"La conoscenza razionale è un sistema di concetti astratti e di simboli, caratterizzata dalla struttura lineare e sequenziale tipica del nostro modo di pensare e di parlare. Nella maggior parte dei linguaggi questa struttura lineare è resa esplicita dall’uso di alfabeti che servono a comunicare esperienze e riflessioni con lunghe file di lettere.
Il mondo naturale, d’altra parte, è un mondo di varietà e complessità infinite, un mondo multidimensionale che non contiene né linee rette né forme perfettamente regolari, nel quale le cose non avvengono in successione ma tutte contemporaneamente; un mondo in cui – come ci insegna la fisica moderna – persino lo spazio vuoto ha una curvatura".
Fritjof Capra - Il Tao della fisicaNon possiamo mai leggere la totalità di una scrittura, quando essa sembra assumere forme non lineari, come invece siamo abituati mettendo una parola dopo l'altra, una frase dopo l'altra...
Significa che non siamo allenati a leggere a geroglifici, una poesia, uno scritto e forse perdiamo qualcosa che la mente non percepisce.
Tutto ciò si può dimostrare anche attraverso le immagini pittoriche, nelle quali la percezione non è proiettata da click fotografici.
Per farlo, mi servirò di una mia stessa opera pittorica proponendola nella versione originale, perfettamente leggibile, grazie a un riferimento figurativo, e poi mostrando come, con un semplice ritocco, essa si possa trasformare in un quadro astratto, quindi, più difficilmente interpretabile.
Una figura abbandonata, malinconica, con lo sguardo perduto nel vuoto e nel tempo, quasi in attesa di qualcuno che non vede arrivare. Potremmo trovare uno, nessuno, centomila significati, perché l’immagine ci fornisce un particolare (viso). E così, il mio quadro verrebbe letto solo in funzione di esso, rischiando di perdere tutta l’anima e la materia presenti in ciò che non richiama diretta attenzione.
La vista assorbe tutto e la mente tarda a reagire al diverso dello sfondo, che è quello che include il significato pittorico vero e proprio dell’opera.
Allora supponiamo che quel viso sia di troppo e vediamo una versione corretta al computer e ruotata di 90° a sinistra.
Cosa resta di tutti i nostri significati? Proprio nulla mi pare: il richiamo figurativo risultava solo un pretesto per suscitare gradimento, per fare riposare l'occhio su un bel viso. Dare un significato palliativo al contesto, per proporre invece il vero intento pittorico nello sfondo. Quello di ottenere l'equilibrio di masse informali, su una base figurativa, tormentandola, distruggendola, ricostruendola, nella ricerca e nella sovrapposizione della materia.