Lo scritto in questione è stato fatto "a più mani" una notte in tenda da alcuni Ragazzi sfollati, “ospiti” nel campo principale di accoglienza di Tornimparte, Comune, in provincia dell’Aquila, colpito dal tremendo terremoto del 6 aprile. ...Dopo cinque mesi sono ancora li, in tenda, in attesa, cinque mesi in tenda, bambini, donne, uomini a dividersi un servizio igienico o una doccia in 15, senza vestiti, senza mobili, senza casa, senza tutto…
e l’inverno è alle porte, in questo periodo di notte si dorme già con due coperte…
Capisco che non fa più notizia, per i “media nazionali” evidentemente non sono più “informazioni importanti” , ma non dimentichiamoci di loro…
I ragazzi il giorno della partenza mi hanno salutato con questo piccolo grande regalo
c’è resa fra le lenzuola di carta
cosi ruvide da ingiallire cuori puri,
c’è il sole che spara fuoco di rabbia
su tende irrigidite dal silenzio
noi numeri, stesi sui carnali
in attesa d’interessi lievitati
noi fantasmi, giriamo senza occhi
fra alberi di noce e l’abbazia caduta
dove sarà il cielo di domani,
e il lago ritornerà sereno?
amico di ieri ormai non sono più nei tuoi pensieri,
ma da quel “6” qui il tempo s’è fermato,
di notte il letto è senza amore
e Gaia ancora ci culla col terrore
siamo stanchi di retoriche parole
di speranza e rinascita di pace,
fai quello che a me non fanno fare
il mio urlo a te chiedo di gridare