Autore Topic: "La depressione" di Laura01  (Letto 1380 volte)

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Tinode

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"La depressione" di Laura01
« il: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:45:27 »
Testo della poesia

Pian piano
corrode
Fa imbrunire lo sguardo
Butta in solitudine
Una gioia passeggera l'allontana
ma poi torna...
sempre più afflingente!
Annulla la femminilità
Aumenta l'arroganza
Le rughe sulla fronte
Vive in un vicolo cieco
Immerge in un mare nero
Grida in silenzio
Chiude la mente
si nutre del corpo umano...
e lascia l'anima a soffocare.



PRIMA PARTE DEL COMMENTO
Ho scelto questa poesia, toccante e degna d'attenzione, per affrontare un tema “scomodo” ma d’indubbia attualità. Se Laura ha avuto il coraggio di affrontarlo poeticamente, rispondendo comunque ad un moto dell’anima, provocato da una esperienza diretta o indiretta che sia, io ho avvertito il dovere d’analizzarlo, commentarlo (in un contesto sociologico più che introspettivo).
Il linguaggio diretto, conciso, pungente, evita ogni possibile ambiguità: è la poesia che esprime un malessere molto più diffuso di quanto s’immagini; si, un male che…

Pian piano
corrode
Fa imbrunire lo sguardo
Butta in solitudine


Già questo inizio esaurisce il senso del messaggio, tutto il resto sono le ricorrenti conseguenze; in particolare prende il cuore quel…

annulla la femminilità

acuire il male che scolorisce il fiore che ogni donna rappresenta. L’autrice, di una onestà disarmante, non fa sconti alle illusioni, ammonendo contro rincuoranti presagi…

una gioia passeggera l’allontana
ma poi ritorna…
sempre più affliggente!


Si noti che l’unico punto esclamativo, ad enfatizzare il concetto, l’autrice lo riserva proprio per puntualizzare questo lato perverso della malinconia, che cinica si propone, sembra sparire…e puntualmente ritorna.
Non credo si nasca depressi o malinconici, ma se lo si diventa (e sempre di più, al punto di divenire la “malattia del secolo”), una ragione deve esistere.

« Ultima modifica: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:53:00 da Giunga »

Tinode

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Re: "La depressione" di Laura01
« Risposta #1 il: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:46:52 »
SECONDA PARTE DEL COMMENTO
La mia provocazione è la seguente.
C’è un modo di pensare e di vivere ossessivo.
Ognuno di noi è soggetto alla tirannia di una vita che va di fretta, una vita in accelerazione spietata.
La parola d’ordine di ogni messaggio è: ASAP (As soon as possibile – il prima possibile).
Fast food, fast track, fast forward (cibo veloce, strada veloce, avanti tutta).
Come ha scritto Kundera nel suo romanzo “La lentezza”…<<la velocità è la forma d’estasi che la rivoluzione tecnologica ha regalato all’uomo>>.
E come ebbe a dire Aldons Huxley all’inizio del novecento…<<noi moderni non abbiamo inventato nessun nuovo peccato oltre ai sette capitali dei tempi antichi, se non la fretta>>.
C’è un’assenza di “profondità” nel vivere moderno (al quale noi poeti teniamo moltissimo, invece…e ce ne rendiamo conto quando constatiamo la poesia continuamente relegata in un angolo).
Tutto ciò che contribuisce a produrre un effetto malinconico è maledetto dalla società…(non è forse questo il motivo per cui i libri di poesia non si leggono, ergo non si vendono?...se non tra i poeti?).
Non stupisce che le manifestazioni depressive rappresentano un oltraggio al vivere frenetico e superficiale.
Riflettiamo, grazie alla poesia di Laura: quel bisogno d’ascoltare il silenzio, di fare le cose lentamente (quasi rivendicando il diritto alla lentezza…Kundera docet) per poterle vivere intensamente, il bisogno d’interiorizzare tutto, lo stesso istinto di scrivere, quei movimenti attutiti, gli occhi bassi, quel guardare al passato (al paese natio o all’adolescenza che fu), e quei sensi di colpa, quel guardare la rosa recisa piuttosto che il mare d’inverno…cosa sono se non le ricorrenti inclinazioni di un poeta? Peccato siano anche le manifestazione tipiche della depressione…sebbene le meno critiche e più superficiali. Ora, non sto dicendo che un poeta è un depresso, questo assunto non esiste; ma dobbiamo riconoscere che la poesia si alimenta di quei sentimenti/condizioni…per poi proporsi come soluzione migliore per debellarli, potendoli “sfogare”, portare alla luce.
Laura, come tanti altri autori/autrici (io per primo), riesce con la poesia ad affrontare e circoscrivere il suo avvilimento; la poesia è un tonico, non certo una concausa.

