Autore Topic: Poesie in lingua  (Letto 3585 volte)

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Offline Lina Sirianni

Re: Poesie in lingua
« Risposta #30 il: Mercoledì 11 Maggio 2011, 09:09:34 »

Per Lina

In molte poesie c'è il traduttore  nonostante la traduzione dell'autore  in calce alla poesia. Forse  il traduttore recita anche la poesia? sono ignorante in merito.



Il traduttore  penso che vada in automatico Gabriella ,
 quando clicchi sulla finestrella della lingua straniera si aggiunge
(Anche se l'autore ha inserito la "sua" traduzione).


Quel che mi piace è poesia; la poesia la trovo ovunque se mi piace.

Offline India

Re: Poesie in lingua
« Risposta #31 il: Mercoledì 11 Maggio 2011, 09:14:30 »
Ok Lina, questo non lo sapevo

Per Venere

COme faccio a sapere se volevi intendere lingua o idioma? leggendo la tua poesia in inglese.
In inglese hai scritto " Tongue", quindi intendevi la lingua anatomica.
Se poi intendevi l'idioma, hai commesso un errore a scrivere " Tongue"

Offline Antonio Terracciano

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Re: Poesie in lingua
« Risposta #32 il: Mercoledì 11 Maggio 2011, 18:22:46 »
La signora Caruso pone l'accento su qualcosa che, in realtà, potrebbe davvero verificarsi (scrivere una poesia in lingua straniera col traduttore) .
Ma chiunque avesse una minima conoscenza di quella determinata lingua straniera, potrebbe accorgersi dell'inganno (i traduttori automatici lavorano in modo francamente spesso ridicolo... ) .
Il miglior modo, comunque, per sapere se effettivamente si vale qualcosa, sarebbe quello di pubblicare una propria poesia in lingua in un sito straniero di quella lingua (io, ad esempio, non ho mai pubblicato una mia nel settore "francese" di Scrivere.info, ma ne ho da tempo venti in un sito francese, oltre ad una spagnola, che ha avuto in un mese duecento letture e calorosi commenti, in un sito spagnolo) .
Per quanto riguarda, poi, l'affermazione che i grandi poeti non hanno mai scritto in altre lingue, ciò non corrisponde al vero: Fernando Pessoa, ad esempio, prima di moltiplicarsi nei suoi famosi eteronimi (portoghesi) , aveva scritto un libretto di poesie in inglese ( "35 Sonnets" ) , che ottenne un importante piazzamento in un concorso letterario d'Oltremanica.
Aggiungo soltanto che, nel mio piccolo, alcune mie composizioni erano originariamente nate in un'altra lingua, "tradotta" poi in italiano per ragioni di praticità e comprensibilità (tra le presenti nel sito, "Chi amò? " era nata in portoghese, e "Bionda o bruna" in francese) .
Grazie per la cortese attenzione, A. T.

Offline Francesco Pozzato

Re: Poesie in lingua
« Risposta #33 il: Sabato 14 Maggio 2011, 17:27:00 »
a me viene da sorridere leggendo determinate "querele"..
se una persona vuole scrivere un poesia col traduttore perché non gli è dato di farlo?! in questo sito, si permette di scrivere poesie che non sono poesie..e allora?! c'è tanto di ridicolo in questo sito, aldilà delle poesie in lingua fatte col traduttore..dalle false-poesie ai temi ridicoli..
personalmente, ho provato a scriverne alcune in inglese, con la tradizionale metrica del pentametro giambico del sonetto elisabettiano, e sono venute fuori mooooolto male, quindi ho lasciato perdere..
e poi gabriella, non è vero che non si può pensare in altre lingue..la mia prof di francese, italianissima, pensa in francese e in italiano allo stesso modo, tanto che a volte non riesce a tradurre dal francese e a volte non trova un termine coerente francese ad un ragionamento in italiano..è questione di elasticità mentale!
Francesco, scudiero dei classici

Offline luigi88

Re: Poesie in lingua
« Risposta #34 il: Martedì 24 Maggio 2011, 17:00:25 »
Scusate se mi intrometto nel discorso; non l'ho avviato, nè tantomeno ho intenzione di ravvivare la polemica. Mi permetto solo di fare qualche riflessione.
Prima di tutto io credo che chi scrive in una lingua diversa dalla propria, abbia due possiblità: o ha piena coscienza di ciò che esprime per iscritto (e quindi in qualche modo pensa seppur non in maniera diretta), o è come minimo consapevole che la poesia suonerà come un'accozzaglia patetica di termini usciti fuori dal cilindro...vi assicuro che ho cognizione di ciò che dico e vi assicuro che ne ho lette parecchie così (evitando però di offendere, nonostante se ne potessero avere le motivazioni).
Seconda cosa, e poi mi fermo, penso che ci sia un pò di ingenuità "intellettuale" nelle risposte che ho letto. Le poesie in lingua andrebbero comprese prima nella sfera della comunicazione standard e poi analizzate da un punto di vista di "deviazione" del linguaggio (che è poi una caratteristica centrale del genere poetico), per cui le cosiddette licenze andrebbero inquadrate nell'ambito del testo o ridotte a pura ignoranza senza alcuna volontà precisa dell'autore di dare un significato a quello "strafalcione" ipotetico...sottolineo che spesso si ha un'idea (poi messa in pratica) delle lingue straniere, che fa sì che noi italiani siamo i più ridicoli del mondo quando ci cimentiamo...le concepiamo alla stregua di manichini senza vita e rigide come il marmo...così non è, e ve lo sottoscrivo per esperienza diretta...per cui ciò che incautamente può essere bollata come distrazione o ignoranza, magari può essere un modo di plasmare il discorso...da qui deriva che tutto il discorso è talmente relativo e talmente difficile da sbrogliare senza i giusti mezzi, che l'intera polemica perde di valore...mi sento solo di dire: prima di scrivere in altre lingue, impariamo l'italiano...spesso rido di più leggendo quello che testi in inglese...meditate gente, meditate...