Autore Topic: "Pioggia di briciole" di Marina Como  (Letto 2054 volte)

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Offline Zima

"Pioggia di briciole" di Marina Como
« il: Giovedì 20 Marzo 2008, 09:29:51 »



Come fanno le cornacchie
a zampettare
nell'erba bagnata
mentre la fitta pioggia
percuote il capo?

Come il passerotto
con le scure piume
che cerca briciole nella neve,
e sà che potrebbe
non veder la primavera,
non si chiede da dove vengono,
o naturalmente,
si lascia andare,

così tu
che allunghi la manina,
e la tua bronzea pelle
che spicca nel candore,
o migri nella culla
del sonno.

Come fanno le cornacchie
vorrei sgrullare la testa...
e pensare
che sia naturale.


10/03/08



vorrei portare alla vostra attenzione questo testo che io trovo stupendo e che affronta una riflessione sociale di non irrilevante importanza!
vorrei che ognuno di voi potesse leggerla e rimanere trafitto da queste immagini!

Si vedono spesso, per strada, in metropolitana o ai semafori, bambini vestiti di stracci, condotti per mano dalle proprie madri, o costretti a suon di schiaffi dai propri padri, a chiedere l'elemosina. Bambini privati della spensieratezza dell'infanzia, privati della cultura, privati spesso anche dell'affetto e di una vita dignitosa... sono gli zingari, o rom, che per cultura popolare, vagano di paese in paese, spesso e volentieri, purtroppo, vivendo di elemosina (se non di furti) e non di lavoro! a pagarne le consegenze sono sempre i più piccoli, però!

Questa poesia sembra sgorgata direttamente dal cuore sensibile dell'autrice, che con semplicità disarmante, riflette su quanto è triste ed umiliante la realtà di questi bambini.
usa un paragone semplice col mondo della natura e, forse per questo, riesce con facilità a penetrare il cuore di chi legge.

« Ultima modifica: Giovedì 20 Marzo 2008, 09:43:41 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Zima

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #1 il: Giovedì 20 Marzo 2008, 09:43:05 »
Come fanno le cornacchie
a zampettare
nell'erba bagnata
mentre la fitta pioggia
percuote il capo?



la prima strofa ci introduce alla riflessione con una domanda, che l'autrice pone in maniera metaforica e per questo di immediata percezione e comprensione: pensate a questi uccelli che senza sosta, sotto la pioggia battente, cercano cibo, poche briciole per sfamarsi... come fanno? è la forza della disperazione a farle andare avanti, la fame, o forse la non consapevolezza di una propria dignità...


Come il passerotto
con le scure piume
che cerca briciole nella neve,
e sà che potrebbe
non veder la primavera,
non si chiede da dove vengono,
o naturalmente,
si lascia andare,

così tu
che allunghi la manina,
e la tua bronzea pelle
che spicca nel candore,
o migri nella culla
del sonno.



le successive due strofe utilizzano appunto una similitudine "come un passerotto... così tu".
queste due strofe, cuore della poesia, sono particolarmente toccanti: un bambino è come un passerotto, incerto sul proprio domani, che per cercare la sopravvivenza, raccatta poche briciole che trova nella neve.... queste sono di certo un grande dono e non importa chi ce lo fa, l'importante è averlo ricevuto e poter mangiare un giorno in più.
spicca il contrasto, nella terza strofa, tra "bronzea pelle" e "candore", dove di certo il candore è quello dell'anima, l'innocenza dell'infanzia, che presto svanirà.


Come fanno le cornacchie
vorrei sgrullare la testa...
e pensare
che sia naturale.



ed infine l'ultima strofa, in cui l'autrice sgrulla sì la testa, come una cornacchia, ma a differenza sua, essa è consapevole dell'ingiustizia perpetuata ai danni dei piccoli, sgrulla la testa in segno di sconforto, e vorrebbe, se potesse, essere cornacchia che non si chiede, per la quale tutto ciò è normale...naturale.

sottolineo ancora una volta la semplicità della poesia, che senza artifici, arriva dritta al cuore, lo trafigge e lo trapassa... una realtà vista e rivista che però non smetterà mai di far male...