Tinode

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Re: "La depressione" di Laura01
« Risposta #2 il: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:48:04 »
TERZA PARTE DEL COMMENTO
Va da se che i più grandi poeti non sono stati un esempio di giovialità e spensieratezza, ma piuttosto emblemi del malessere di vivere.
Pier Paolo Pasolini visse forse felicemente?
Sandro Penna consumò serenamente la sua esperienza terrena?
Cesare Pavese è stato forse il simbolo della gaiezza e spontaneità?
Umberto Saba un folletto del mestiere di vivere?
Ho citato quattro poeti italiani, ma tutti più che degni d’essere annoverati nell’olimpo dei grandi su scala mondiale.
Ebbene, il primo, omossessuale, morì ucciso in una borgata romana; il secondo, omossessuale con l’aggravante di essere attratto dagli infanti, morì barbone ed in condizioni miserevoli (e Dio solo sa quali sublimi poesie scrisse…è stato rivalutato postumo, soprattutto negli ultimi due decenni); il terzo si suicidò a soli 42 anni; il quarto avrà sorriso un paio di volte in vita sua…(memorabile una sua frase: <<Ci deve essere stato, all’inizio della mia vita, un errore, come quando si chiude male il primo bottone della camicia”).

Tinode

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Re: "La depressione" di Laura01
« Risposta #3 il: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:48:54 »
QUARTA PARTE DEL COMMENTO
Ma noi poeti dobbiamo essere fieri di ciò che siamo e di ciò che sentiamo…e v’invito a rileggere la frase di Terzani che campeggia sul home page del ns. sito…e rilancio.
Orhan Pamuk, il romanziere turco nobel per la letteratura, elogiando la solitudine (tanto cara e fondamentale a noi poeti…non fosse altro per scrivere con la doverosa concentrazione), ha detto: <<Bisogna fuggire la gente. E trovare il coraggio di chiudersi in una stanza. Tra le quattro mura ognuno porta in sé la forma intera dell’umana condizione>>.
Grazie Laura per il tuo coraggio, la tua sincerità d’animo: mi hai fatto riflettere, spero non solo me, su quanto può essere labile il confine tra l’esigenza d’isolarsi e vivere d’isolamento.
Mi permetto, però, un consiglio, che ritengo doveroso, da critico: in poesia non è fondamentale soltanto il contenuto, ma anche l’armonia del testo, la suggestione del ritmo. Si possono descrivere emozioni e sensazioni importanti, ma per trasmetterle in maniera poeticamente accettabile, dobbiamo evitare l’aridità di una “lista”, di un “elenco”; le stesse, sofferte e profonde lacerazioni, cara Laura, in una più consapevole percezione di ciò che è vera poesia, avresti dovuto (e con il tempo ci riuscirai sicuramente) formularle con maggiore incanto…si, anche la depressione, così crudelmente concreta, può essere “inalata” con il tocco della vera poesia, senza alterarne, anzi, enfatizzandone gli effetti comunicativi (quindi metafore, visioni, un maggiore “raccordo” tra i vari concetti espressi…insomma, più poesia, più magia…anche se drammatica magia).
E a Voi, amici tutti di “Scrivere”, che avete avuto la bontà e la pazienza di leggermi sino a qui, mi scuso: questo non è un commento, ne sono convinto, ma il frutto del desiderio di ragionare con Voi, per confrontarci, sentirci parte integrante di un gruppo, su un tema reale, concreto.
Stanarvi, provocarvi, trascinarvi…da questo dipende il successo, il senso del GC. Io, Alfredo, Zima, Rocrisa, Marina… l’abbiamo ben presente e compatibilmente ai rispettivi impegni/professioni diamo il massimo, nella speranza possiate e vogliate partecipare…per non vanificare i nostri sforzi e la nostra passione, che è ciò che condividiamo e ci unisce con voi tutti.
Un abbraccio, Giunga.
« Ultima modifica: Giovedì 6 Dicembre 2007, 22:56:38 da Giunga »

alfredo

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Re: "La depressione" di Laura01
« Risposta #4 il: Venerdì 7 Dicembre 2007, 07:48:10 »
Ben detto caro amico; concentrazione, unico rimedio per essere sinceri quando si scrive ciò che si vuol far leggere.

Offline Marina Como

Re: "La depressione" di Laura01
« Risposta #5 il: Domenica 9 Dicembre 2007, 20:02:57 »
Grazie a Giunga, per la passione che doni in ogni tuo commento, per il coraggio della parola, e... perchè quando li leggo imparo sempre qualcosa in più sul grande mondo dei poeti.
E... ragazzi, uomini, donne, questo è un vero invito! Qui, con la poesia nel cuore c'è vera aria di festa.
Se voglio fare la stronza ci riesco bene.  Talmente bene che quasi quasi ci sono. O forse ci sono.  Si, deciso.