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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Alessia De Gennaro - Martedì 22 Ottobre 2013, 19:19:37
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Ovvero...
mi piacerebbe sapere cosa e chi leggono
di poesia, gli autori del sito...
mi piacerebbe conoscere le motivazioni
che spingono a vergare pagine su pagine
di riflessioni, rabbia, introspezione e fantasia
con la consapevolezza o/e non, di rimanere nei
margini dell'assoluto anonimato...
e com'è che, per alcuni, ci possa essere l'assoluta certezza che, con
le proprie elugubrazioni, si possa arrivare ai posteri...
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Scrivere è una passione, forse un'esigenza.
Da cosa o da dove nasce questa esigenza? potrebbe essere un disturbo compulsivo.
Tu ti riferisci al pubblicare? pubblicare richiede un atto di coraggio non indifferente. Bisogna mettere da parte il pudore, e non è poca cosa.
Pubblicare è cercare di eliminare le barriere che ci separano dagli altri. Gli altri devono sapere chi siamo, come la pensiamo, cosa sentiamo dentro. Una sconsiderata voglia di affermarsi!!!!
Il poeta ha coscienza di essere solo, ma sa anche di essere un animale sociale. Questo è il suo dramma. Il poeta si avvicina al mondo con le sue opere ( belle o brutte che siano) nella speranza di una condivisione. La poesia è un tentativo di fusione della propria solitudine con la " socialità"
Rimanere anonimi? non importa almeno per me.
Arrivare ai posteri? Secondo me non ci leggeranno neanche i nostri nipoti e probabilmente neanche i figli.
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si, ma...
mi piacerebbe conoscere le tue preferenze
in poesia India...
mi piacerebbe sapere quali sono gli autori
a cui facciamo riferimento...
vorrei aprire il dibattito sul "se e chi leggiamo
per poi produrre"...
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si, ma...
mi piacerebbe conoscere le tue preferenze
in poesia India...
mi piacerebbe sapere quali sono gli autori
a cui facciamo riferimento...
vorrei aprire il dibattito sul "se e chi leggiamo
per poi produrre"...
Autori noti o autori del sito??
Rileggendo meglio immagino ti riferisca a autori noti da cui ci siamo ispirati...
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...autori noti e meno noti Alessio
spesso sento dire che chi scrive poesia, non legge di poesia...
che il poeta è un egoista narciso e poco portato a imparare
dagli altri...( i contemporanei suoi pari intendo ) ma anche molto
selettivo sui classici e sui generi...
insomma, la mia è una curiosità, non una affermazione...
buona giornata
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Io personalmente leggo la poesia cubana, indiana, indonesiana, la poesia dei dissidenti, dei carcerati, spesso anonimi.
Tra i noti amo Silvia Plath, Fernando Pessoa.
A me la poesia piace dura, feroce, mi piace la poesia sociale, ma quando è vissuta sulla propria pelle.
Ovviamente non mi faccio influenzare da tali poeti. Troppo diversi dalla mia realtà.
Se posso aggiungere qualcosa cerco di evitare di leggere le poesie sdolcinate. Non mi dicono e non mi danno niente.
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..disordinata, incostante, leggo qualsiasi cosa mi interessi.. difficilmente opere complete..
ultimamente ho un'affezione particolare per De Angelis e la Annino.. ma in giro si trovano autori (o poeti) attuali che danno la misura del proprio scrivere..
non credo ci sia un'immagine unica e definita di chi scrive: chi legge, chi non lo fa, chi si confronta e chi no..
perché scrivere.. non ho una risposta precisa per me.. credo sia un'insieme di amore per la parola come possibilità creativa, di bisogno e cura, ma sono stata anche molti anni senza farlo e anche il non farlo corrisponde a dei perché..
sulle assolute certezze.. beh.. beato chiccel'ha.. :) (io semmai ho quella contraria)
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Ovvero...
mi piacerebbe sapere cosa e chi leggono
di poesia, gli autori del sito...
mi piacerebbe conoscere le motivazioni
che spingono a vergare pagine su pagine
di riflessioni, rabbia, introspezione e fantasia
con la consapevolezza o/e non, di rimanere nei
margini dell'assoluto anonimato...
e com'è che, per alcuni, ci possa essere l'assoluta certezza che, con
le proprie elugubrazioni, si possa arrivare ai posteri...
