Morire è una scelta di vita,
astrazione di un vuoto lirismo,
sublimato dai morsi del buio
sul candore assopito di un sogno.
Inspiro il silenzio del quale ho bisogno,
mentre i ricordi assecondano il tempo,
in rivoli ardenti lungo il mio viso,
lontano dagli occhi della menzogna.
Intanto i rintocchi della vergogna
accendono il fuoco dentro il mio petto,
narcotico scrigno delle emozioni,
oscure compagne verso il declino.
Recido le vene del mio destino,
usando un frammento di specchio,
gendarme del cuore senza riflesso.
Gemono i polsi in un torbido amplesso,
incrostando di colpa lo Spirito eterno,
ubriaco di sangue fino al decesso.