Dopo l'intervento di Lorenzo Crocetti, mi sono resa conto di non
essermi spiegata pienamente.
Anche rimanendo solo nell'ambito di Scrivere, sia i poeti più "esibizionisti" sia quelli
più "riservati" hanno una zona proibita agli altri, quella descritta da Poe come "cuore
nudo", che, anche volendo, non riuscirebbero mai a descrivere, è intrasmissibile.
Poe dice:
"...Scrivere, dico. Ci sono diecimila persone che, se il libro fosse scritto, riderebbero della possibilità di essere disturbati dalla sua pubblicazione nel corso della loro vita, e che neppure concepirebbero di doversi opporre alla sua pubblicazione dopo la loro morte. Ma scriverlo − ecco la difficoltà. Nessun uomo osa scriverlo. Nessun uomo oserà mai scriverlo. Nessun uomo potrebbe scriverlo, anche se osasse. La carta si raggriccerebbe e si consumerebbe a ogni tocco della sua penna infuocata".
Noi potremmo parlare del mouse che ci morderebbe la mano
P.S.: non è vero che tutti scrivono per l'applauso, (certo che fa piacere, ci mancherebbe), nemmeno tu, Lorenzo.
La poesia per prima cosa è sfogo dell'anima, che evade dalla pesantezza
e dalle miserie del quotidiano , è una autocura per lo spirito, è serenità
e rielaborazione dei dolori,
sia quella dei grandi Poeti, sia la nostra, sia quella, talvolta, dei nostri colleghi di Scrivere, quando sa arrivare a noi.
Zaza