Completo disordine mentale. Non è solo un modo di dire, ma proprio di interpretare la domanda, dato che definire un elenco o una corrente di pensiero, sarebbe impossibile ed estremamente falso. (il disordine è riferito alla mia mente, ovviamente nel senso della scelta nel modo di scrivere e mi riuscirebbe impossibile dire cosa mi ispira o cosa penso mentre elaboro o deliro)
Si dice, che la lettura di altre opere influenzi a volte in senso dannoso, il modo di scrivere, perchè come diceva Allen Ginsberg, si cerca di scrivere nel modo di un altro autore o scrittore, che magari in passato ha colpito con qualche opera, invece che scoprire cose in effetti c'è dentro ad ognuno di noi e scrivere su quello, con tutti i difetti e pregi che ne scaturirebbero.
Perchè fondamentalmente c'è una vergogna di fondo, nell'aprire la propria anima e mettera in mostra. Però se leggere altre opere ed autori, apre anche la mente, non deve essere un condizionamento. Io trovo che molte volte la poesia risenta di poca originalità, e non parlo di bellezza o stile, ma originalità dell'autore, che vorrebbe scrivere su sè stesso, ma non ne ha il coraggio.
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Ho scoperto che le mie poesie piacciono ad Amara, ma solo se pubblico "sotto mentite spoglie". Ora praticamente sono chiuse. Nel senso che non posso accederci. Pregherei Luigi se me le può eliminare dal sito. Provo a proporli come India.
http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=13097 (http://www.scrivere.info/poeta.php?idautore=13097)
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=103554&t=Il+primo+senso (http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=103554&t=Il+primo+senso)
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credo tu lo abbia detto per cercare di mettermi in difficoltà..
o è davvero così importante?
vedi. qualcosa di buono capita a tutti di scriverlo..
forse uscire da te, ti fa bene.. pensaci..
(punto)
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è qualcosa di troppo personale... e si dovrebbe essere gelosi delle proprie guide, se ho ben inteso il senso delle domande... io ho letto di tutto, molti e troppi classici, Black Macigno, ho letto Caproni, Holderlin e Frigidaire (un mensile degli anni -anta) ho letto Sanguineti e le sue traduzioni dal latino, ho letto Alan Ford e L'isola del tesoro...! ;D
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Amara non volevo metterti in difficoltà, volevo solo dimostrare che ciascuno di noi legge solo certi autori, oppure i nuovi, ed è prevenuto verso gli altri, anche se questi altri possono fare belle poesie. ( tu stessa hai detto che "qualcosa di buono capita a tutti di scriverlo" come dire che se è capitato a me può capitare a tutti).
Amara è piuttosto insolito che su sette poesie tra macho micio e fiocco di neve ne hai trovato 4 gradevoli e poi su 200 e passa poesie di India, nessuna degna di nota.
Uscire da me mi fa bene? Non arrampicarti sugli specchi.
Questo discorso vale per tutti.
Ci sono autori sul sito supercommentati e superletti con il loro nik storico. Vengono elogiati fino all'inverosimile. Gli stessi autori hanno scritto con altro nick e non hanno ricevuto il becco di un commento.
Cosa significa? una sola cosa: che si commenta l'autore e non la poesia e non vale solo per te.
Lo so, che questo è stato detto e stradetto, ma io volevo dimostrarlo. In fondo sono una matematica.
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non mi arrampico.. sono molto pigra..
se non sai vedere la differenza tra quello che pubblichi di solito e le altre non so che dirti..
il teorema che tenevi tanto a dimostrare basandoti su di me, fallisce..
leggo semplicemente chi mi pare..
e questo punto è davvero definitivo.
