credo invece sia utile cercare quantomeno di capire... e soprattutto che si inseriscano in un solo topic e tra le sperimentali.
ho cercato un po' e ho trovato: (
http://it.wikipedia.org/wiki/Koan)
Kōan è una parola giapponese che viene dal cinese 公案 (pinyin: gong'an; Wade-Giles: kung-an). Il senso originale della parola è "legge", "principio di governo", o secondo alcuni "documento pubblico", in giapponese ko: pubblico, e an: regola). In senso generale è un esempio che vuole essere di guida per la vita.
Nella filosofia Zen il kōan è una frase paradossale o una storia usata per aiutare la meditazione e risvegliare una natura più profonda, di solito narra l'incontro tra un maestro ed il suo discepolo nel quale viene rivelata la natura più profonda delle cose.
L'uso dei kōan è tenuto in massima considerazione presso la scuola zen Rinzai , che si rifà agli insegnamenti del monaco Eisai (1141-1215), mentre è piuttosto trascurato dalla scuola Sōtō, fondata dal monaco Eihei Dōgen nel 1227 al suo ritorno dalla Cina, che pone l'accento soprattutto sulla meditazione in posizione seduta, o zazen. Secondo Daisetz Teitaro Suzuki (1958) l'esercizio basato sui kōan ha avuto origine per salvaguardare lo Zen dal rischio di degenerare in quietismo o in una comprensione meramente intellettuale.
Presso la scuola Rinzai, o scuola del "cambiamento improvviso", l'allievo partecipa a periodici colloqui formali con il maestro, chiamati sanzen, durante i quali gli viene chiesto di presentare il proprio punto di vista sul kōan che sta cercando di risolvere. La soluzione di un kōan comporta lunghi periodi di intensa concentrazione durante i quali viene adottata la stessa posizione della scuola Sōtō. Sembra che maestri esperti siano in grado di capire quando l'allievo è vicino alla soglia di un insight e riescano ad avvicinarlo a questa esperienza con atti inaspettati, spontanei ed improvvisi, intesi a bloccare il processo di pensiero concettuale.
Esistono tre importanti raccolte di kōan nel Ch'an e nello Zen: "La porta senza porta" (in giapponese: Mumonkan; in cinese: Wu-men kuan), "La raccolta della roccia blu" (Hegiganroku; Pi-yen lu) e "Il libro della serenità" (Shoyoroku; Ts'ung-jung lu). Con l'andare del tempo si costituì un vero e proprio canone, sistematizzato da Hakuin (1685-1768). Oggi esso ammonta a circa 1700 kōan, divisi in sei gradi di difficoltà. Occorrono circa trent'anni di studio per padroneggiare l'intera materia e diventare un maestro, ma l'addestramento abituale si limita ad una cinquantina di kōan.