Autore Topic: Commentiamo Guido Passini  (Letto 2149 volte)

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Offline Elisabetta Randazzo

Commentiamo Guido Passini
« il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 11:28:56 »
Commentiamo questo testo:

Prosegui la tua strada     
Fuorviante sentiero
recinge il cammino
addentando carne
strappa l’anima

Nascituro desertico
nel vento il destino
d’incostante passo
celato nel domani.

Unico appiglio
l’arma bianca
rispettosa del cuore
ch’infrange il tuo nome.

Resto qui
a vegliare su te,
gridando raggelo
le mie labbra:

Ora alzati e cammina….    
Autore: Guido Passini
"La poesia non è un modo di esprimere un'opinione. E' un canto che sale da una ferita sanguinante o da labbra sorridenti."
Kahlil Gibran

Offline Zima

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #1 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 13:27:36 »
la tua poesia è piena di pathos, si sente forte e chiaro il messaggio che vuoi dare al tuo amico : REAGISCI! sembra urlare! eppure io la trovo particolarmente ingarbugliata.

ad esempio la prima strofa diventa troppo lunga, quasi si affanna nel leggerla: 5 versi tagliati, secchi, mentre tutte le altre strofe sono quartine.
ma trovo che la costruzione sia particolarmente articolata: nel primo verso il soggetto sottointeso "tu", nel secondo il soggetto cambia trasformandosi in "sentiero", un sentiero che addenta la carne?  ::)
questo soggetto compie almeno tre azioni in un'unica strofa:

-recinge il cammino, ovvero traccia la strada (appare come ripetizione del primo verso)
-addenta la carne
-strappa l'anima

anche la seconda strofa è piuttosto ingarbugliata per i miei gusti...ma potrei essere semplicemente io ad avere difficoltà... ;D...


insomma, io credo che la poesia trasmetta sentimenti, che le immagini siano molto belle, ma che la costruzione sia troppo articolata e soprattutto arzigogolata... Guidino...lo so ke mi odi... ke ce posso fa?!  :-*


attendo pareri e, vi prego, contradditemi!!  ;D
"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.

cipreacalend

  • Visitatore
Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #2 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 16:20:21 »
Vorrei cimentarmi anch'io...

E' una poesia di forte carica emozionale, che lascia trasparire, da ogni verso, rabbia, paura, speranza e forza.
Il fuorviante sentiero...che costringe a deviare dal proprio cammino, dalle scelte fatte, aggredisce non solo la carne, ma costringe al ripiegamento in se stessi...strappa l'anima...
Il vento del destino... porta a una riflessione intima...nascituro desertico...porta a dover fare tabula rasa di sé, delle esperienze precedenti, di quella che sembrava la strada tracciata. Il vento spazza le illusioni e porta  a fare i conti con la paura e con la vulnerabilità della nostra esistenza. In ogni momento, può accadere qualcosa con cui dobbiamo fare i conti, la malattia, la morte con le sue paure, le incertezze...
L'unico appiglio contro la paura, lo sconforto è...l'arma bianca..la difesa, ma anche l'attacco alla malattia, al destino, che vuole strappare la vita e le forze e la dignità...
l'autore conclude esortando l'amico a non lasciarsi abbattere...lo proteggerà con la sua forza, la sua amicizia, col suo calore sincero. il verso finale...Ora alzati e cammina!...ricorda la magia di un gesto, di un miracolo d'amore, il dominio della vita sulla morte.

Offline Stefano Toschi

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #3 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 16:24:41 »
Intanto bisogna subito dire che, stando alla versione pubblicata sul sito, il primo verso “Prosegui la tua strada” non è un verso, ma il titolo. Resta così salva la suddivisione in quartine.
Ad una prima lettura la poesia appare piuttosto ermetica quanto al significato, si intuisce la descrizione di una situazione di disagio che imprigiona il corpo e l’anima e che si risolve in un’esortazione “alzati e cammina” che riecheggia la resurrezione di Lazzaro da parte di Gesù.
Molto utile risulta quindi la spiegazione dettagliata data dall’autore in un intervento precedente alla luce della quale si possono esaminare le immagini, le metafore usate.
A scuola come primo passo per l’analisi di un testo poetico si usava farne la versione in prosa. Una versione strettamente aderente in questo caso rischierebbe di non raggiungere lo scopo di rendere più comprensibile il testo, quindi teniamoci più larghi.

Un sentiero che porta fuori strada (la malattia) impedisce all’amico di proseguire il cammino della vita liberamente, nella direzione in cui avrebbe voluto indirizzarla o proseguirla. Questa malattia (sentiero) colpisce il corpo, ma indirettamente anche l’anima.

