Ho letto la tua presentazione al sito, e non posso fare a meno di ricondurmi alle tue parole nel leggere questi versi. Indubbiamente sei stato molto schietto nel presentarti al forum, quel tuo disprezzare la falsa modestia, e la curiosità di vedere di cosa eri capace, mi ha spinto a leggere queste tue righe. Devo dire che dopo tutto quel parlare mi sarei aspettato qualcosa di più, che so… magari una lirica meno scontata, qualcosa che si allontanasse dal perenne dondolar delle acque immote.
Indubbiamente ci sono degli spunti di originalità
“Boe, arance inadeguate
frutti non di immoti rami
ma di flessuosi cordami.”
sebbene la rima crei una dislessia fonica, un ritmo che si perde nella lettura.
Non mi piacciono (ma è un parere personale) i sostantivi usati dopo l’aggettivo, rendono il verso un po’ troppo da “vecchia letteratura” il che è in contrasto con l’immagine che tu vorresti rendere.
In un testo assolutamente cristallino nell’esposizione, ci sono un paio di versi abbastanza nebulosi:
“L’onda languida della scaduta culla”
“di questo assalito Mare”.
A parte la difficoltà interpretativa, si ritorna sempre alla opportunità di posporre il sostantivo all’aggettivo.
Insomma.... siamo nella media...