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Aldo volevo aggiungere che io non leggo " chi" mi pare, ma " cosa" mi pare. Leggo prima i primi versi, se mi piacciono apro la poesia, poi guardo il nome dell'autore, anzi a volte neanche lo guardo. Mi interessa più la poesia che chi l'ha scritta.
Come detto sopra sto lontana dalle poesie troppo dolci e da quelle troppo artefatte.
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Ovvero...
mi piacerebbe sapere cosa e chi leggono
di poesia, gli autori del sito...
mi piacerebbe conoscere le motivazioni
che spingono a vergare pagine su pagine
di riflessioni, rabbia, introspezione e fantasia
con la consapevolezza o/e non, di rimanere nei
margini dell'assoluto anonimato...
e com'è che, per alcuni, ci possa essere l'assoluta certezza che, con
le proprie elugubrazioni, si possa arrivare ai posteri...
Aldo, per rispondere alle tue domande,
leggo prevalentemente i poeti contemporanei, i miei preferiti sono quelli citati da me più volte nei miei testi, primo fra tutti Ritsos.
Mi piace inoltre scoprire a chi si sono a loro volta ispirati, in effetti da una lettura attenta si sente l'influenza di Hikmet nelle poe di Ritsos, avendo quest'ultimo tradotto molto di quell'autore, che prediligo quasi al pari...
così come la Szimbowska evidentemente ha letto Ritsos
In una intervista, lo stesso Collins, anch'egli tra le mie letture preferite, dichiara tranquillamente (perché no ?) di trarre ispirazione e di volersi cimentare a raggiungere i grandi che ho citato io, aggiunge altri e la Dickinson...anche lei tra le mie letture.
Tra i classici appunto la Dickinson, Montale, Ungaretti...sebbene ammetto di conoscere meno le opere di questi ultimi due...
Altri di cui leggo sono Neruda, anche se mi piace meno, Kavafis etc etc...
scrivo per diletto mio sin da ragazzina, ma solo di recente mi cimento nell'arte della poesia, cn quali risultati nn sta a me giudicare...tento comunque sempre di nn dare semplicemente sfogo al sentimento del momento, piuttosto spererei di produrre qualcosa di universalmente valido
ambiziosa? forse ....tant'è
arrivare ai posteri? ahahah...scusa nn rido della domanda, il punto è che anche fossero buone le cose che scrivo (detto tra noi c'è chi è davvero valido, nella giungla...nn mi riferisco a me) i miei scritti per l'editoria e per i pochi veri lettori di poesia che si recano in libreria, si perderebbero nel mucchio...
concludo il mio logorroico intervento dicendo che il tuo "di poesia" l'ho inteso riferirsi alla poesia dei poeti appunto...neppure m'è sfiorata l'idea che potessi intendere il sito scrivere o qualsivoglia altro sito di scrittura...
nota polemica? sì...sono del tutto d'accordo cn l'opinione così ben espressa da Amara e da altri in altri topic, sulla qualità generale delle pubblicazioni su scrivere.info
tanto da essere persino orgogliosa di avere pochi ma buoni lettori che mi seguono, e che a mia volta seguo...
buona lettura a tutti
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difatti la domanda era: chi legge "cosa" chi legge "chi"...
quindi caro Paolo, si parla di cultra generale... Frigidaire
Capitan Miky Il Male un libro di cucina, aiutano tanto quanto
ma in maniera diversa, che un classico della leteratura, a far riflettere...
certo è, che come per la musica anche la poesia, ci porta ad ascoltare
o a sfogliare pagine e solchi-tracce etc...alla ricerca di "quel brano-testo"
per quanto riguarda le diatribe sul sito, non metto becco perchè il mio
non voleva essere un post tendenzioso e provocatorio...
cercavo solo uno scambio e un arricchimento im materia di autori e libri da comprare per leggere...
ma tant'é!
