Autore Topic: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?  (Letto 12827 volte)

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Offline Webmaster

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #105 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 19:16:07 »
...'è chi è convinto che il livello di qualità derivi da un corretto utilizzo della lingua italiana (anche se magari certe poesie sono perfette a livello grammaticale ma non dicono nulla) e chi pensa che il tutto debba essere valutato in base a ciò che un testo riesce a trasmettere.

Non credo che vi sia nessuno che pensa così. Credo che tutti le valutino per quello che trasmettono.
Il problema è che spesso, soprattutto se non vengono usate punteggiature, c'è una costruzione un po' "personale" e magari qualche errore di battitura o grammatica, quello che l'autore pensa di trasmettere non è quello che il lettore riceve.

L'autore ha in testa quello che vuole esprimere, e per lui è ovvio che il significato di quello che scrive sia quello che lui ha in testa. Invece chi legge non può sapere quello che l'autore ha in testa, può solamente leggere quello che ha scritto e se lo scritto non riesce a rappresentare quello che l'autore voleva trasmettere, lì nasce il problema.
Tanti litigi per commenti ritenuti "impropri" dall'autore della poesia sono dovuti proprio a questo. L'autore non riesce a mettersi nei panni di chi legge la sua poesia, o non pensa opportuno farlo, e quindi non sa o non vuole "mettere a punto" il testo in modo che trasmetta in modo efficace quello che lui ha in testa.

Quindi si, il valore della poesia deve essere basato su quello che la poesia trasmette, ma siccome la trasmissione avviene tramite la scrittura, tramite parole, verbi,. nomi, aggettivi, frasi... l'elemento "materiale" della scrittura ha una certa influenza. E' vero che ci sono poesie correttissime dal punto di vista grammaticale o metrico ma che non trasmettono niente, però ci sono anche tante emozioni bellissime che non riescono ad essere trasmesse perché l'autore le scrive male.
« Ultima modifica: Giovedì 9 Settembre 2010, 19:17:44 da Luigi. »

Offline lunamagika

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #106 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 19:49:21 »
Che belli i commenti di Luigi! Non so chi sia (sono in questo sito solo da cinque giorni) ma mi piacciono molto la sua pacatezza e la sua chiarezza. E condivido profondamente i contenuti. Io avevo voti pietosi in grammatica e sintassi, ma (dicono) scrivo correttamente  perchè "sento" parole e frasi come musica, ed ogni stonatura risalta all'udito. Sono in questo sito per imparare a scrivere poesie: quelle che i redattori hanno cortesemente pubblicato sono frutto d'impulso di una neofita stupita lei stessa da questi versi che imperiosamente chiedono di esser scritti. Non avevo mai provato nulla di simile fino a un anno fa. Fino ad allora mi commuovevo alla lettura di versi che mi risuonavano nell'anima, e li cercavo assetata, di frequente. Oggi mi trovo a proporre - umilmente e con parecchi timori - una parte di me che non sapevo di avere. La correttezza grammaticale, la punteggiatura e la sintassi sono gli strumenti. Ma è l'anima che bisogna riuscire a vedere. Senza gli uni è difficile arrivare all'altra.

Offline Marina Como

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #107 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 19:56:31 »
E' giusto parlare di queste cose, a tal proposito ringrazio Angelo per la critica alla mia ultima poesia "Sonny boy" che mi ha fatto riflettere, anche se poi devo spiegare meglio il perché del titolo (in effetti mi rendo conto che non è molto chiaro)...
oh,  :o  Salvo! Hai forse scritto una poesia con ispirazione una delle mie canzoni preferite? E non me lo hai detto? O non ti riferivi a Lucio Dalla? Uff... mi tocca leggerti!
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Offline Marina Como

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #108 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 20:15:40 »
Uff... che fatica: ti ho letto! E pure in evidenza, che mondo, non la ho dovuta neanche ricercare! ahahha!
Scherzi a parte. Condivido il commento di Ricotta parzialmente.
Secondo me però andrebbe molto bene se la strofa "Io ottempererò... irrevocabili" venisse spostata come chiusa, e seguita magari dallla ripetizione a chiusura di "in fondo". Non si perderebbe il senso del quasi (dico solo per banalizzare "tutti i nodi vengono al pettine" o "domani" aggiusterò tutto) Avrebbe un senso quello scappare senza pensare agli errori e correzioni da fare. E quell'in fondo diventerebbe la fine, la tua fine, fino alla morte.
Citando una altra autrice dico anche io "così la ho letta". Molto ben fatta visivamente la strofa con l'ombra ed i lampioni, un quadretto in china.
« Ultima modifica: Giovedì 9 Settembre 2010, 20:17:47 da Marina Como »
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

