Autore Topic: "In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo  (Letto 1058 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Tinode

  • Visitatore
"In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo
« il: Giovedì 29 Novembre 2007, 01:23:32 »
"IN QUEL CORTILE ANTICO"
di Elisabetta randazzo

Voglio arrivare prima dell'alba
nel paese della mia infanzia
dove possa riposare lo sguardo
in quel cortile antico.

Rubo l'immaginazione alla mia mente
e mi rivedo bambina negli azzurri mattini,
sui giovani prati gocciolanti di rugiada,
ogni tanto soffocati dalla nebbia.

Don... Don... il vecchio campanile
annunciava il un nuovo giorno.
Nascosto dalle nuvole
un uccello volava,
impaurito dai quei battiti.

La chioma del vento danzava
urtando le querce brune.
Da lontano le finestre dei casolari
erano opache di brina.
Sfuggivano dalle fessure
delicati aromi di mattina.

Ma ora, dietro i vetri
ci sono mani che sfiorano i ricordi
come uno scrigno intarsiato dalla vita.

Prima parte del commento.
Il diritto d’essere amati, quello di curiosare sul mondo con l’incanto di scalare i sogni (quasi potendoli scegliere), convinti che s’avverino sempre, ha il nome della fanciullezza. Gaia e spensierata, semplice e spontanea, in una sola parola: pura. Si, quel primo periodo della vita, più s’allontana e più s’avverte il bisogno di poterlo rivivere, sia pure un istante soltanto, in una sorta d’abbraccio, prima che fugga per sempre. Voltarsi indietro, segno del rimpianto, esprime un sentimento d’analisi, introspettivo; risalire sino agli esordi innocenti del proprio cammino, mettendo a frutto la sensibilità di cui si è capaci, consentitemi: è tipicamente poetico. Riassaporare quelle immagini (“gli azzurri mattini”, “i prati gocciolanti”, “le finestre dei casolari”…), i profumi delle nostre origini e quel sentirsi liberi, mi permetto d’aggiungere, dall’assillo del tempo (il tempo, quando si è bambini, è un concetto irrilevante, essendo, il tempo, talmente illimitato da non doverlo bruciare con l’ansia), riportano l’autrice, e con la sua contagiosa bravura, noi tutti, ad ammirare il suo sguardo di donna posarsi…”sulla rugiada”, “la brina”, “la nebbia”, “l’eco di campane distese”…annunciare il nuovo giorno. Lei e lì, ancora una volta, nel suo indimenticabile cortile antico…puntuale nel momento solenne: l’aurora…quando un uccello, impaurito, s’allontana dal rintocco potente del campanile, la chioma del vento danza sulle brune querce, si liberano gli aromi del fresco mattino (pensiamo agli odori della vegetazione, quello del pane fuoriuscire dal forno, il silenzio coprire le valli…). Elisabetta…quanta nostalgia nel rivedere?

Tinode

  • Visitatore
Re: "In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo
« Risposta #1 il: Giovedì 29 Novembre 2007, 01:25:16 »
Seconda parte del commento

Ma non puoi correre con le altre bambine, giocare con loro alla corda, dondolarti sull’altalena, perché correndo sei arrivata prima ed hai acquisito il diritto. No, puoi soltanto rivedere…”rubando l’immaginazione alla mente”. E’ struggente l’effetto percepito: risentire germogliare la vita senza curarsi del dopo, sorridere senza aspettarsi un ritorno, amare senza capire perché…Ancora più toccante l’ultima terzina, dare il senso all’opera intera: “dietro i vetri” (gli anni passati…), sono le mani dell’autrice a difendere i suoi stessi ricordi…così, come uno scrigno si può abbellire intarsiandolo. Quel “ma”, introduttivo della chiusa, personalmente non l’ho interpretato come un elemento inquietante, ma all’opposto: rassicurante, fiero, consolatorio. Le tue mani, Elisabetta, quelle con le quali hai accarezzato i fiori, giocato nel tuo vecchio cortile…si, le tue mani…in fondo, vuoi dirci, sono degne dei tuoi ricordi…perché hai continuato ad esaltare l’amore, la sincerità dei pensieri e delle azioni, quella fragranza di valori che non si vorrebbe mai si mettessero a rischio…e che la poesia ha il dovere di tutelare e diffondere. Grazie, Elisabetta. Questa poesia, se mai ve ne fosse bisogno, mette in risalto la tua delicatezza d’animo: di donna e raffinata autrice. Un abbraccio e complimenti sinceri. Giunga.

Offline Elisabetta Randazzo

Re: "In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo
« Risposta #2 il: Giovedì 29 Novembre 2007, 15:32:30 »
Citazione
Grazie, Elisabetta. Questa poesia, se mai ve ne fosse bisogno, mette in risalto la tua delicatezza d’animo: di donna e raffinata autrice. Un abbraccio e complimenti sinceri. Giunga.


Grazie a te per come hai commentato il mio testo, sei stato molto abile nel capire cosa volevo trasmettere.

Grazie di cuore

Elisabetta
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Palacanò Alfonsa

Re: "In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo
« Risposta #3 il: Domenica 2 Dicembre 2007, 09:51:11 »

Grazie a te per come hai commentato il mio testo, sei stato molto abile nel capire cosa volevo trasmettere.

Grazie di cuore

Elisabetta

Ciao Elisabetta ,
Ho letto ora questa Tua bella poesia -della quale Ti faccio i miei vivissimi complimenti -che non conoscevo poichè impedita dai miei tanti problemi (soprattutto familiari) he non me lo hanno consentito ..
Sto avendo ora un poco di pace!!!
Spero riuscire a contattarti .. se il CIELO lo vorrà ..nel forum!!
Ti abbraccio forte forte
Buona domenica
Alfonsa

Offline Marina Como

Re: "In quel cortile antico" di Elisabetta Randazzo
« Risposta #4 il: Domenica 29 Agosto 2010, 23:50:58 »
 bella questa, me la ero persa.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.