Grazie Marina... ci hai regalato una riflessione profonda e vera e pura, come la sensibilità della quale sei dotata!
« Ultima modifica: Giovedì 20 Marzo 2008, 09:48:08 da Zima »
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #2 il: Giovedì 20 Marzo 2008, 14:01:47 »
Solo questo,a volte il silenzio su di una poesia non è 'indifferenza'..ma il Silenzio ammirato che segue una rivelazione.Questa poesia io,personalmente,non sono in grado di commentarla perchè mi mancano i mezzi e le conoscenze che gli farebbero onore..solo come lettrice posso dire che ,come già detto,mi ha indotto non solo alla meditazione e all'ammirazione per il testo ma anche all'azione.Quando una poesia tocca così vivamente da diventare essa stessa motivo di vita e di scelte di vita che c'è di più?

alexandra

  • Visitatore
Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #3 il: Giovedì 20 Marzo 2008, 14:54:43 »
Innanzitutto vorrei ringraziare Roberta per aver portato all'attenzione globale un testo molto sensibile. Un'analisi corretta e precisa.

Naturalmente seguono i complimenti all'autrice che grazie a parole semplici ma dotate di grande significato, riesce a provocare riflessione.

Un senso duro che trapela anche dalla pronucia di alcune di esse.

La normalità alla quale pare ci siamo abituati, non è per niente ordinaria...

Occhi e mani che cercano aiuto non dovrebbero mai essere ignorate a prescindere dalla nazione cui appartengono.

Poesia di denuncia vera e sentita. Ancora complimenti!

Offline Marina Como

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #4 il: Lunedì 24 Marzo 2008, 20:04:33 »
Grazie per l'attenzione e sensibilità con cui avete presentato la mia poesia e per i complimenti ricevuti.
Si, è una poesia volutamente di facile comprensione. Mi piace molto l'interpretazione di Zima, nel ricordo dei bimbi ai semafori, e la sua acuta osservazione sul fatto che per le cornacchie sia semplicemente una cosa dettata dalla natura, il continuare a stare sotto la pioggia ed il non chiedersi nulla.
Il passerotto ha le piume scure, come il bimbo: pensavo ad un bimbo di colore, poichè mi pareva più immediata la immedesimazione con i paesi poveri del mondo, cosa rilevata da Francesca nel suo "a prescindere dalla nazione".
Ma il perno centrale è la naturalità (la stessa forse naturalità del bimbo che scava nella immondizia delle sponde del lago nella mia "rintorsa il Titicaca") con cui il passero ed il bimbo si lasciano morire se non trovano aiuti, la rassegnazione della incoscienza... ed è per questo motivo che io, cosciente che un mio atto (un atto generalizzato di chi è più fortunato, da me come membro di una società che potrebbe fare molto) possa cambiare le loro sorti, e non vedendolo, vorrei togliere questo pensiero (il termine "sgrullare"  ha doppio senso: oltre che appunto in segno di diniego, anche in segno di liberare come le cornacchie l'acqua dalla testa) e vivere senza forse sentirmi partecipe delle colpe.
Mi piace come il confronto con il lettore accorto aiuti a vedere se si sono usati i giusti termini, se si è saputo dare rilevanza a quello che volevamo dire... uhmmm... forse da questo punto di vista il messaggio mi sembra abbastanza recepito (non mi capita spesso! hahhaha!) e quindi mi sento soddisfatta! Per cui... grazie a voi!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Rb

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #5 il: Giovedì 24 Aprile 2008, 16:42:30 »

  per me non hanno capito niente
  è una bellissima poesia  intima
 " come fanno?" ripeti
 
  quelle piccole zampe con il capino sotto la pioggia

  la fatica di vivere incomincia presto
  e poi chi è nato deve incominciare
  a sapersela gestire
 

Offline Marina Como

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #6 il: Lunedì 30 Agosto 2010, 00:06:29 »
 :D :D :D :D  Non ricordavo la interpretazione di Rb: non male.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: "Pioggia di briciole" di Marina Como
« Risposta #7 il: Lunedì 30 Agosto 2010, 00:12:12 »
 ;D Certo che a rileggermi...  quel richiamo "O naturalmente...O migri nella culla" è proprio diviso male. La struttura non aiuta a darne risalto, ed infatti il senso della accettazione della morte non si capisce! Così on sembra neanche che il sonno descritto sia quello eterno! E la musicalità non so... non mi pare ci sia molto, ma non sono sicura,  la dovrei ristudiare.
Mi stronco bene? A distanza di tempo, dopo aver dimenticato di averla scritta... come si cambia!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.