietra,
le loro braccia profili di rami,
nei gesti immobili d'un altra vita,
foglie le mani, spine le dita.

Voci di strada, rumori di gente,
mi rubarono al sogno per ridarmi al presente.
Sbiadì l'immagine, stinse il colore,
ma l'eco lontana di brevi parole
ripeteva d'un angelo la strana preghiera
dove forse era sogno ma sonno non era
- Lo chiameranno figlio di Dio -
Parole confuse nella mia mente,
svanite in un sogno, ma impresse nel ventre."

E la parola ormai sfinita
si sciolse in pianto,
ma la paura dalle labbra
si raccolse negli occhi
semichiusi nel gesto
d'una quiete apparente
che si consuma nell'attesa
d'uno sguardo indulgente.

E tu, piano, posasti le dita
all'orlo della sua fronte:
i vecchi quando accarezzano
hanno il timore di far troppo forte.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Marina Como

Re: Fabrizio De André
« Risposta #3 il: Lunedì 15 Dicembre 2008, 22:11:02 »
stefano grazie! che bei brani... e... non li conoscevo... diamine, fabrizio questo a me notissimo sconosciuto... non finirete mai di stupirmi!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.