Autore Topic: Di cosa vogliamo parlare?  (Letto 3742 volte)

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Offline Antonio Terracciano

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  • Nel sito Scrivere: Le sue poesie
Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #15 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 16:01:23 »
Come sempre, India ci propone dei quesiti assai interessanti.
Proverò a dire la mia. Anch'io leggo raramente il forum quando si propongono poesie di poeti che non conosco, forse soprattutto perché quasi sempre essi sono stranieri: le loro poesie vengono riportate in traduzione italiana (senza citare il nome del traduttore) , e diventano per questo poco appetibili, perché nessuna forma di letteratura come la poesia è inscindibile (per essere pienamente capita e apprezzata) dalla lingua in cui essa è stata originariamente scritta.
Sono d'accordo con India quando sinceramente dice che la lettura di più poesie di uno stesso poeta (anche noto) la stanca, mentre quella di più opere di un romanziere no. Anche a me capita la stessa cosa, e non so spiegarne bene i motivi. Ho sempre però considerato la poesia come un grande o piccolo dono  di una divinità, e non si può pretendere che essa sia sempre ben disposta nei nostri confronti (un po' come accade nell'amore: "Il y a des jours où Cupidon s'en fout" , cantava Georges Brassens) ; ma, quando lo è, ecco nascere "Le pont Mirabeau" di Apollinaire, tante terzine della "Commedia", certe "brevissime" di Ungaretti... Il romanzo, invece, è una costruzione paziente e terrena, e il bravo autore, sviluppando i suoi temi preferiti (e a noi congeniali) , con una tecnica personalizzata ed affinata, va avanti per tutta la vita a regalarci dei capolavori (che, tra l'altro, si prestano ad essere tradotti senza eccessive difficoltà) : ecco allora che, dopo aver letto tutta, o quasi, l'opera di un grande romanziere (personalmente posso citare Proust, Kafka, Svevo... ) , vorremmo che la sua produzione continuasse ancora...

Offline India

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #16 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 16:09:58 »
Sono felice per la tua riabilitazione Lorenzo, a me sei mancato, sono sicura che apporterai al sito quella vivacità che spesso manca.
Se i nostri politici ( quelli ladri) si facessero un periodo di galera pari alla tua assenza dal forum, potremmo ritenerci soddisfatti.
Ci accontenteremmo  anche di un solo permesso premio,come quello che hai avuto tu quando sei intervenuto nel topic della Maffezzoni.
Concordo con quanto detto da Gianpiero, ma anche da te.
Grazie per i complimenti sulla mia perfomance. Spero non siano ironici!

Offline India

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #17 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 16:22:17 »
Antonio, sono d'accordo con te che la poesia tradotta perde molto, visto che la poesia è anche musicalità e capisco che la poesia straniera possa non piacere. Forse quella spagnola o francese si presta più facilmente ad una buona traduzione. Certo, quella russa o inglese è molto più difficile. Per lanarrativa il lavoro è decisamente più facile.
Avendo raccolto tutte le motivazioni che non rendono interessante i topic sulla poesia di autori stranieri, o in genere sulle poesie, mi asterrò da aprire altri topic al riguardo.  Mi dispiace però, proprio perchè mi sarebbe piaciuto, che molti di voi, che hanno una cultura letteraria superiore alla mia, mi avrebbero potuto dare tanto. Io ho una cultura più tecnico-scientifica. Mi limito a scrivere poesie perchè è un bisogno dell'anima, senza considerarle nè opere d'arte, tanto meno di valore culturale.

Offline maria grazia savonelli

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #18 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 17:20:33 »
intervengo solo per unirmi a India complimentandomi con Lorenzo, ma non tanto per la riabilitazione, ma per congratularmi per la sua pazienza, per essersi posto in attesa senza far leva sulla sue capacità letterarie e sulla sua conoscenza del verso... sicuramente non inferiore ai suoi giudici (cavolo, come sono stato modesto).
Ciao Lorenzo, viva la Toscana...

Belong

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Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #19 il: Giovedì 11 Ottobre 2012, 21:22:23 »
Mi accodo a quanto augura Lorenzo: che questo ci insegni magari a diagolare (stavo scrivendo miagolare) senza accanirci uno con l'altro x posizioni poetiche diverse, ma leggendo ciò che x noi può essere di ispirazione e sprone per altri.
Personalmente la mia ultima lettura è stato l'opuscolo trovato nel reparto di ostetricia dove venivano descritte esperienze di parto. beh, mi ha ispirato piu questo che la pioggia nel pineto.

Un abbraccio
gabri

Offline paolo corinto tiberio

Re: Di cosa vogliamo parlare?
« Risposta #20 il: Domenica 14 Ottobre 2012, 18:32:21 »
in un forum di poesia e letteratura (poiché vi è anche la sezione racconti) bisogna parlare di poesia e di letteratura... so che la risposta è semplice, ma è quella giusta e altre non ve ne sono
ma parlare di poesia e letteratura è parlare di vita in una estensione che comprende tutto lo scibile umano e oltre, poichè con l'mmaginazione posso inventarmi nuovi mondi oltre a questo reale... pensa un po' te... quindi si può legittimamente parlare di matematica e di fisica, di filosofia e grammatica, di botanica e di retorica, di cucina e giardinaggio... insomma, in un forum di poesie si può parlare di tutto... non è problema il tema in poesia... non parlerei però dei poeti e scrittori attuali, ma per mia idiosincrasia con loro e per il fatto che non riesco a leggere un autore se non è almeno stagionato o invecchiato di almeno 200 anni, e dell'ottocento arrivo fino a nietzsche...

la polemica accende interesse, pertanto è più seguita perché in un aspro ma educato dibattito tra persone ci si mette in gioco e quindi si può avere più conoscenza del poeta per una serie di scambi polemici che non leggendo mille sue poesie...
« Ultima modifica: Domenica 14 Ottobre 2012, 18:34:07 da paolo corinto tiberio »
salvatico è quel che si salva