In effetti è una questione di coraggio esistenziale e di consapevolezza che ci saranno delle conseguenze, i classici conti della serva, da pagare. Però emerge quasi immediatamente una riflessione: perchè vivere infelici e repressi nelle proprie incapacità di esprimere quello che si ha dentro, quando con semplici verità possiamo cambiare tutto il nostro universo? Davvero pensiamo che il giorno in cui decidessimo di saltare oltre , ci sarebbe un baratro ad attenderci? Oppure abbiamo in realtà paura che da quel giorno non avremo più scusanti per essere veramente noi stessi e vivere felici, quel frammento che ci resta da vivere? Perchè in fin dei conti è solo un frammento, la nostra vita ...e viverla sotto il tallone del "..vorrei, ma non posso ...." sa tanto di frustate sulla schiena del monaco che pur non avendo fatto nulla si punisce per il desiderio di ciò che potrebbe ( o vorrebbe) fare.
Per la poesia ...senza offesa, per quel che mi riguarda, preferisco questi spunti, alle lezioni di marketing.