Autore Topic: Dietro Faber (R. Mannerini)  (Letto 2374 volte)

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Offline Amara

Dietro Faber (R. Mannerini)
« il: Sabato 22 Gennaio 2011, 16:15:05 »
Non tutti forse conoscono Riccardo Mannerini.. dalle cui poesie De Andrè ha tratto alcune delle sue canzoni..
vi propongo quella che Faber ha rielaborato e fatto diventare quella meraviglia del 'cantico dei drogati'...
riconoscerete nel testo alcuni passi rimasti intatti....
ho scoperto questo poeta anni fa..grazie ad un amico..  lo propongo a chi di voi non lo conoscesse e mi piacerebbe avere qualche vostra opinione...
grazie..

EROINA

Come potrò dire
a mia madre
che ho paura?
La vita,
il domani,
il dopodomani
e le altre albe
mi troveranno
a tremare
mentre
nel mio cervello
l’ottovolante della critica
ha rotto i freni
e il personale
è ubriaco.
Ho paura,
tanta paura,
e non c’è nascondiglio possibile
o rifugio sicuro.
Ho licenziato
Iddio
e buttato via una donna.
La mia patria
è come la mia intelligenza:
esiste, ma non la conosco.
Ho voluto
il vuoto.
Ho fatto
il vuoto.
Sono solo
e ho freddo
e gli altri nudi
ridono forte
mentre io striscio
verso un fuoco che non mi scalda.
Guardo avvilito
questo deserto
di grattacieli
e attonito
vedo sfilare
milioni di esseri di vetro.
Come potrò
dire a mia madre
che ho paura?
La vita,
il suo motivo,
e il cielo
e la terra
io non posso raggiungerli
e toccare…
Sono sospeso a un filo
che non esiste
e vivo la mia morte
come un anticipo terribile.
Mi è stato concesso
di non portare addosso
vermi
o lezzi o rosari.
Ho barattato
con una maledizione
vecchia ma in buono stato.
Fu un errore.
Non desto nemmeno
più la pietà
di una vergine e non posso
godere il dolore
di chi mi amava.
Se urlo chi sono,
dalla mia gola
escono deformati e trasformati
i suoni che vengono sentiti
come comuni discorsi.
Se scrivo il mio terrore,
chi lo legge teme di rivelarsi e fugge
per ritornare dopo aver comprato
del coraggio.
Solo quando
scadrà l’affitto
di questo corpo idiota
avrò un premio.
Sarò citato
di monito a coloro
che credono sia divertente
giocare a palla
col proprio cervello
riuscendo a lanciarlo
oltre la riga
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell’infinito.
Come potrò dire a mia madre
che ho paura?
Insegnami,
tu che mi ascolti,
un alfabeto diverso
da quello della mia vigliaccheria.

Riccardo Mannerini, 1958

Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline lunamagika

Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #1 il: Sabato 22 Gennaio 2011, 19:38:36 »
Non conoscevo Mannerini, ma conosco quasi tutta l'opera musicale di Faber A MEMORIA!
Da quanto leggo, partendo dal Cantico dei Drogati (che quando si ascolta fa venire i brividi) ritrovo alcune frasi intatte prese da Mannerini, ma De André gli ha messo quell'anima che nella poesia mancava.

Sai Amara che mi è capitata una cosa strana l'anno scorso? Quando ho iniziato a scrivere poesie ho avuto un contatto con un editore, che mi ha detto: usi troppe parole, togli la forza ai testi.

In un bar, in un pomeriggio di sole, ha tagliato di brutto (ma proprio di brutto) una delle mie poesie, ed è venuto fuori un testo essenziale, che riconoscevo come intimamente mio in modo quasi imbarazzante. Ecco. Faber ha fatto questo, secondo me, con la poesia di Mannerini.

