In me non c'era alcuna intenzione di defraudare gli assenti e i presenti: ho solo frainteso, credendo di poter rivisitare Ungaretti, ma cambiandone completamente il senso (sappia, chi mi ha offeso di disonestà, che ne sono ancora risentita, dato che tale prerogativa fa parte del mio DNA, e poi non mi permetto di dare certi giudizi senza conoscere profondamente l'altro/a).
Il grande Ungaretti ha seppellito il sistema guerra, io ho semplicemente raccontato la vita di una bella donna sfruttata e maltrattata. Comunque, faccio mio il consiglio di Saverio Chiti: bando alle chiacchiere e a chi si diverte a creare caos, e fiato alle trombe del gioco, che sembra molto più pulito di certe scelte e di certe sviolinature da fiera, che caratterizzano certi ospiti di questo sito.