Una critica precisa, concisa, esplicativa... a Morris vadano i miei complimenti!
Akim, invece per me è una scoperta, appena 7 versi che raccontano l'indefinibile, quella sensazione che certe volte ci prende e cominciamo a viaggiare con la mente e tocchiamo tutto e niente, pensiamo, ma in realtà non lo facciamo, speriamo,crediamo, ci spiamo... analizzandoci, capiamo ancor meno di noi, è quella sensazione "sospesa" in cui siamo e non siamo!
Meravigliosa, è sul mio genere.