Monilèo

  • Visitatore
Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #109 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 20:46:24 »
Per Lunamagika. Ti noto scrivere correttamente, e quindi mi meraviglio assai che tu usi quell'orribile "k" nel tuo pseudonimo. Zero quindi al tuo nick e dieci al tuo commento, in tutto fa la media di cinque.
Zero assoluto per la tua interpretazione di Luigi. Se tu lo conoscessi bene come lo conosco io... Ti basti sapere che è un senese di dentro porta Camollìa. Ed io i senesi, specie quelli dentro porta Camollìa, li conosco anche troppo bene. Se vuoi sapene di più...

Offline caligola

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #110 il: Giovedì 9 Settembre 2010, 22:17:59 »
Beh, tu parli di cattiveria???

Hai scritto: "In ogni caso  non credo che nel sito scrivere sia un grande problema se uno fa un errore di battitura o sbaglia un ne o un se". Questa frase non l'ho interpretata affatto positivamente, ma come un "non importa se non scrivete correttamente tanto il livello su scrivere è quello che è, nessuno se ne accorge", sottintendendo che il tuo livello sia superiore... mah! :-X

A volte interpretare e sottindendere fa male.
Mi sembrava abbastanza chiaro che un errore di battitura non pregiudica una poesia (come neppure un ne o se)
qui non si tratta di andare in stampa con un libro o di vincere un Nobel e quindi alcuni errori non verranno considerati gravi dai lettori con un po' di sale in zucca.

Offline Saldan

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Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #111 il: Venerdì 10 Settembre 2010, 11:51:15 »
Uff... che fatica: ti ho letto! E pure in evidenza, che mondo, non la ho dovuta neanche ricercare! ahahha!
Scherzi a parte. Condivido il commento di Ricotta parzialmente.
Secondo me però andrebbe molto bene se la strofa "Io ottempererò... irrevocabili" venisse spostata come chiusa, e seguita magari dallla ripetizione a chiusura di "in fondo". Non si perderebbe il senso del quasi (dico solo per banalizzare "tutti i nodi vengono al pettine" o "domani" aggiusterò tutto) Avrebbe un senso quello scappare senza pensare agli errori e correzioni da fare. E quell'in fondo diventerebbe la fine, la tua fine, fino alla morte.
Citando una altra autrice dico anche io "così la ho letta". Molto ben fatta visivamente la strofa con l'ombra ed i lampioni, un quadretto in china.

Grazie degli ottimi consigli!!  :D :D

Ci penserò su  :)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

http://lamalavoglia.forumfree.it

Offline lunamagika

Re: Le poesie devono essere grammaticalmente impeccabili?
« Risposta #112 il: Venerdì 10 Settembre 2010, 13:44:02 »
Per Lunamagika. Ti noto scrivere correttamente, e quindi mi meraviglio assai che tu usi quell'orribile "k" nel tuo pseudonimo. Zero quindi al tuo nick e dieci al tuo commento, in tutto fa la media di cinque.
Zero assoluto per la tua interpretazione di Luigi. Se tu lo conoscessi bene come lo conosco io... Ti basti sapere che è un senese di dentro porta Camollìa. Ed io i senesi, specie quelli dentro porta Camollìa, li conosco anche troppo bene. Se vuoi sapene di più...

Eheh! Lo shock della famigerata K del mio nick forse richiede una piccola spiegazione...
E' stata una scelta ponderata in due sensi: il primo è evocativo della luna come spazio infinito dell'immaginario, magico di per sé; il secondo (l'uso della K) è stato dettato dal desiderio di creare una dissonanza irritante, a costante ricordo che la perfezione non esiste e bisogna evitare di esaltarsi o autoincensarsi. Ecco, la K mi serve per restare umile.
Quanto al mio commento all'intervento di Luigi: era assolutamente positivo, intendevo esprimere il mio apprezzamento. Lui parla di esprimere le emozioni, io parlo di "far vedere" l'anima. Le due cose - per me - sono quasi equivalenti.