Autore Topic: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina  (Letto 7056 volte)

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Offline Marinella Accinelli

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Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #60 il: Giovedì 8 Ottobre 2009, 16:21:27 »
Mi pare si sia passati dal parlare dell'uguaglianza dell'essere umano davanti a Dio, al matrimonio perfetto in quanto complice di malefatte reciproche mai confessate a fin di bene (ma è bene stare assieme senza totale rispetto reciproco....mah?), fino ad arrivare all'equilibrio cosmico bene\male....
Un pò caotica la discussione ma interessante sociologicamente in quanto si evince il bisogno dell'essere umano di porsi sempre al centro anche rispetto a Dio e di depenalizzarsi in virtù di un bene superiore che è l'equilibrio inconsistente di una coppia\società malata
In psichiatria arrivano ogno giorno casi di adolescenti completamente rovinati dalla nostra confusione su ciò che bene e ciò che è male
Ragazzi bruciati con cervelli irrecuperabili, bambine che a 13 anni non conoscono più un orifizio utile solo alla sua primaria funzione e si svendono perchè non hanno stima di loro stesse...perchè bene e male sono confusi...perchè non sappiamo trasmetter loro certezze, ache quella di esser puniti...il bene ed il male non vanno testati da ognuno di noi ma indicati come la giusta e la cattiva via e non esistono compromessi quando vedi una generazione bruciata dalle nostre insicurezze
Quindi non c'è dilemma su da che parte stare...dalla parte del futuro e non ci sarà futuro nel male!


Offline Paolo Ursaia

Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #61 il: Venerdì 9 Ottobre 2009, 21:28:27 »
Mi pare si sia passati dal parlare dell'uguaglianza dell'essere umano davanti a Dio, al matrimonio perfetto in quanto complice di malefatte reciproche mai confessate a fin di bene (ma è bene stare assieme senza totale rispetto reciproco....mah?), fino ad arrivare all'equilibrio cosmico bene\male....
Un pò caotica la discussione ma interessante sociologicamente in quanto si evince il bisogno dell'essere umano di porsi sempre al centro anche rispetto a Dio e di depenalizzarsi in virtù di un bene superiore che è l'equilibrio inconsistente di una coppia\società malata
In psichiatria arrivano ogno giorno casi di adolescenti completamente rovinati dalla nostra confusione su ciò che bene e ciò che è male
Ragazzi bruciati con cervelli irrecuperabili, bambine che a 13 anni non conoscono più un orifizio utile solo alla sua primaria funzione e si svendono perchè non hanno stima di loro stesse...perchè bene e male sono confusi...perchè non sappiamo trasmetter loro certezze, ache quella di esser puniti...il bene ed il male non vanno testati da ognuno di noi ma indicati come la giusta e la cattiva via e non esistono compromessi quando vedi una generazione bruciata dalle nostre insicurezze
Quindi non c'è dilemma su da che parte stare...dalla parte del futuro e non ci sarà futuro nel male!



       Cosa di altro, cosa di meglio da dire?  ;)
Cunctando restituit

khay

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Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #62 il: Sabato 13 Febbraio 2010, 18:51:01 »
Mi pare si sia passati dal parlare dell'uguaglianza dell'essere umano davanti a Dio, al matrimonio perfetto in quanto complice di malefatte reciproche mai confessate a fin di bene (ma è bene stare assieme senza totale rispetto reciproco....mah?), fino ad arrivare all'equilibrio cosmico bene\male....
Un pò caotica la discussione ma interessante sociologicamente in quanto si evince il bisogno dell'essere umano di porsi sempre al centro anche rispetto a Dio e di depenalizzarsi in virtù di un bene superiore che è l'equilibrio inconsistente di una coppia\società malata
In psichiatria arrivano ogno giorno casi di adolescenti completamente rovinati dalla nostra confusione su ciò che bene e ciò che è male
Ragazzi bruciati con cervelli irrecuperabili, bambine che a 13 anni non conoscono più un orifizio utile solo alla sua primaria funzione e si svendono perchè non hanno stima di loro stesse...perchè bene e male sono confusi...perchè non sappiamo trasmetter loro certezze, ache quella di esser puniti...il bene ed il male non vanno testati da ognuno di noi ma indicati come la giusta e la cattiva via e non esistono compromessi quando vedi una generazione bruciata dalle nostre insicurezze
Quindi non c'è dilemma su da che parte stare...dalla parte del futuro e non ci sarà futuro nel male!


E' molto bello quello che dici... e molto vero.

Vorrei comunque farti notare che in società molto meno permissive o occidentali ( sono allergica alle criminalizzazioni inconsulte ) i casi che tu citi si trovano perfettamente inseriti nei matrimoni in età puberale magari con ultraquarantenni, oppure nel lavaggio del cervello che purtroppo non solo le droghe fanno. Insomma... vogliano guardarci davvero in faccia e cominciare a sanarci, invece di copevolizzarci continuamente? Il genere umano soffre tutto della stessa malattia, chi sotto una bandiera, chi sotto un'abito o una divisa diversa, o un abito talare. Da che parte è il bene o il male diventa così un parametro puramente sociale, che differisce da zona a zona, da tempo a tempo, da moda a moda. Come facciamo a ritrovare noi stessi, al di là di tutto questo? Proprio attraversando il fiume nero, questo nel quale siamo nel bel mezzo, incluso il mito del tradimento.