Questo nuovo destino (che è un equivalente del sentiero) appare come un luogo desertico, spazzato dal vento, insicuro, soprattutto per quanto riguarda il futuro.


Fin qui il testo appare ben intelligibile, ma alla terza strofa arrivano i problemi.

Continua
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

Offline Stefano Toschi

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #4 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 16:29:14 »
Seguito...

Unico appiglio
l’arma bianca


Cioè un’arma da taglio, un pugnale, una lancia, una spada.

Rispettosa del cuore

Quindi che non colpisce il cuore, il centro dell’uomo.

Ch’infrange il tuo nome

Non colpisce il cuore, ma colpisce, infrangendolo, il tuo nome, cioè la tua identità.
Resta misterioso il significato di questa strofa.
In alternativa l’arma bianca, rispettosa, potrebbe essere il cuore stesso ed infrangerebbe il suo nome.
Il significato resta comunque inintelligibile.
Resta quindi al lettore la possibilità di fantasticare sul significato di questa misteriosa quartina.
A me, per esempio viene in mente che si suggerisca l’idea di una qualche via di uscita dalla prigione della malattia che mantenga inalterata l’essenza dell’essere umano pur infrangendone l’identità: la morte, il suicidio?
Ma questo è esattamente il contrario di quanto l’autore intendeva dire.
Direi quindi che le immagini usate in questa strofa, pur suggestive, non sono adeguate al significato che si voleva veicolare.

Resto qui a vegliare su di te, e nel gridarti: “alzati e cammina” rabbrividisco per l’emozione che le parole che ho detto mi suscitano.

Questo dà bene l’idea della partecipazione alla situazione dell’amico.

Personalmente trovo superfluo l’ultimo verso della quartina e il termine “Ora”, avrei preferito:

Resto qui
a vegliare su te,
gridando raggelo:
alzati e cammina!


Più in linea con lo stile essenziale della composizione.

Dal punto di vista metrico la stesura è tutto sommato adeguata:
quattro quartine di versi liberi, brevi, incalzanti, con ritmo accentuativo prevalentemente binario.
"Ogni certezza è nel sogno" (E. Poe)

giannipoeta

  • Visitatore
Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #5 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 21:31:04 »
Commentiamo questo testo:

Prosegui la tua strada     
Fuorviante sentiero
recinge il cammino
addentando carne
strappa l’anima

Nascituro desertico
nel vento il destino
d’incostante passo
celato nel domani.

Unico appiglio
l’arma bianca
rispettosa del cuore
ch’infrange il tuo nome.

Resto qui
a vegliare su te,
gridando raggelo
le mie labbra:

Ora alzati e cammina….    
Autore: Guido Passini


Un doveroso commento ad un testo che raccoglie nei suoi versi descritti dall'autore con una carica emotiva molto forte.
Il messaggio, perchè di questo si tratta, è una mano tesa da raccogliere per formare un indissolubile connubio d'amicizia molto profonda
e lo dimostra l'autore quando afferma:

Resto quì
a vegliare su di te

un meraviglioso passaggio che illumina, che dona quella forza che l'amico cerca
e che certamente troverà tra le braccia " alzandosi e camminando per quella via ora calata nel domani".


La forma della scrittura è dell'autore che ha voluto imprimere con il :

Prosegui la tua strada


quella luce che a volte mancante strappa l'anima


Il mio personale giudizio è di un ottimo testo

Giovanni Monopoli

Offline Marina Como

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #6 il: Giovedì 31 Gennaio 2008, 22:37:59 »
Seguito...
Unico appiglio
l’arma bianca

Cioè un’arma da taglio, un pugnale, una lancia, una spada.
Rispettosa del cuore
Quindi che non colpisce il cuore, il centro dell’uomo.
Ch’infrange il tuo nome

