hey hey hey qualcuno mi ha obliato!!!!
scusate se mi intrometto ma qui lo scudiero dei classici sono io (con modestia e senza rancore ovviamente!!!)
mi si accusa l'essere troppo classicista e poi qnd si apre una discussione sul classicismo io neanke vengo menzionato uffa...
ovviamente scherzo!!!!
grande stefano!!!
Non vorrei fare troppo il serioso,
però mi piace precisare che il fatto di usare sonetti e altra forme metriche chiuse non significa necessariamente inclinare verso il classicismo.
Personalmente penserei che le mie poesie siano assolutamente anticlassiche per lingua, per temi e per impostazione generale.
Se per classicismo, nella poesia italiana, si intende il riferimento al modello del Petrarca, nel mio caso si potrebbe forse parlare di ispirazione “preclassica”.
Nel sonetto commentato da Benito, che per comodità riporto qui sotto, le quartine hanno un aspetto classicheggiante, questo era richiesto dall’argomento ed ha la finalità di riprodurre l’atmosfera magica di una scena mitologica, nella quale l’incresparsi dell’acqua di un laghetto, accompagnato dal gorgoglio delle cascatelle che lo alimentano, nel folto di un bosco, si intreccia con l’apparizione danzante delle ninfe acquatiche.
Nelle terzine, invece, il tono si abbassa rapidamente e progressivamente, fino all’immagine, tra il buffo e il goffo, ma certamente non aulica, dell’antico incantamento della natura rinchiuso in cantina e della sarcastica proclamazione del trionfo della cultura razionalista.
SONETTO H2O
Filtra tra fitte foglie a illuminare
di sole un raggio alcune cascatelle,
che increspan d’un laghetto l’acque chiare
ove parmi veder, leggiadre e belle,
ninfe, sfiorando l’onde, ora, danzare.
Dolci movenze di figure snelle
tra il gaio scintillar miro specchiare:
riflesso delle mitiche sorelle.
Sogno lontan d’umanità bambina
cullata dalla magica natura
prima che una ragione sopraffina,
orgoglio dell’umanità matura,
chiudesse la magia nella cantina
per far trionfare, infin, vera cultura.