arrivo un po' in ritardo a leggere questa discussione che trovo estremamente interessante...
di certo ripeterò in breve e in maniera meno articolata e potente, quello che già altri hanno detto prima di me, ma, volendo rispondere ad Alessandro, vorrei ricordare che ogni schema metrico impartisce delle misure...
vogliamo dire forse che l'infinito di Leopardi (tanto per citare una tra le poesie più famose) sia ingabbiata in uno schema? che non abbia potenza evocativa o che non trasmetta emozioni? ...eppure si tratta di endecasillabi, tutti pensati e costruiti a regola d'arte!
io credo che la poesia possa scorrere fluida, seppure incanalata in una forma precisa, e anzi, credo che la massima poesia si abbia proprio allorquando le parole scivolino sulla nostra lingua senza darci l'opportunità, prima di una analisi più approfondita, di capire che è stata "costruita", "misurata".
se la poesia è una musica di parole, dobbiamo ricordare che anche la stessa musica ha alla sua base la matematica...
ora non riesco a trovarlo, così su due piedi, ma qualche mese fa ho letto un libro scritto da un pianista contemporaneo, Giovanni Allevi, che, in un capitolo, parla proprio di quanto anche la musica sia "matematica".
questo proposto da Stefano, comunque, è un gioco linguistico che mi ha divertito molto, sebbene complicato! eheheheh!!!