Ho mani distorte,
tremano come rami secchi,
e il vento li oltrepassa,
li scalfisce,
li bacia piano
consumando minuti tra le labbra.
Il nulla trapassa
e crocifigge il petto.
Solo questo ho di te,
solo questo delirio nell’anima
che devasta e costringe.
Questo stelo partorito da un urlo
e una silenziosa rosa,
secca e di color ruggine
come le foto senza colori,
come le tapparelle stinte,
come la tua pelle ora invisibile...
che però sento ancora respirare tra le mie dita.
Mi attraversi, mi calpesti,
baciami...
a piedi nudi e con i tuoi passi,
perdimi e ritrovami,
perché non so dove tu accadi,
dove hanno meta le tue rondini
e quale destinazione ha il mio affanno
quando cado e cerco
fra le tue dita e le tue caviglie
un bacio in frantumi,
in dettagli muti
delle tue spie trasparenti
cadenti dagli occhi come magie e lame,
come le crudeli delicatezze dei tuoi sentieri,
come sogni di luna calante e trame
che nell'aria mi avvinghiano ancora
a te, limbo di colli immacolati e celesti
al sangue dei fiori.
Giorgia Spurio(con la collaborazione creativa di un amico e poeta mfm alias Drago di Cartone)
piano rose