Bella soprattutto la terza poesia, sto pensando in particolare alla seconda strofa, -frammenti del dormiveglia...
laggiù... nei piani alti dell'anima- dove c'è una descrizione proprio efficace della... duplicità per non dire complessità dell'anima, che è giù...ma su, anche; del resto gli ossimori sono come dire, la sostanza della psiche e rimanda comunque a quanto dice il testo, la nebbia per evitare, sfuggire (se ho capito bene) una consapevolezza che comunque poi rientra indirettamente dentro, a dire che i conti non tornano forse, e l'antitesi si trova anche in quanto detto nell'ultima strofa, trovarsi o desiderarsi impeccabili ma poi remarsi contro,"senza logica" (non solo logica razionale forse, ma anche quella psichica appunto, eh sì, l'anima è davvero complessa) e in entrambe le cose si mescolano sia vedere che non vedere, bel testo anche per l'uso della lingua poetica, lo trovo maturo. Sembra che un testo così, magari a distanza di tempo, ne tiri dietro anche altri, forse per vedere che evoluzione prendono le cose... genera comunque una certa attesa.