Et fiat pax inter nos! Chi potrebbe mai allontanarmi da un'ironica e polemica tenzone? Se Marina del lago di Como mi dice che è d'accordo con la mia proposta, figuriamoci se non sono d'accordo io, antipatico rompicoglioni, che non riesco mai a tenere la boccaccia chiusa e mi faccio sempre trasportare alla ribalta, testa d'ariete a dire le cose che tutti pensano ma che non hanno il coraggio d'esprimere. E ogni volta pago di persona, e ogni volta resto sgradevole all'inclito e all'incolta (e viceversa, cioè all'incolto e all'inclita).
Io ho sempre trovato fra i redattori -e dico la sincera verità - ottime persone in questo sito, i quali,per amicizia (potrei dire, oppure oso troppo, per immeritata simpatia?) che mi raccomandano, come un buon pater familiae, di controllarmi nelle mie esasperanti prolusioni a favore di una maggior serietà del sito, ad una maggiore attenzione in quello che si pubblica, a scrivere Poesie per la Poesia e non per subordinare l'arte sublime della Poesia al ricevere commenti, perché, lo ripeto, qui vi sono troppi scrittori di vacue parole che non sono assolutamente poesia, e che giornalmente immettono imperscrutabili scritti, da interpretarsi come la stele di Rosetta (ma la stele di Rosetta, quando fu capita, qualcosa diceva, eccome, invece...)
Per questo raccomandavo, inascoltato don Chisciotte, di non badare troppo ai nuovi autori (che poi nel cinquanta per cento sono vecchissimi autori, ritornati da abbandoni ed esili), ma di guardare ai vecchi, che approfittano spesso e volentieri della loro posizione, e si permettono di scrivere qualsiasi cosa, certi di sfuggire dalle maglie del controllo che, per loro, effettivamente non esistono.
L'essere controllore del sito a molti piacerebbe, e non certo a me che sarei causa della chiusura del sito per il casino che combinerei, eliminando tante di quelle poesie di vecchi autori liberi di passare quel che vogliono senza controllo, che il sito si ridurrebbe di un terzo (e per primo, detto con sincerità, eliminerei me stesso).
La mia natura e il mio alto rispetto per la Poesia impedirebbero anche il proliferare di commenti che ogni volta rappresentano graficamente una lingua che lecca... non so che cosa lecchi.
Poco recentemente ho letto, di uno scialbissimo scritto senza mordente e senza classe, che addirittura, per il commentatore, si trattava di una poesia "divina". Si, proprio così, "divina"! Dante, che chiamò il suo insuperabile capolavoro semplicemente "Commedia" e al quale i posteri aggiunsero quel meritato "divina", si sarà rivoltato nella tomba (ammesso e non concesso che Dante si occupi di certe sciocchezze).
Sicuramente, quando si parla di redattori, almeno nella forma di controllori, si può pensare a personaggi che abbiano l'umano difetto di sentirsi arrivati e superiori perché basta un loro cenno per dire ad un autore: "Tu sei sotto il mio controllo, io ti posso, con un semplice battito della dita sulla tastiera del computer, rifiutare od accogliere, io sono a te superiore, guardami bene". Alla stessa maniera degli arbitri di calcio, che magari assegnano un rigore che non esiste e scutono severi la testa (con cartellino giallo) contro i pedatori che vanno a protestare.
Qui non è certo così, solo che i redattori sono male diretti a giudicare con severità chi non andrebbe invece giudicato, e dovrebbero essere invece invitati dai proprietari e reggitori del sito a controllare il sito stesso nella sua totalità ed impedire a impenitenti ed egoistici personaggi di ritenersi padroni di tutte le vicende, armarsi contro chi non è loro simpatico e non si adegua, isolarlo non per indifferenza ma per cinismo , bile, invidia, gelosia ed altro, insistere con la redazione per farlo bannare.
Perché, è inutile ripeterlo, dire la verità, o almeno quello che si reputa verità, con coraggio e senza tremore, dà inevitabilmente noia. Troppa noia. Gli estensori che si sentono "costretti" a pubblicare per forza una poesia almeno al giorno, e non si riposano neppure un attimo, per paura di perdere clienti e commenti, dovrebbero essere anch'essi costretti da chi può in meno allungati guinzagli.
Ma io sono soltanto un Savonarola (absit iniuria verbis) che predica sulle piazze urlando e che, immancabilmente, viene portato in piazza della Signoria a Firenze per fare quella fine che tutti sappiamo. Un solitario controcorrente (ma tanti altri la pensano come lui e furbescamente stanno zitti, lodando ed incensando per essere bene accolti) è destinato a scomparire. E penso che un nuovo bavaglio alla bocca è pronto per me. Ne faccio collezione.
Ad astera!