continua-

khay

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Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #63 il: Sabato 13 Febbraio 2010, 18:51:36 »
Ne possiamo parlare fino al 2015, imbastire una quantità di riflessioni, parole, giudizi e sentenze. Possiamo erigerci a  santi o diavoli, secondo il caso, ma questo non ci eviterà, prima o poi, di passare per il guado di questo fiume, chi in una maniera chi nell'altra. E chi saprà guardarsi dentro, scoprirà cosa veramente vuole per sè stesso, in barba alle definizioni collettive. E questa è sicuramente la cosa più difficile da fare, ascoltare il "vero" cuore, che spesso con i sentimenti viscerali ha poco a che fare. Non ci sarà possible insegnare il libero rispetto della propria e altrui vita ai nostri ragazzi, se non l'abbiamo scoperto e permesso per noi stessi. Tutto va per gradi, un passo, una comprensione alla volta.
Noi facciamo costanti mea culpa per la relativa libertà sociale della quale godiamo, in altri posti le stesse cose sono lecite ed ammesse dalla tradizione.

Offline Saldan

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Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #64 il: Sabato 13 Febbraio 2010, 21:08:36 »
Ho letto tutti i post...molto interessanti! io penso che le corna non siano il massimo se ricevute, tuttavia se siamo noi a "farle portare" la situazione cambia e questo perchè l'amore è spesso un'illusione, è l'estremo bisogno di sapere che stiamo con una persona in maniera fissa.....siamo tutti egocentrici a ben guardare, anche coloro che si professano "innamoratissimi" e darebbero la propria vita per la persona amata, è tutta una questione di voler appagare il proprio ego...certo non è così per tutti e non voglio generalizzare ma il più delle volte funziona così da quel che ho capito...  ;)
...la mia culla è meraviglia esplosa, non ti dondola ma avvolge e ammanta.
La mia culla è poesia ansiosa di svelarmi quello che ti incanta...      

http://lamalavoglia.forumfree.it

Offline Gianpiero De Tomi

Re: Davanti a Dio non c'è maschio nè femmina
« Risposta #65 il: Domenica 14 Febbraio 2010, 21:41:00 »
Rispondo direttamente ad Alessio, visto che è lui ad aver avviato il forum ,con la discussione.
Ogni singolo elemento dei rapporti umani, ha un suo preciso significato, che alla fine ci porta a trovare un giusto equilibrio, nelle nostra esistenza.
Ci muoviamo su precisi bisogni, e ricerchiamo ,all'esterno, gli elementi nutritivi del corpo e della mente.Siamo probabilmente, l'unico essere sulla terra che ha consapevolezza di sè stesso e questo ha delle implicazioni davvero profonde e per tante persone, incomprensibili.
Perchè amiamo,odiamo,soffriamo o siamo colmi di felicità ?
Nessun essere a parte l'uomo può porsi tali domande.Ed lla fine, nonostate le migliaia di voci che cercano di trovare risposte accettabili, siamo ancora dubbiosi sul vero significato della nostra esistenza.Un aberrazzione della natura?
Forse ...o forse no.Ed allora, giù a dedicarci alla ricerca di qualcosa,al di fuori di noi, che dia significato alla nostre incertezze.
Eppure, ogni attimo che passa, il tempo non fa che accrescere, quella consapevolezza del nostro vivere, che ad un certo punto, sembra quasi una maledizione.
Ho fatto un piccolo cappello,prima di scrivere la mia risposta , perchè occorre partire da presupposti precisi, per dare una risposta precisa,che non è ovviamente la mia opinione.
Che significa tradire?
Ha vari significati, a seconda del contesto in cui si pone.
Ma nel caso di un rapporto fra due persone , che scelgono di vivere assieme, condividendo sentimenti, diventa molto interessante .
Tradire in un rapporto, per trovarne uno più soddisfacente, è uno stato d'animo.In quel momento, scelgo di provare un'esperienza con un'altra persona, ed i freni inibitori, che prima mi fermavano ,cessano di essere presenti.
Un nuovo amore, nuovi sentimenti, un nuovo stile di vita, getta dubbi sul precedente modo di comportarsi e sulla persona che prima condivideva l'intimità.Le cose assumono nuovi contorni e una nuova realtà affiora, facendo acquisire nuova consapevolezza.
E' un processo naturale, che rappresenta l'essere umano della sua pienezza.
Ogni istante, nella nostra vita, l'esperienza viene assorbita e varia la percezione del mondo che ci circonda.
Anche la persona che si trova di fianco a noi ,cambia e alla fine, senza un percorso comune, le strade si dividono.
Tradimento è un triste parola, che non significa nulla.
Chi vive con passione ed entusiasmo, con una visione positiva e propositiva del mondo,non si cura di questi dettagli, perchè ci si trova a condividere l'esistenza, con le persone che abbracciano un particolare stile di vita che lo rappresenta.
Chi si allontana, sta soltanto cercando una sua maturità ed un suo percorso e non condivide il nostro.
Penso che sia il momento di affrancarci da questa antica concezione e cercare di lavorare sulla nostra formazione, sulle nostre esperienze e impegnarci socialmente.Tutto il resto avverrà di conseguenza.