Buona giornata
A.B.
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Penso che se ognuno di noi rispondesse dettagliatamente alla garbata domanda di Aldo Bilato, ne verrebbe fuori una lista noiosa e interminabile.
Ognuno di noi ha certamente letto qualcosa o molte cose nella vita, e continua a farlo. Ma, secondo me, è bene che queste letture non esercitino un'influenza diretta su ciò che scriviamo, altrimenti la fonte diventerebbe troppo riconoscibile e cadremmo in un evidente cattivo gusto, a meno che non si voglia fare un "pastiche" , come faceva in prosa Proust da giovane, e prendere bonariamente in giro certi autori (così ha fatto mirabilmente, in questo sito, l'eccellente Luciano Tarabella, con Pavese, Montale, Prévert... ) .
Tutt'al più, quando si ama particolarmente un autore, gli si può dedicare un omaggio (e io, nella sezione "Uomini" , l'ho fatto parecchie volte, con Apollinaire, Baudelaire, Pessoa, Viviani, ecc. ) .
C'è un detto che mi trova particolarmente d'accordo: "La cultura è ciò che resta quando abbiamo dimenticato tutto quello che abbiamo imparato" . Quando arriva la vera ispirazione, dovremmo avere l'impressione che una qualche musa, un qualche dio detta quelle parole soltanto a noi, che ci fa un regalo unico (anche se quella musa o quel dio sono probabilmente proprio le nostre vecchie letture, modificate, sublimate, travestite... ) .
Si possono rispettare o meno le regole della poesia classica: l'importante è, quando produciamo, avere l'impressione (almeno quella! ) di avere scritto qualcosa di davvero originale.
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C'è un detto che mi trova particolarmente d'accordo: "La cultura è ciò che resta quando abbiamo dimenticato tutto quello che abbiamo imparato" . Quando arriva la vera ispirazione, dovremmo avere l'impressione che una qualche musa, un qualche dio detta quelle parole soltanto a noi, che ci fa un regalo unico (anche se quella musa o quel dio sono probabilmente proprio le nostre vecchie letture, modificate, sublimate, travestite... ) .
Si possono rispettare o meno le regole della poesia classica: l'importante è, quando produciamo, avere l'impressione (almeno quella! ) di avere scritto qualcosa di davvero originale.
un conto è leggere per il piacere, un conto farsene influenzare (anche se come dici bene, è in qualche modo inevitabile)
e faccio mia, per perfezione, questa parte del tuo commento..
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ed è esattamente ciò che intendevo...
anche a guidare un'automobile si è veramente all'altezza del compito
quando si è finito di imparare...
ciò non toglie che per molti la voglia di perfezionarsi nel condurre un mezzo
faccia sì che diventi una sfida con se stessi...
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non conosco nessuno che legga per altro che non sia piacere, a meno che non si tratti di studenti ai quali vengono imposte alcune letture...
altrettanto vero che se amiamo un autore piuttosto che un altro, solitamente in qualche modo risponde alle nostre corde, va da sé che se ci si riconosce in uno stile, in un'epoca, in un filo conduttore, inevitabilmente saremo influenzati da questi, non per scelta ma per naturale conseguenza...
poi certo, nel corso del tempo si può anche virare, succede...
la domanda iniziale a me pare molto chiara e ancor di più l'intervento in cui si specifica che si tratta di curiosità, anche al fine di possibili scelte d'acquisto di testi...allora, senza fare elenchi, citare alcuni dei nostri autori di poesia preferiti è pertinente...
l'ispirazione, infine, non può essere per sua stessa natura, qualcosa di calcolato, pianificato a tavolino...arriva quando nemmeno te lo aspetti, nei momenti più disparati, e, appunto, detta le parole nel linguaggio che le riconosciamo nostro...
questo per me
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solo per piacere.. certo.. probabilmente non mi sono spiegata bene..
intendevo non necessariamente (anche) per cercare un'ispirazione..
e la ricerca è continua in se stessi, un muoversi costante che modula lo scrivere
anche e soprattutto senza volontà apparente..