Non colpisce il cuore, ma colpisce, infrangendolo, il tuo nome, cioè la tua identità.
Resta misterioso il significato di questa strofa.
In alternativa l’arma bianca, rispettosa, potrebbe essere il cuore stesso ed infrangerebbe il suo nome.
Il significato resta comunque inintelligibile.
Resta quindi al lettore la possibilità di fantasticare sul significato di questa misteriosa quartina.
A me viene in mente: l'unico appiglio è il sapere che anche se sei cambiato nel tuo essere sociale (il tuo nome, magari prima eri chiamato campione ed ora... vittima? diversamente abile?) il cuore è sempre il tuo, integro. Io, amico, ti riconosco... e voglio che anche tu ti riconosca, non a caso il "alzati e cammina" è riferito ad un resuscitare, un rinascere (anche con un altro 'nome') ma sempre nella stessa persona che eri, in cui desidero anche tu ti riveda come ti vedo ancora io (veglio su di te). La tua vera essenza non è stata lesa, tu per me sei ancora tu, anche se non 'fai' più il campione.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #7 il: Venerdì 1 Febbraio 2008, 10:02:44 »
Una piccolissima, ma fondamentale considerazione:
commentare per primi la propria poesia trovo che non sia una buona idea. Dare una spiegazione di quello che si è voluto dire toglie pathos alla interpretazione dei versi che, a mio avvico, è la cosa fondamentale. Ognuno leggendo deve poter dare un suo significato che dipende quasi sempre dallo stato d'animo con cui ci si accinge a compiere la lettura.
La spiegazione toglie il piacere, a chi legge, di poter entrare nell'animo dell'autore. Non importa che io lettore mi discosti dal significato originario, importa che io ne riceva delle emozioni. Poi alla fine, se lo desidera, l'autore può svelare le sue intenzioni.
Per esempio io ero tentato di commentare il testo, ma ho desistito dopo aver letto la spiegazione.
Mi si potrà obbiettare che avrei potuto non leggerla, ma non è così che funziona, se trovo dei commenti la prima cosa che faccio è leggerli per cercare di capire se qualcun altro prova le mie stesse sensazioni, aver trovato il primo commento dell'autore riduce tutto ad un brano da antologia con riportata a fianco la parafrasi... addio magia.

Ben inteso non è una critica verso Guido, non ne avrei assolutamente motivo, è semplicemente un invito, a che nel futuro non si dia, possibilmente, una spiegazione immediata.
Daltronde questo di farsi commentare liberamente è l'unico modo per capire se i nostri versi arrivano al lettore in tutta la sua capacità evocativa. Se proprio non si vuole che si fraintenda il testo si può fornire una chiave di lettura, limitandosi allo stretto indispensabile e senza entrare nel merito dei versi.







« Ultima modifica: Venerdì 1 Febbraio 2008, 10:05:50 da Gianburrasca »

gianburrasca

  • Visitatore
Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #8 il: Venerdì 1 Febbraio 2008, 10:20:21 »
Ecco l'ho riletta ancora una volta (per fugare ogni dubbio su eventuali parti che mi fossero risultate ostiche per prevenzione).

La poesia non mi piace, inutile che io dica: bellissima, piena di pathos, sai esprimere bene le tue emozioni e via dicendo con un mucchio di cavolate (in altri periodi avrei detto "cazzate").
Se tu non avessi spiegato che era dedicata al tuo amico del quale hai specificato le sofferenze, sfido chiunque a desumere tutto ciò dal testo.
Io trovo il testo quasi ermetico-minimalista (se mi si permette questa definizione) il che non sarebbe di per sè un difetto, il fatto è che alcuni passaggi risultano davvero incomprensibili

Unico appiglio
l’arma bianca
rispettosa del cuore
ch’infrange il tuo nome.


sembra tu stia parlando di uno schermitore o di un lanciatore di coltelli (arma bianca). Ed anche dopo la tua spiegazione :

"unico appiglio è la speranza che conserva nel cuore...che però nn  torna con il suo essere pessimista"

non mi risulta più comprensibile di prima.

Tanto per farla breve, se avessero dato un significato ai versi senza la tua spiegazione potevi essere certo di aver scritto una cosa valida, così non saprai mai se i commenti positivi lo sono solo perchè influenzati dalla tua premessa e dalla tua parafrasi.



gianburrasca

  • Visitatore
Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #9 il: Venerdì 1 Febbraio 2008, 11:14:18 »
Finalmente qualcuno che nn ha peli sulla lingua... Ognuno è liberissimo di dire che la poesia nn è piaciuta, ci mancherebbe....
Le critiche purchè costruttive sono sempre accette, se fossi perfetto, nn sarei tra voi comuni mortali.... ;D
Ora caro Gianburrasca, non la mi voglia, ma dammi un assaggio di come migliorare il verso, come hanno fatto altri prima di te....

Buona giornata!



