È interessante che per scendere di norma il bruco aspetta che si faccia sera. Questo è importante perché la sera due specie di formiche rosse, che pure vivono nel parco nazionale, escono dal nido alla ricerca di cibo. Il bruco atterra proprio sul cammino di queste formiche scacciatrici. Nonostante quella del bruco possa sembrare una mossa suicida, fa parte in effetti di un piano di sopravvivenza. Cosa accade adesso?
Non passa molto che delle formiche rosse si imbattono nel bruco che blocca loro la strada e presto lo trascinano nel loro nido. Una volta all’interno del formicaio, il bruco viene trattato come un ospite d’onore e trascorre l’autunno, l’inverno e la primavera al sicuro in un ambiente confortevole dove il cibo sostanzioso non manca. Il bruco, è vero, non ha un menu molto vario: larve di formica e il cibo rigurgitato dalle formiche operaie, che è l’alimento base delle larve. Ma in cambio pure le formiche ne traggono un utile. Ricavano regolarmente dal bruco il secreto zuccherino che esso produce, e di cui sono ghiotte. Anche quando il bruco raggiunge lo stadio di crisalide, continua a donare alle formiche goccioline di umore e altri secreti. Ma a quel punto si avvicina rapidamente il termine di questa convivenza.
Durante lo stadio di crisalide il bruco comincia a trasformarsi in farfalla. Completata la metamorfosi, la crisalide si apre e ne esce una farfalla. Da notare che questo di solito avviene la mattina presto. Perché? Perché di mattina le formiche non sono molto attive e, a differenza di quando il bruco era sceso dalla pianta, questa volta è meglio che l’insetto eviti di attirare le sue ospiti.
Quando infine le formiche vengono a estrarre il secreto dalla crisalide, sono sorprese di trovare nel nido una creatura alata che non conoscono, e immediatamente aggrediscono l’intruso. La farfalla cerca subito la via d’uscita per salvare le ali e la vita. Una volta fuori del nido, si arrampica su un ramoscello e le formiche smettono di inseguirla.
Al sicuro a una certa altezza, la farfalla stende ora le ali e le fa asciugare. Poi, a quasi un anno dall’inizio della sua vita, arriva il gran momento: sbatte le ali per la prima volta e spicca il volo, ormai libera di svolazzare sulla brughiera! Nel giro di qualche giorno si accoppierà e poco dopo si metterà alla ricerca di un’alta genziana blu. Dopo tutto, è tempo di cominciare a prepararsi per la successiva generazione."
un esempio di come la natura collabora...
molte volte basta osservare la natura, li troviamo risposte e ... intelligenza comportamentale.
buona serata a tutti