Offline Amara

Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #2 il: Sabato 22 Gennaio 2011, 20:43:01 »
..al di là dell'essenzialità di un testo.. su cui concordo..
non credo sia propriamente questa l'operazione..
Mannerini scrive una poesia.. Faber una canzone...
mette quel che gli ha ispirato Mannerini e ne utilizza i versi più significativi e musicali...
la mette in rima.. la ammorbidisce... la adatta alla melodia...
per quanto la poeticità..la genialità di Fabrizio e la profondità dei suoi testi..  siano indiscutibili
c'è differenza tra poesia e canzone....
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

Offline Sanzi

Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #3 il: Sabato 22 Gennaio 2011, 21:33:00 »
.. è dura come poesia..

Offline Saldan

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Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #4 il: Domenica 23 Gennaio 2011, 17:22:44 »
Avevo sentito parlare di questo Mannerini ma non lo conoscevo...la poesia è dura da mandare giù...tra l'altro non sembra neanche del '58...sembra molto più moderna...comunque capisco perché Faber si sia ispirato a lui, non ci vuole molto a capire che ci si trova dinanzi a un'opera d'arte...
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

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zenitynadir

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Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #5 il: Domenica 23 Gennaio 2011, 17:39:19 »
Non conoscevo la Poesia che hai riportato, Amara, e devo dire che mi ha toccato molto: è carica di anima, di sofferenza e disperazione. Si legge anche la bellezza, nei vuoti che lui descrive, nelle mancanze.
Confrontarlo con quello di Faber, e decidere quale sia più bello o emozionante, credo sia un'operazione inutile, perché sono due cose molto diverse, anche se Faber ci si è ispirato.
Grazie Amara, è davvero un bel testo.
« Ultima modifica: Domenica 23 Gennaio 2011, 17:44:05 da Zenit y Nadir »

BeckylaFuria

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Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #6 il: Lunedì 31 Gennaio 2011, 14:37:19 »
....ciao Amara, grazie per aver dato inizio a questa discussione e soprattutto di aver postato la poesia di Mannerini, che non conoscevo....conosco alcuni testi delle canzoni di Faber e li trovo di una bellezza sconvolgente nella loro nuda drammaticità, che nella sua musica si fanno  altissima Poesia....lo stile di Mannerini è lontanissimo dal mio, eppure come mi accade di sovente, leggendo appunto autori molto distanti dalle mie modalità espressive, mi cattura profondamente, forse perchè l'essenza interiore dei suoi scritti ha comunque un denominatore comune con il mio sentire, una connotazione di profondo disagio esistenziale e una visione oscura e sofferta dell'esistere....
grazie ancora...mi ha fatto davvero molto piacere leggerti/vi....

Offline Amara

Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #7 il: Lunedì 31 Gennaio 2011, 17:00:33 »
..becky.. devi pensare che questa poesia è del 58... vecchia come me... ;D
eppure secondo me.. non denuncia la sua età..
ad ogni modo la poesia quando è bella non la si può legare ad una forma..
e quindi.. come dici tu.. anche modi di scriverne lontani dal nostro.. o da quelli che più amiamo..possono colpirci e affascinarci.. e farci sentire in pieno quello che ha spinto fuori le parole..

io non scriverei mai (non ne sarei capace..) nella stessa forma del Leopardi.. ma ancora mi emozionano.. e molto... le sue poesie...

grazie..
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)

BeckylaFuria

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Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #8 il: Lunedì 31 Gennaio 2011, 21:09:40 »
....la poesia di Mannerini...allora è vecchia... anche ...come me.... ;).....
hai ragione....la forma dell'espressione poetica è qualcosa che non incide in modo primario sulla
''vis'' di un testo...ognuno di noi ha il proprio stile, che senz'altro si costruisce anche su un certo tipo di background culturale....ma si può amare ed essere intensamente coinvolti da autori lontanissimi tra loro, per stile e contenuti........
una delle mie letture preferite resta il ''Romeo e Giulietta'' di Shakespeare, ma adoro anche Bukoswky...e Pessoa......
ciao gemellina, alla prossima.... ;)

Offline India

Re: Dietro Faber (R. Mannerini)
« Risposta #9 il: Martedì 1 Febbraio 2011, 11:36:17 »
Mi piace molto questo testo, è forte, ma mai quanto la realtà.