Autore Topic: Le stagioni del niente (a sei mani)  (Letto 719 volte)

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khay

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Le stagioni del niente (a sei mani)
« il: Mercoledì 14 Novembre 2007, 07:39:06 »



Sfocia la mente in soliloqui assenti
quando si perde in sfoglie del passato
senza che il vento mai si porti via
giorni e stagioni nel nulla del domani

Nell'ombra vaga il pensiero mio assorto
senza che appiglio regga all'empasse
di goccia e di vita irride il percorso
e io, improbabile, a sferzare respiri

Girovago è il sogno di attimi smarriti
segni istintivi di magre asserzioni
non torna la sera nel vivere opaco
si affina la spada dell'era angosciosa

e si sgretola il tempo
nei lasciti di storia
nel niente di un domani

...vuoto...



(MarcoforEver,CristinaKhay,SimonaScudeller)



Offline Paolo Ursaia

Re: Le stagioni del niente (a sei mani)
« Risposta #1 il: Mercoledì 14 Novembre 2007, 09:13:47 »
Gradevolissima fusione d'anime. Molto, molto gradevole.
Cunctando restituit

Offline Oliviero Angelo Fuina

Re: Le stagioni del niente (a sei mani)
« Risposta #2 il: Mercoledì 14 Novembre 2007, 10:31:37 »
Quando tre penne di tale spessore e nitore, in gran fulgore a tutte le ore (odio le rime!!!)  ;D ...si fondono in un unico dire, niente di meno ci si può aspettare! Bravissimi!!!  :D

Stilisticamente si avvertono sfumature non omogenee ma che acquistano valenza di canti e controcanti in una pur sempre ottima musicalità.
Piaciutissima!
Ciao carissimi! :)

Offline Sburtobross

Re: Le stagioni del niente (a sei mani)
« Risposta #3 il: Mercoledì 14 Novembre 2007, 17:38:30 »
mio dio.....è bellissima! ma non riesco ad estrapolarne il significato con pienezza,,,cioè ..ho capito che si tratta di introspezione (credo)...manon ci arrivo ...è trppo ermetica per me e questo mi fa arrabbiare tantissimo >:( >:(

Offline Maurizio Spaccasassi

Re: Le stagioni del niente (a sei mani)
« Risposta #4 il: Mercoledì 14 Novembre 2007, 23:59:50 »
Ottima lavoro a sei mani,direi veramente ben riuscito.Non è facile mantenere lo stile uniforme eppure questo testo scorre fluido sulle note che lasciano la sia dei versi...forse per questo è una poesia da leggere e rileggere.

La prima strofa in particolare i ha colpito molto...complimenti ai tre autori.