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Offline Saverio Chiti

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commentate
« il: Giovedì 20 Novembre 2008, 15:17:06 »
carissimi amici,
desidererei averea vostri commenti e impressioni su questa poesia:

Filo

Filo di seta
filo d’organza,
filo di voce
filo di speranza,
filo prezioso
filo d’oro
filo grezzo o lavorato
filo d’un tratto spezzato,
non senza lamento
filo, filamento
come una matassa  d’amore,
fino, semplice e delicato
…ti porterò sempre nel cuore.


vorrei tanto sapere cosa ne pensate e cosa vi trasmette, se vi trasmette qualcosa. è dedicata ad una carissima amica in un evento particolare.

ciao a tutti, Saverio.
...lì dove ti avevo lasciato
neanche il sole fa più capolino...

Offline Zima

Re: commentate
« Risposta #1 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 10:16:59 »
ciao Saverio, ho letto questo scritto ma ho dovuto leggerlo più e più volte per pensare a cosa risponderti.
indubbiamente la scelta della ripetizione "filo" è voluta, mentre le definizioni sono accoppiate a due a due (seta-organza, voce-speranza, ecc...) però la trovo un po' sempliciotta (con questo non voglio offendere i tuoi sentimenti), probabilmente avresti potuto dire le stesse cose creando delle immagini più corpose, più poetiche, più evocative, anche se non si può dire che questa sia solo una lista... ha delle connessioni logiche che creano un percorso... un filo delicato e leggero come seta, una voce suadente che dona conforto e rappresenta speranza, per questo preziosa, seppur fragile (filo d'un tratto spezzato) e carico di sofferenza (non senza lamento).
però, se devo essere sincera, il percorso tracciato non mi basta per considerare bella ed evocativa questa poesia, almeno non a me.

per quanto riguarda poi gli ultimi quattro versi, anche questi risultano "banali" sfruttando l'ormai logora rima cuore-amore in maniera nemmeno originale.

insomma... terrei presente la metafora del filo, per utilizzarla come scheletro, di base per costruire una poesia più complessa, più evocativa e più adatta a descrivere il sentimento che provi.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Saverio Chiti

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Re: commentate
« Risposta #2 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 13:23:26 »
Ciao Zima,
ti ringrazio immensamente per ciò che hai scritto!  le tue critiche alla poesia sono ben accette, in parte devo dire è anche quello che mi aspettavo. anch'io leggendola e rileggendola mi ero accorto della fragilità e perchè no! della banalità di alcune "strofe", però non sapevo come e dove correggerla, tu mi hai dato uno spunto da lì ripartirò.

grazie!!! immensamente, per ora tu sei l'unica che avuto il tempo di leggerla, commentarla e fare delle critiche, grazie ancora per la disponibilità. ;D
...lì dove ti avevo lasciato
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giannipoeta

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Re: commentate
« Risposta #3 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 15:31:58 »
Ciao
Leggo ora questo tuo scritto e passo a risponderti.
Lasciando ad ognuno di noi il concetto di come sviluppare una poesia devo riconoscere ,come dice Zima,  una certa superficialità dello scritto.
Scusami se mi permetto ma lo stesso ( scritto) l'avrei impostato diversamente evitando nel limite del possibile le ripetizioni dando una continuazione del concetto usando altri termini e assonanze.
Ripeto il mio non vuol essere un entrare nei tuoi sentimenti, nelle tue emozioni, ma credo che il tutto debba essere rivisto usando più forme poetiche che ne valorizzerebbero maggiormente il tuo esprimerti.

Un saluto

Giovanni Monopoli

Offline Francesco Pozzato

Re: commentate
« Risposta #4 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 18:56:50 »
parlo personalmente da puro ignorante di poesia moderna!
esiste in ambito delle figure retoriche l'anafora, ripetizione di una o più parole..
in questo caso mi sembra che tu abbia fatto un uso un pò troppo pesante..
ripetere costantemente la stessa parola può soffermare la lettura su quel concetto, ma esagerare rende la lettura pesante e svia dal vero significato..
io sono una persona che scrivendo in metro, in rima e usando termini arcaizzanti passo moltissimo tempo sulla stesura anche di un semplice distico..
ma contrariamente da quanto è stato scritto prima senza ovviamente voler imporre la mia idea ritengo la poesia strutturata abbastanza bene con qualche rima che rende la lettura cadenzata..
non riesco a concepire il concetto di semplice..
faccio un esempio:

MATTINA - G. Ungaretti

M'illumino
d'immenso

non è forse il massimo della semplicità?due soli versi brevissimi eppure di grandissima intensità che va anche oltre alle pertinenze poetiche e per questo non stimo moltissimo ungaretti..

continua per la tua strada saverio certo non abbondare nell'uso dell'anafora!dai scherzo!spero di esserti stato d'aiuto
Francesco, scudiero dei classici

Offline Zima

Re: commentate
« Risposta #5 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 20:28:33 »
ovviamente il mio è solo un parere soggettivo e Saverio, che l'ha chiesto, ne potrà fare ciò che vuole... ma sarò felice se sarò stata in grado di dargli un contributo valido.

per quel che riguarda il suono, Francesco, la poesia ne è dotata... ma credi che basti solo il ritmo a trasmettere un messaggio? solo le rime, solo le figure retoriche -che tra l'altro dovrebbero essere adottate per migliorare la poesia, e non per appesantirla-?