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leggo per piacere
scrivo per piacere... A.B.
Ritsos:
Oscillazione immobile
Nella fretta di alzarsi per aprire la porta
rovesciò il cestino coi fili del cucito -
i rocchetti si sparpagliarono sotto il tavolo, sotto le sedie,
negli angoli più impensati, - uno, di un rosso sull'arancione,
dentro il vetro della lampada; uno viola
nel fondo dello specchio; quello là d'oro -
non aveva mai avuto un rocchetto d'oro - da dove salta fuori?
Provò a inginocchiarsi per raccoglierli a uno a uno e rimettere tutto a posto
prima di aprire la porta. Non fece in tempo. Suonarono di nuovo.
Rimase immobile, impotente, le mani lungo i fianchi.
Quando si ricordò d'aprire, - non c'era più nessuno.
Così, dunque, la poesia? Esattamente così la poesia?
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Nel sito Amara e Giovanni Perri e pochi altri.... ma sono arrivato da poco.
Poi Leopardi sempre .... e da qualche anni i dialettali romagnoli (Baldini, Pedretti)
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Billy Collins
Introduzione alla poesia
Chiedo loro di prendere una poesia
e di tenerla in alto controluce
come una diapositiva a colori
o di premere un orecchio sul suo alveare.
Gli dico di gettare un topo in una poesia
e di osservarlo mentre cerca di uscire,
o di entrare nella stanza della poesia
e cercare a tentoni l'interruttore sul muro.
Voglio che facciano sci d'acqua
sulla superficie di una poesia e salutino
con la mano il nome dell'autore sulla spiaggia.
Ma la sola cosa che loro vogliono fare
è legarla con una corda a una sedia
e torturarla finché non confessi.
La picchiano con un tubo di gomma
per tirar fuori cosa davvero vuol dire.
(dalla prima raccolta dell'autore, del 1988, "The Apple That Astonished Paris)
Ecco, credo che i professori nelle scuole dovrebbero leggere anche questo tipo di poesia ai loro studenti. A mio avviso susciterebbero maggiore interesse in loro, affiancando la poesia contemporanea a quella classica. Sarebbe anche una questione di integrità intellettuale, non vedo perché infatti si debba escludere tutta una buona produzione di poesia, dallo studio.
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anch'io apprezzo molto Giovanni Perri. Aggiungerei Hariseldon ( il top).
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Tra i nuovi apprezzo Paolo GUgnoni. Speriamo che tale autore, leggendo altri autori, non ne subisca l'influenza e peggiori.
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=322934&t=Non+dalla+terra+ma+per+la+terra (http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=322934&t=Non+dalla+terra+ma+per+la+terra)
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=330493&t=Superficie (http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=330493&t=Superficie)
http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=323828&t=Combattente (http://www.scrivere.info/poesia.php?poesia=323828&t=Combattente)
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Per leggere chi e che cosa e dove e quando
ci vuole un cervello e tutti noi ne abbiamo uno
in una scatola chiamasi "cranica".
Tutti?... Tutti tutti?
Mah!! dicono tutti....
SCHERZO......
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difatti la domanda era: chi legge "cosa" chi legge "chi"...
quindi caro Paolo, si parla di cultra generale... Frigidaire
Capitan Miky Il Male un libro di cucina, aiutano tanto quanto
ma in maniera diversa, che un classico della leteratura, a far riflettere...
certo è, che come per la musica anche la poesia, ci porta ad ascoltare
o a sfogliare pagine e solchi-tracce etc...alla ricerca di "quel brano-testo"
per quanto riguarda le diatribe sul sito, non metto becco perchè il mio
non voleva essere un post tendenzioso e provocatorio...
cercavo solo uno scambio e un arricchimento im materia di autori e libri da comprare per leggere...
ma tant'é!
