Autore Topic: Poesie a tema  (Letto 4537 volte)

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Offline Daniela Ferraro

Re: Poesie a tema
« Risposta #30 il: Sabato 14 Giugno 2008, 15:28:11 »
Citazione
Scusami ma tu devi capire una cosa, quando scriveva le poesie Ungaretti il quadro storico era quello della guerra mondiale, di cosa avrebbe dovuto scrivere nelle sue poesia della rivoluzione francese?

Ma non era mica obbligato a parlare di guerra o descrivere il quadro storico! Questo dico, in riferimento alla banalità che viene contestata ai contenuti. Era banale lui che trattava spesso e volentieri gli stessi contenuti? No, appunto!

permettetemi di dissentire sul concetto di banalità.

Allora mi son spiegata male, perché la penso esattamente come te ;)

Citazione
Be' ecco la differenza tra poesia e banalità.
Se Hesse scrivesse di getto non lo so, ma se i risultati sono questi, allora chiunque scriva così può permettersi di essere spontaneo.

E qui siamo ritornati a parlare della banalità in riferimento alla forma, ed io e te sulla forma la pensiamo esattamente allo stesso modo mi sa.
Quello da cui dissento è la tua opinione sulla scrittura di getto o elaborata. Va bene, non siamo tutti Hesse o Alda Merini (che tra l'altro spesso e volentieri ha dettato le sue poesie a qualcun altro, così come le venivano in mente), ma a meno che la prima stesura non sia elementare in maniera sconcertante, dove sta scritto che lasciarla da parte qualche giorno e lavorarci sopra migliori il risultato?
Questo dico, non è una regola fissa. C'è chi scrive in maniera eccellente di getto, chi deve elaborarla un po' di più. Ma se una poesia è "brutta" o non piace, non credo dipenda da quanto il poeta si sia speso nel scriverla.
Io a volte scrivo di getto, poi la lascio da parte, ma non riesco comunque a modificarla; magari qualcun altro, al mio posto, la renderebbe migliore... eh grazie! Allora la scriva qualcun altro.

Tu hai modificato i versi di Hesse dicendo "ecco la differenza tra poesia e banalità"... ma non è necessariamente vero. I versi che hai scritto tu, se dimentichiamo per un attimo quelli di Hesse, non sono affatto banali.

Bisogna semplicemente capire dove finisce l'oggettività ed inizia la soggettività e il gusto personale.
Qualcuno può ritenere quei tre versi banalissimi, qualcun altro no. E come ci si pone dinanzi a questo?

Quello che dico io è: una poesia scritta male non è necessariamente una poesia scritta di getto. Quindi secondo me il discorso "bisognerebbe ritornarci sopra dopo qualche giorno" non è del tutto corretto. Magari quello ci è ritornato sopra, ma è proprio brutta la poesia. Il problema è che è difficile stabilire quando una poesia è oggettivamente brutta.

Offline Stellaerratica

Re: Poesie a tema
« Risposta #31 il: Sabato 14 Giugno 2008, 15:44:55 »
Quello da cui dissento è la tua opinione sulla scrittura di getto o elaborata. Va bene, non siamo tutti Hesse o Alda Merini (che tra l'altro spesso e volentieri ha dettato le sue poesie a qualcun altro, così come le venivano in mente), ma a meno che la prima stesura non sia elementare in maniera sconcertante, dove sta scritto che lasciarla da parte qualche giorno e lavorarci sopra migliori il risultato?
Questo dico, non è una regola fissa. C'è chi scrive in maniera eccellente di getto, chi deve elaborarla un po' di più. Ma se una poesia è "brutta" o non piace, non credo dipenda da quanto il poeta si sia speso nel scriverla.

Concordo in gran parte. Anche perché elaborarla molto (e anche qui, il concetto è relativo: "molto" quant'è?) significa dover avere i mezzi e conoscenze per farlo. Elaborare cosa significa? Contare le sillabe per dare una coerenza alla ritmicità dei versi? Scegliere parole "migliori"? C'è il rischio di cadere nel manierismo, nell'artificiosità, nell'ampollosità, magari quando non sarebbe il caso.
Per me una poesia è scritta come viene: a volte di getto, a volte ritoccata. Io personalmente le butto giù di getto. Se le sento completamente mie subito, così escono (ok, dopo averle rilette un attimo e affinate). Altrimenti le rileggo, le dimentico lì, le ripesco e vedo come me le sento. le modifico o no. in base a quello le dichiaro "pubblicabili" o meno.
Un sonetto è una poesia riveduta, affinata ecc. Ma non tutti sono in grado. E per fortuna!
Il peggior crimine è conoscere la verità e non far nulla.
(Carlo Parlanti - www.carloparlanti.it)

alexandra

  • Visitatore
Re: Poesie a tema
« Risposta #32 il: Sabato 14 Giugno 2008, 16:33:48 »
Ragazzi per carità mica tenerla nel cassetto vuol dire modificarla tutta? ;D
o per forza cadere nell'artificiosità... :o

anche cambiare l'ordine di una sola parola, può aiutare, tutto questo e non so ancora se il punto focale è chiaro, non consideriamo quello che scriviamo come INTOCCABILE!
da noi stessi o da altri...

Una cosa è importante è la flessibilità, elasticità, non di cambiare un testo se ognuno dice la sua, ma pensare a modificarci, prima noi internamente, non siamo dei padre eterni, siamo persone che per un motivo o per un altro si cimentano nella scrittura e che pubblicano e quindi, sono soggetti a commenti (alias critiche) quando arrivano e se arrivano...  ;)


Ora sul concetto di banalità possiamo discutere fino a domani senza arrivare a nulla, piuttosto non appelliamoci ad essa e quindi al personale gusto, quando viene mossa una critica...