Commento critico.
Una bella struttura a caduta che incalza il ritmo, ricalca con le pause il pensiero della donna che si guarda allo specchio.
La poesia scorre come lo sguardo della donna sul suo corpo.
Tutto l'orrore della violenza subita viene fuori nel linguaggio descrittivo che rende ogni particolare una introspezione.
Un linguaggio che si adegua, varia, disegna e stupisce, sino alla aggressione nella chiusa.
Lo stupro scolpito nella mente prima che nel fisico, il prima ed il dopo disegnati con maestria, ed una chiusa che rende il lettore partecipe della tragedia con "dai poeti è cantato".
Molto ben fatte nella chiusa le uniche rime, che riprendendo il "siggillato/ rubato/ cantato/ sboccato, ne suggellano i contrasti.