Autore Topic: "Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni  (Letto 1296 volte)

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Offline Stefano Toschi

"Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni
« il: Sabato 18 Luglio 2009, 15:32:51 »
Il fuoco d'un ventare

Il fuoco d'un ventare rapinoso
la foglia nel suo sibilo tramuta,
la scerpa, ella volteggia, cade, muta,
tra nembi d'altre foglie, al suolo erboso.

Così la vita a noi: senza riposo,
ci lacera, ci spezza, in altro muta
quella felicità non mai goduta.
E un brivido mi coglie e fa pensoso:

chissà, se, nell'estremo mutamento,
la gioia, sempre persa ed inseguita,
non venga proprio allora a noi donata,

quando, cantando il suo supremo accento,
la voce ultima di nostra vita,
all'universo tutto sia intonata?

Valerio Vergoni

Propongo alla lettura del forum questo bel sonetto di Valerio Vergoni.
Si tratta di una riflessione sulla vita e sulla morte, sulla felicità sempre inseguita e mai pienamente goduta.
La prima quartina è fortemente tragica: il soffiare “rapinoso” del vento che strappa la foglia dal ramo e la tramuta in sé, nel suo sibilo sinistro, come fa il fuoco, agente per eccellenza della trasmutazione e della consumazione, il suo volteggiare abbandonata, il cadere, muta, al suolo tra nugoli di altre foglie, suggeriscono un’immagine classica, ma particolarmente vivida, della morte.
Nella seconda quartina, però, questa immagine viene assimilata alla vita: “Così la vita a noi”, che assume, dunque, la connotazione di una corsa verso la morte, di un continuo lacerante mutare senza requie, di un incessante divenire nel quale la felicità cercata sempre sfugge.

L’ultimo verso della quartina introduce la lunga interrogativa che copre le due terzine conclusive.
In forma di domanda l’autore esprime la speranza che quella gioia perfetta, impossibile da raggiungere nel corso della vita, possa essere “donata” nell’ “estremo mutamento”, nella morte vista come supremo compimento, come intonazione al Tutto: un definitivo abbandono, la caduta di ogni resistenza, come la foglia dell’immagine iniziale che staccatasi dal ramo diviene una cosa sola con il vento.

(continua)
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: "Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni
« Risposta #1 il: Sabato 18 Luglio 2009, 15:37:25 »
Qualche considerazione sulla struttura e sulla costruzione del sonetto che è molto interessante ed ordinata.
Le due quartine sono articolate sullo sviluppo della similitudine che costituisce l’elemento centrale della lirica: la prima introduce il primo termine di paragone all’interno del quale si trova anche l’ulteriore analogia fuoco-vento, la seconda sviluppa il secondo termine introducendolo con l’avverbio “così”, mentre il “come” del primo termine è soppresso.
Il sonetto parte con accenti altamente tragici, che si stemperano prima in una rassegnata tristezza per poi aprirsi alla speranza.
Il tono tragico della prima quartina è accentuato, oltre che dalla similitudine fuoco-vento, dall’atmosfera cupamente autunnale, dalla scelta di termini come “sibilo”, “cade”, “muta”, ma anche di parole inusuali e letterarie come “ventare”, “rapinoso”, “scerpa”, “nembi”.
All’azione violenta della prima quartina segue il tono più pacato della constatazione esistenziale nella seconda.

Le terzine, come detto, esprimono in forma interrogativa la speranza in una salvezza “donata”  (da Dio?) con l’ “estremo mutamento”. Il concetto è già compiuto nella prima terzina, la seconda costituisce una ulteriore specificazione. La salvezza prende, qui, i connotati di un canto, di una voce che si “intona” all’universo: il soffio della voce si fa uno col vento che in principio appariva contrario e minaccioso, il sibilo si trasforma in canto.

Sonetto classico in endecasillabi ABBA ABBA CDE CDE; molto lineare, praticamente privo di enjambement, i versi, tutti canonici, scorrono con naturalezza, unica “licenza” la dialefe del penultimo verso. Per semplice curiosità faccio notare la rima equivoca muta-muta e la consonanza, con assonanza anche della vocale atona finale, delle rime B,D,E.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Zima

Re: "Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni
« Risposta #2 il: Sabato 18 Luglio 2009, 18:31:30 »
Stefano, sempre bravissimo nell'annotare i termini più significativi delle poesie lette, fa un quadro molto preciso.
il sonetto in questione, così ben costruito, ci rimanda ad una riflessione che è tema principale di ogni vita: la ricerca della felicità, la speranza della sua concretizzazione in un'altra dimensione...
non ho tanto da aggiungere alla sua analisi, se non che ho goduto pienamente delle immagini, le ho assaporate e fatte mie, insieme con quella riflessione che mi accomuna all'autore.

dal punto di vista tecnico, credo che avrei soppresso qualche virgola: a fine secondo e ultimo verso, dove già l'andare a capo presuppone una pausa e accanto al "chissà" nella prima terzina.
pure il punto interrogativo poteva essere omesso poichè proprio quel "chissà" introduce l'interrogativa, così lunga che, alla fine, persi nella riflessione, ce ne dimentichiamo.
ma sono piccole annotazioni che, per quanto possano valere, nulla tolgono alla valenza di questo testo.

anche io ho notato l'interpretazione duplice della parola "muta" al terzo verso. e i giochi di parole mi piacciono sempre tanto! :)

insomma... bella, sì, molto bella...
ecco una poesia che vale la pena leggere...

Grazie Stè, di avercela proposta.
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

filippo arge

  • Visitatore
Re: "Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni
« Risposta #3 il: Mercoledì 22 Luglio 2009, 21:37:57 »
Un grazie di cuore a Stefano per avermi onorato scegliendo questo mio scritto e altrettanto a Zima per aver dedicato il proprio tempo alla lettura/commento . In verità non merito tanto e non lo dico per ipocrita modestia. Buona estate a tutti. Ciao!

Offline Amara

Re: "Il fuoco d'un ventare" di Valerio Vergoni
« Risposta #4 il: Giovedì 23 Luglio 2009, 13:13:35 »
..molto interessante l'analisi di stefano.. ma..anche leggendola semplicemente... è proprio bella.. sia nel suono che nel senso.. dove il primo imprime fortemente il secondo...
ciao a tutti e.. complmenti a valerio..
Il dubbio è uno dei nomi dell'intelligenza
(J. L. Borges)