Gabbia di vento
Anche adesso scrivo di te
ora che ho una gabbia di vento in una mano
rifuggo in quel sereno silenzio
per nascondere le mie maschere di nebbia
impenetrabile e gelido porfido
mimo distratto dalla menzogna dei ricordi
soffusi ormai nell’oblio di chiari pleniluni
snaturiamo un desiderio di pioggia
che linfa esile nutre i giochi
come atomica rarefatta che mi esplode dentro
un cuore prigioniero di vento e nebbie,
porfido e pleniluni
che per un coccio di mondo soffoca in suo viso
emaciato dall’amore e dalla carne
quella che per volere di un dio senza luce è andata persa
nei ricordi diafani di un vigile presente..