Posto qui una mia poesia che ho nella cartella bozze da una vita. Siccome in molti passaggi non mi convince vorrei un opinione senza peli sulla lingua. Il difetto è la musicalità delle parole e sicuramente l'essere troppo prolisso.
Se poi qualcuno la volesse "aggiustare" faccia pure non mi offendo.
Il labirinto degli Ulivi.
...e mi ritrovo solo.
Rincorrendo un vento capriccioso,
pretendendo aria maledetta,
respirando vagamente morte.
Disperso nell'orto degli Ulivi,
in cui Passione è sfinimento.
Troppo carica la Croce che mi segue,
perdo sangue inutilmente,
serro i denti fortemente.
...e mi ritrovo bimbo.
Accucciato in un angolo.
Tremante.
Osservo uno sbavato muro,
che trasuda resina scarlatta,
rivolo di veleno appiccicoso.
La paura è una puttana
troppo presa a reclamar se stessa,
gemendo di piacere,
intrappolato da me stesso,
ancora riesco a respirare.
...e mi ritrovo vivo.
A vomitar parole sconnesse,
dettate da una Babele infernale,
prigione che rimanda confusione.
Troppo forte il richiamo della Bestia,
un cuore ormai consumato,
rivendica la sua condanna maledetta,
eterno rimane il tormento.
...e mi ritrovo vinto.