Eleganza dei versi ed una delicatezza quanto mai rara nell’esprimere sentimenti, si posano efficacemente, come piume, sulle mani del lettore. Ad ogni parola corrisponde un brivido, non è mai infruttuosa; il ritmo è costante, permeato di raffinatezza. Il tono delicato, ma non per questo meno potente: fluido, mai violento, senza “strappi” di sorta. Il risultato è un coinvolgimento pieno di chi legge, immediatamente avvolto da rara poesia. L’identificare il suo corpo come un “vetro, è l’immagine con la quale l’autore confida di circoscrivere, da subito, l’oggetto della sua introspezione: il suo sentire la vita, lo stato del suo sentirsi vivere…C’è un passaggio, malinconico ma sublime che, da solo, pur nella sua semplicità espressiva, coniuga capacità di sentimento a ciò che il grande Pavese chiamava il “mestiere di vivere”: “se mi spegnessi da solo/ chi mai potrebbe notarlo…” E’ superlativo, esprime il grido di milioni di persone sole: che non sono amate e vorrebbero amare, che amano senza essere corrisposte, che cercano d’amare perché hanno compreso che soltanto l’amore rappresenta la “via di fuga” all’indifferenza del mondo, per combattere quello stesso mondo…amorevolmente…con fionde di baci e spade di carezze. E’ il medesimo “grido” (…e il mio grido ancora nessuno teme) con il quale il poeta si sente inerme, perché non udito e, se udito, ignorato. Un rimpianto quel “pulsante giusto”…,e qui, devo introdurre l’unica critica, visto che nessuno è perfetto. No, non è assolutamente all’altezza della forza comunicativa con la quale l’intera opera si dispiega…era da reprimere non appena mentalmente concepito e sostituito con un’immagine più poetica, in linea con la metrica armoniosamente utilizzata. E poi, la “chiusa”, supera la commiserazione, rigurgito di luce, ritorno a quel “vetro” (suo corpo e sua anima) “pulito” dalla speranza riaccesa, finalmente disposto ad aprirsi all’Amore. Un giorno ancora, per “farsi notare”: altro non è che il resto della sua vita. Non mi meraviglierei se la poesia fosse nata da uno slancio di passione, sia pure semplice fiducia nel futuro. Con questo mio modesto commento, abbraccio idealmente l’autore: grazie Guido per la tua splendida poesia, grazie per averla donata.