Una poesia a quattro mani di due autori che stimo particolarmente e ai quali sono legato da sincera amicizia, il vostro dialettare in romanesco è vera poesia, è un mare di ricordi, che risveglia anni sepolti sotto strati di routine. Ricordo la prima volta che l'ho letta a gennaio, e poi anche la forma recitata disponibile sul tuo blog su splinder. Una collaborazione la vostra, che ha sempre avuto la forma
semplice e ironica propria del dialetto della vostra splendida citta'.
Dany, Renato, siete un vento di liberta' che riporta agli occhi, realta' sepolte nel cuore.