bellissima intervista... sì!
mi è venuto in mente che chi ha da scrivere scriverà sempre, per forza, anche se non vuole. verrà condotto al pensiero dal substrato inconscio del pensiero stesso e si ritroverà inchiostro sulle mani senza sapere come.
ho letto qualcosa, io che infondo me ne intendo poco di poesia e quindi non conoscevo l'autore in questione.
voglio riportare qua in basso una sua poesia, tra le tante. una che mi ha colpito di più.
Tutto era
Tutto era già in cammino. Da allora a qui. Tutto
il tempo, luminoso, sfiorava le labbra. Tutti
i respiri si riunivano nella collana. Le ombre
di Lambrate chiusero la porta. Tutta la stanza,
assorta, diventò il primo battito. Il nero
dei tuoi capelli contro il giallo dell'ultimo raggio.
Da allora a qui. Era il primo giorno dell'estate.
Il silenzio ci riempiva la fronte. Tutto era
già in cammino, da allora, tutto era qui, unico
e perduto, nostro e remoto, ardente. Tutto chiedeva
di essere atteso, di tornare nel suo vero nome.