Caro Guido ti ringrazio di apprezzare la mia franchezza, non ho ancora letto altri tuoi testi, ma mi riprometto di farlo,  e non so se questo sia un episodio isolato o se è proprio il tuo modo di poetare.
Per quanto riguarda il migliorare il verso, in questo caso non saprei davvero da dove iniziare senza stravolgere il testo completamente, ma questo vorrebbe dire fare un'altra poesia e non è certo quello che  ci si auspica.
Sempre lieto di darti e ricevere suggerimenti, quando sarà il caso,
con affetto


Burrasca Gianni




Offline Silviana

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #10 il: Sabato 2 Febbraio 2008, 14:33:16 »
...poesia ermetica, chiusa...non per questo non efficace...
L'ermetissmo è una forma di poesia che rifiuta la parola come atto di comunicazione per lasciare solo il carattere evocativo.
Questo è il nostro caso... L'autore non scrive per gli altri, ma per sè.
Se si riesce a trasmettere emozioni poetando è bellissimo...
Non sempre ci si riesce....
Lo stile è difficile e chiuso nella ricerca della forma.L'ermetismo
cerca comunque di comunicare la propria esperienza interiore...
Questo ho letto...
s.
quisque faber fortunae suae

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #11 il: Lunedì 4 Febbraio 2008, 00:46:39 »
In tutta sincerità credo che in parte appoggio il parere di Gianburrasca.La spiegazione dell'autore toglie tutto il gusto della scoperta del testo,mentre invece sarebbe stato più opportuno che ognuno di noi avesse espresso la sua sensazione alla lettura dello stesso.

Personalmente se avessi dovuto fare un commento a questa poesia non avrei sicuramente colto il contenuto,che invece nell'intervento di Guido risulta essere legato ad un sentimento più che mai sentito:l'amicizia.

Comunque sia, a mio avviso l'autore ha una certa padronanza ad utilizzare termini ricercati e anche sulla metrica.

A priscindere da ogni critica credo sia doveroso ringraziarlo per essersi messo in discussione in modo molto aperto,sono sicuro che la cosa non può che giovargli non solo a lui ma un po' a tutti noi.

Proverò a leggerla cercando di non farmi influenzare troppo dalla spiegazione iniziale.                                                        continua...


Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #12 il: Lunedì 4 Febbraio 2008, 00:47:12 »
"Prosegui la tua strada"

 Nel titolo si nota un'invocazione a continuare il cammino e rivolta a qualcuno a cui l'autore è legato ed ha stima,per questo non vuole che si arrenda e non vada avanti,perchè chi si ferma è perduto.

     
"Fuorviante sentiero     
recinge il cammino
addentando carne
strappa l’anima"

Questa strofa la trovo troppo ermetica,non esprime molto bene il pensiero,più che altro trovo che i primi due versi non vengono supportati dal terzo e il quarto.Ad esempio se si inserisce l'immagine dei denti (un animale feroce che assale,sarebbe stato più opprtuno mantenere tutta la strofa con questo unico scenario,quindi forse il termine fuori contesto potrebbe essere "sentiero"ma questa è solo una mia impressione di poco conto.



"Nascituro desertico
nel vento il destino
d’incostante passo
celato nel domani."

Una strofa che sicuramente è scritta bene,notiamo ben 4 "d" che richiamano il "destino "credo,a livello di significato rimate troppo velato,sembra quasi che l'autore voglia nascondere persino a se stesso questo stesso sentimento.Una poesia sull'amicizia dovrebbe per natura essere più esplicita contrariamente ad una introspettiva che invece tende a nascondere se stessi, dietro ogni ombra e quindi dietro alla terminologia ermetica.




"Unico appiglio
l’arma bianca
rispettosa del cuore
ch’infrange il tuo nome."

in questa strofa l'unica figura retorica che a mio avviso non rende molto è"l'arma bianca"

"Resto qui
a vegliare su te,
gridando raggelo
le mie labbra:

Ora alzati e cammina…. "

Questa ultima parte è secondo me la migliore di tutto il testo,perchè è rimasta limpida,esprime meglio il sentimento dell'amicizia"Resto qui a vegliare su di te"



Nel complesso direi che è da migliorare la parte iniziale e centrale,ma ogni opera esprime una libertà del momento e credo che comunque debba rimanere tale nel rispetto di uno stile particolare dell'autore.

Sicuramente ognuno di noi vuole sempre perfezionarsi,ben vengano quindi i suggerimenti e le osservazioni.

Beato chi se ne saprà avvalere , cogliendo le parti che riesce a collocare al suo idioletto e scartando quelle che invece non hanno nulla da aggiungere a ciò che già si sà.



Offline Zima

Re: Commentiamo Guido Passini
« Risposta #13 il: Lunedì 4 Febbraio 2008, 15:10:10 »
guido! nn c vorrai far venire mal di testa!!!  :o :o :o :o :o



"proverò a spaccare
meridiane di silenzio,
come ghiaccio
sui mattoni della piazza
e sotto i nostri piedi"
r.d.