La donzelletta vien dalla campagna
con la zappetta in mano e tra le zolle
eteree dell'amore, il batticuore,
il battipanni e i muschi dei fantasmi
plasma (con l'asma), polvere di stelle.
In sul calar del sole la farina
zerozero del suo sacchetto nero
illumina la strada al pellegrino
mentre la luna albeggia sul mulino.
Anemiche colombe appollaiate
su fili digiunanti pannelliani
fra i rami degli ulivi del domani
(ce lo mettemo noi, nun v'arabbiate!)
so' inermi come foglie imbalsamate.
Oh balle, amate balle tra le calle
di fieno fino e afflato sopraffino
a voi s'inchina il vento e il suo violino
risuona melodie sopra le zolle.