Pur se il cul vi pute e tanfa tanto tanto
che non v’è chi ivi sicur ponga rimedio
né fior né particular essenza celestiale
non scema sappi madonna il mio disio
che tanta è in voi maestria nel donarsi
di aver con voi in loco ameno d’amor
sì presto ardenti carnal venerei giochi
a me sol un dì donati ad altri sconosciuti
onde aversi summo e profondo godimento