col termine complessità, intendevo dire -e a quanto pare Saverio mi ha capito- che le andrebbe data una corposità diversa, non limitandosi ad aggiungere un complemento di specificazione accanto al soggetto per poi andare a capo verso e ricominciare così.
io, inoltre, amo le cose semplici... ma la semplicità non deve mai andare a discapito dell'originalità e del raggiungimento dell'obiettivo: il senso!

m'illumini
d'immenso

due parole, semplici, che però contengono al proprio interno un mondo intero...l'immenso... nel quale ognuno può leggere ciò che vuole e che sente, per ogni stato d'animo possibile...
questa è una semplicità GENIALE (ma se la ripetessimo non avremmo fatto altro che produrne una brutta copia), che sta nell'accostare due termini semplici ma in maniera originale, tanto da scatenare molteplici sensazioni!
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
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r.d.

fallin

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Re: commentate
« Risposta #6 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 20:35:12 »
Se vuoi la sincera verità per me non è che un altro pensierino.
La ripetizione continua di quel filo suscita un effetto di pesantezza che la poesia non si riesce più a togliere di dosso.
Il verso finale inoltre suona più da Beautiful che da poesia, nel senso che cade nel tranello dello stereotipo. Ci sono tanti modi per dire la stessa cosa, diciamo che il tuo è abbastanza banale.

Ecco come dice zima terrei la metafora del filo per riscriverla.

Ovviamente senza offesa.

Ciao
« Ultima modifica: Venerdì 21 Novembre 2008, 20:37:47 da Fallin »

Offline Saverio Chiti

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Re: commentate
« Risposta #7 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 21:35:53 »
ciao a tutti,
e chi si offende! fallin ci mancherebbe altro, apprezzo molto quello che dite e visto che in parte è stato quello che mi ha detto la redazione quando è stata bocciata, mi fa solo piacere avere da voi questa conferma. ora devo dire che non è poi l'unica "poesia" che ho scritto, magari sul sito di mio ce ne saranno più banali, era comunque quella a cui non riuscivo a venirne a capo e non sapevo come e dove modificarla. mi avete reso senz'altro l'idee più chiare su dove intervenire e come, provvederò magari facendovela rileggere corretta. è bello poter contare sul senso critico degli altri, a volte è utile per correggersi. comunque io sono un tipo che crede che poesia sia trasmettere sensazioni agli altri, alla faccia della ritmica, metrica e qual si voglia. per me a facile parlar così non sono certo un poeta e sono dell'avviso che come in amore anche in poesia tutto sia permesso, basta però trasmettere come ho già detto sensazioni ed emozioni.

a parte tutto, mille grazie! ancora e.... beh! così come è messa filo fa veramente pena e cade in banalità, ma....provvederò.

saluti, Saverio.
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Offline Stefano Toschi

Re: commentate
« Risposta #8 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 21:42:11 »
Secondo me...
L'idea di organizzare la poesia intorno ad una parola chiave può essere valida, ma la ripetizione così insistita dà un senso di ossessione e pesantezza, sarebbe meglio intercalare ogni tanto qualche verso che ne sia libero.
Il finale, a parte la famigerata rima cuore-amore (ma in fondo se rimano rimano! Che ci si può fare), mi sembra troppo descrittivo ed esplicativo del tuo pensiero e anche dell'immagine (la matassa d'amore) in cui si concretizza; lascerei l'immagine senza esplicitazioni o spiegazioni.
Visto che siamo a sperimentare... Ecco, io la vedrei più o meno così:

Filo
di seta, d'organza.

Filo di voce,
filo di speranza.

Filo d'oro prezioso,
lavorato e grezzo.

Filo spezzato,
grido di dolore.

Filo d'amore...

Come un gomitolo tenero
nel cuore.

( boh ???  ;D)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Saverio Chiti

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Re: commentate
« Risposta #9 il: Venerdì 21 Novembre 2008, 23:50:30 »
Grazie! Stefano,
è già un passo avanti per me.
...lì dove ti avevo lasciato
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Offline Francesco Pozzato

Re: commentate
« Risposta #10 il: Sabato 22 Novembre 2008, 13:55:00 »
no zima
nn per essere pedante, ma molto spesso la poesia moderna si è dimostrata l'opposto della ricerca del significato!
due dei movimenti maggiori del 900 simbolismo e decadentismo eliminarono quasi del tutto il significato per rafforzare il significante!
e la poesia deve essere prima di tutto musicalità altrimenti esiste la prosa!
per questo furono ideate le rime le figure retoriche ecc per dare musicalità alla poesia che altrimenti come dimostra purtroppo troppo spesso la poesia moderna diventa prosa spezzata!
scusate per la digressione: io resto sempre della mia idea!
w i classici e w la metrica!
Francesco, scudiero dei classici

Offline Zima

Re: commentate
« Risposta #11 il: Sabato 22 Novembre 2008, 14:59:51 »
Francesco, son sei pedante... semplicemente non vai oltre le tue stesse parole, leggendo, in quelle degli altri, solo quello che vuoi.

io, se mi avessi letto lo sapresti, sono una forte sostenitrice della potenza che hanno gli strumenti poetici quali metrica, suono, figure retoriche e, se magari non sempre utilizzo uno schema metrico o la rima, cerco sempre di seguire il suono ed il ritmo.

quello che ho detto (questa volta leggi) è che non basta (non che non sia indispensabile) utilizzare una struttura poetica per fare una BELLA poesia, ma che è altresì necessario comunicare un'emozione, un senso, un messaggio personale... altrimenti sarebbe puro esercizio di forma e andrebbero bene anche parole inventate o i pensierini della scuola... così non è, e tu lo sai benissimo.

con stima
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r.d.