Allora, in effetti le risposte sarebbero state più di una... almeno tre.
io ho risposto che scrivendo mi guardo dentro... scrivo perchè ho bisogno di estrinsecare tutto ciò che si racchiude all'interno di me stessa, di imparare a conoscermi, di interrogarmi per avere le risposte che non ho.
le cerco scrivendo poichè spesso l'inchiostro si spalma sul foglio da solo. non sono io a decidere di cosa parlare, cosa cercare... scrivo e poi mi chiedo: cosa volevo dire?
le interpretazioni sono spesso e volentieri più di una.
è per questo che l'altro giorno, parlando con una amica, ho paragonato il mio modo di intendere la poesia (la mia) all' ars maieutica di Socrate... il paragone è senza dubbio azzardato, ma rispecchia il senso che dò alle mie parole: quello della ricerca della verità, e non quello dell'assioma, del dogmatismo. una verità, dunque, che non sarà mai assoluta, ma sempre relativa al mio stato d'animo.
attraverso la scrittura dei miei versi, mi pongo interrogativi, mi dò delle risposte, poi le confuto, ecc ecc...
però aggiungerei che, in tutto questo, cerco sempre di migliorare, di apportare innovazioni al mio scrivere, di imparare qualcosa, così come spesso scrivere è di conforto, quando sono triste.