Irraggia in me l’amor che
s’espande ai sussurri delle vene,
d’una luce tesse l’orma a questa mano
che d’un viso attende grazia
e lascia nell’iride il dentro che avvolge
nell’impossibilità di perderti il varco
che cola di rose
e condensa il ritratto di un battito
che d’un alito traccia il ritmo
nel fremito d’uno sguardo
sponda del mio domani atteso
su radici che crescono nel tuo ventre
dove ti sarò caverna
disilludendo con le labbra le lancette
sospirandoti all’ingresso del cuore una parola
che sia il sempre e l’origine di noi..
Grazie Rel