Ti amerò di Matilde Marcuzzo – 16/10/2014 - Sociale
Ti amerò
perché sono soltanto
un punto minuscolo nell'universo
ma sento ogni richiamo di vento,
di oceani, di terre disgiunte,
di questa palla rossa
sospesa dai tuoi pensieri
che illumina il giorno
e brucia il mio volto disperato,
consanguineo dei tuoi occhi.
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Ti amerò... fa riflettere l'uso del futuro in questo incipit... non oggi ma oltre, in un tempo non definito...
perchè oggi la protagonista si sente troppo piccola, pulviscolo nell'aria, legata intimamente alla natura (vento, mari, terre, sole infuocato) e all'umanità, di cui si riconosce parte, consanguinea.
Ti amerò... ma oggi il suo volto è disperato, sotto quel sole rovente...
Condivido con poeta per te zaza: avendola l'autrice inserita nella categoria "Sociale" non può certo trattarsi di poesia incentrata su mero sentimento d'amore verso un individuo ma bisogna andare oltre, arrivando all'amore universale, nonostante l'utilizzo degli aggettivi possessivi alla seconda persona singolare (ti amerò - tuoi pensieri - tuoi occhi).
Probabilmente se la categoria fosse stata "Spiritualità" avrei pensato ad una protagonista disperata (per un recente lutto? chissà) che parla con Dio per spiegargli il suo attuale stato d'animo e promettergli un futuro cambio di direzione.
Certo le interpretazioni possono essere tante, ma non credo questa sia una pecca, anzi: è materia di maggior interesse per il lettore. Rinnovo i miei complimenti alla poetessa.
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