Autore Topic: Le lettere in redazione  (Letto 16020 volte)

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Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Le lettere in redazione
« il: Mercoledì 24 Settembre 2008, 15:56:02 »
Premetto,come l'altra volta che parlo a titolo personale e non come rappresentatnte di tutta la redazione sebbene penso che genericamente sia possibile che i pensieri che intendo condividere siabno anche i loro.Spesso riceviamo lettere in redazione molto dure.Prima di entrare nel vivo vorrei chiedervi una gentilezza..quando inviate una mail firmate sempre col vostro nick perchè a volte ci mettiamo molto arispondervi perchè impieghiamo più tempo di quanto possiate immaginare per ricostruire chi siete se appare solo la mail.E credetemi,se qualche risposta è mancata non è stato disinteresse ..a volte capita di non riuscire a venirne a capo.Ora prenderò dei punti 'comuni' a molte mail per cercare di chiarire alcuni malintesi che spesso generano malcontento:
1) il nostro 'guidizio' non ha la pretesa di essere assoluto,non serve ribadire
che in altri campi si è conseguito più di un risultato positivo  poichè non ne dubitiamo affatto,non rimandiamo un testo perchè disistimiamo un autore,al contrario spesso lo facciamo con chi è capace e magari ha avuto intuizioni di tale portata che è un peccato 'sprecarle' in un testo che non gli faccia il dovuto onore.O forse sappiamo che quell'autore può scrivere meglio e non vogliamo che si adagi sugli allori..ma cresca,sbocci,splenda.
Noi cerchiamo di leggere senza tenere conto dei nostri gusti personali,delle nostre idde,cerchiamo di essere obbiettivi..ma non dimentichiamo la necessaria umanità che in un sito nato per esprimersi e non per gareggiare all'ultimo sangue( qualche concorso c'è ma davvero amichevole) è un'elemento fondamentale.e' chiaro che questo tipo di scelta possa apparire per voi incomprensibile ma è ovvio che quello che posso chidere ,in un testo,ad un uomo di età matura non è lo stesso che cerco ed accetto nel componimento di una bimba..segue

Offline Benedetta Cavazza Miciamalvina

Re: Le lettere in redazione
« Risposta #1 il: Mercoledì 24 Settembre 2008, 16:03:30 »
e fra voi,come lievito nella farina ve ne sono.Ogni volta che mandiamo indietro una poesia cerchiamo sempre di darvi spiegazioni vere e sentite e fa molto dispiacere sentirsi dire( spesso) che siamo ingiusti,indifferenti e superficiali anche perchè in questo sito,che  concedetemi una parola forte,amiamo,con tutti i suoi elementi mettiamo il cuore anche quando ci troviamo davvero in difficoltà.E' chiaro che questo non è un dovere saperlo( alcuni di noi lottano con lutti o malattie) ma in un rapporto,seppure virtuale si dovrebbe partire sempre dalla buona fede e non pensare che non si voglia 'ascoltarvi'.noi redattori non ci crediamo superiori a nessuno,nel lavoro semplicemente c'è chi ha un incarico e cerca di svolgerlo il meglio che può..e spesso sottoponiamo anche noi stessi ad un'esame attento di ciò che ci sgorga dal cuore.E' importante conservare uno spirito critico costruttivo e non distruttivo.Spero di avere dissolto alcuni dubbi e di avervi fatto capire che vi rispettiamo e vi chiediamo lo stesso rispetto.Buon pomeriggio Benedetta Cavazza Miciamalvina

Offline Paolo Ursaia

Re: Le lettere in redazione
« Risposta #2 il: Mercoledì 24 Settembre 2008, 17:50:23 »
  Cara Benedetta...come ben sai, ho vissuto l'esperienza della Redazione fino a non molto tempo orsono...quindi queste mie parole non sono rivolte a te, ma a chi scrive alla Redazione medesima...
  La vita della Redazione è fatta anche di scelte, anche dolorose...accettare, respingere una poesia, non è mai facile. I canoni non sono, non potrebbero essere in nessun caso, universali. Per gli autori ogni scritto proposto è un figlio, ed un eventuale refuso viene vissuto come un'offesa...Tuttavia, la forza di questo sito nasce proprio dal fatto che si cerca, si richiede un minimo di qualità. Ed è proprio questa ricerca di quallità la motivazione ultima del suo successo. Questo non dovrebbe abbattere o scoraggiare nessuno; anzi, dovrebbe essere di stimolo per ognuno. Stimolo a migliorare, a mettersi in gioco, ad esercitare quel sano spirito autocritico che è la vera molla di ogni progresso. Ogni poesia non inserita viene restituita all'autore non con un giudizio, ma con l'esortazione a rivederla, a migliorarla. Non vi è nessun giudizio personale, in tutto ciò. Ma solo l'occasione di progredire.
 
Cunctando restituit