Pensavo ai tempi che cambiano, sempre col contributo nostro, ma credo più nell'evoluzione naturale e in essa includo la trasformazione dei popoli, la loro lingua, usi e costumi anche globalizzati, sarà questa la forma piatta dell'umanità, dove nessuna differenza darà vita ormai alle vere differenze che equilibrano la razza umana, il mondo, la sua politica e religione. Se penso di starmene seduto su scale di cemento non le vedo tanto differenti di quelle sotto il monumento di Lincoln, ma i prati e i profumi di un paese lontano son diversi dal mio e sarebbe opportuno dargli il giusto merito. Ma i tempi cambiano, il clima peggiora sotto certi aspetti e migliora in altri, questione di cambiamento di periodi, ma allora perché non aggiornare anche i proverbi? Specie quelli sul clima: cielo a pecorelle, acqua a catinelle. Ma dove sono andate le pecorelle che so tutti diavoletti, tra uragani anomali fuori stagione e alluvioni fuori dalle solite sedi abituali? Stelle troppo scintillanti vento forte a te davanti. Rosso di sera bel tempo si spera; rosso di mattina la pioggia si avvicina. Nuvole sulla brina acqua vicina. E tanti altri. Ma sarà ancora così? Molti proverbi ci son da sempre, è ora di aggiornarli? La Terra cambia è una cosa certa, dipende soprattutto dal fattore astronomico, infatti la distanza della Terra dalla stella Sole, è in continua variazione, quest'ultima si estende in tutti gli altri pianeti. Come il grande carro (l'orsa maggiore) una delle tante figure immaginarie del cielo, 2000 anni or sono aveva un'ampiezza di luce e di forma diversa da quella delle nostre notti. E allora perché non rivedere la saggezza dei nostri avi e forse ampliarne il diario invece di modificarlo? E le sette meraviglie del mondo? Oggi se facessimo una statistica, beh...cambierebbe certamente il numero, son molto di più. Cosa ne pensate? Globalizzazione o meglio tornare alle differenze e a ognuno le proprie qualità; ampliamento o modifica del nostro giornale di bordo o meglio lasciare i proverbi e le figure al loro posto? Un saluto a tutti.
Denis