Buona giornata
A.B.
voglio solo precisare che questa rapsodia di letture disuguali e disomogenee non è assolutamente un bene, ma è un bene solo in relazione ad un pensiero che le sintetizzi in una unità di scrittura congrua e coerente... che scommette su nuovi significati... se ciò non avviene si perviene casomai all'eclettismo, ad un collage più o meno gratificante... ad uno stendere carta da parati di qua e di là... ma non si fa arte
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l'arte, a mio modestissimo parere
è imparare a colmare gli spazi...
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Billy Collins
Voglio che facciano sci d'acqua
sulla superficie di una poesia e salutino
con la mano il nome dell'autore sulla spiaggia.
..che belli questi versi..
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Io ho letto approfonditamente solo tre poeti famosi, cioè Emily Dickinson, Alda Merini e Charles Baudelaire. Ma, dopo aver letto "La morte degli amanti" del poeta francese, ho iniziato a vedere le altre poesie con un occhio diverso. A parte alcune liriche della Merini, che mi travolgono di emozioni, le altre sembrano di plastica. Quelle che sono state postate, ad esempio, le trovo paragonabili al sudoku, tanto le trovo fredde. Anche i nomi degli autori del sito che sono stati proposti, non mi danno niente di più di quello che potrebbe darmi un articolo di Vanity Fair. Probabilmente è colpa (o merito) della mia sensibilità, ma la stragrande maggioranza della produzione poetica è più rivolta al lettore di quanto non lo sia all'autore. Chi scrive per gli altri, non scrive per nessuno, secondo me. Non so se mi sono spiegata. Probabilmente no :) Se dovessi fare anch'io il nome di un poeta del sito, farei quello di Allanon, perché e nuovo e particolare. Ma scrivere d'amore con l'intensità lacerante di Baudelaire, è impossibile, secondo me. Nessuno può reggere minimamente il paragone. Questione di gusti, forse. O forse no.
LA MORTE DEGLI AMANTI
Avremo letti intrisi di sentori
divani oscuri come avelli,
e sulle mensole strani fiori,
sbocciati per noi sotto i cieli più belli.
Consumandosi a gara, i nostri cuori,
come due grandi torce, due ruscelli
verseranno di vampe e di fulgori
nei nostri spiriti, specchi gemelli.
Una sera di rosa e azzurro mistico,
un lampo solo ci vedrà commisti,
come un lungo singhiozzo carico d'addio.
Più tardi un Angelo, schiudendo le porte,
a ravvivar verrà, gaudioso e pio,
gli specchi opachi e le due fiamme morte.
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mi permetto di dissentire...
aver letto solo tre poeti, mi sembra un limite
in quanto a Ritsos e Collins, benchè profonamente diversiz,
penso che chi ama davvero la poesia, dovrebbe assolutamente
conoscerli...
consiglio in particolare del contemporaneo Collins due raccolte:
"Balistica" facilmente reperibile e "A vela, in solitaria intorno alla stanza"
prima leggere, poi giudicare...
buona giornata
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Le concedo il dissenso, signor Bilato :) Ma forse non ha letto bene quel che ho scritto. Non ho letto soltanto tre poeti, ma tre di loro in modo approfondito. Inoltre, ho giudicato le poesie che sono state postate, dopo averle lette, quindi la sua raccomandazione è inutile :) Vedrò di leggere le due poesie da lei suggerite e poi le farò sapere se mi sono piaciute. Buona giornata
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scusi ho frainteso...
e anche lei vedo :)
non sono due poesie ma due raccolte di...
cmnq finchè si parla di poesia
ci si arricchisce...
di nuovo...
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...dopo aver letto "La morte degli amanti" del poeta francese, ho iniziato a vedere le altre poesie con un occhio diverso. A parte alcune liriche della Merini, che mi travolgono di emozioni, le altre sembrano di plastica. Quelle che sono state postate, ad esempio, le trovo paragonabili al sudoku, tanto le trovo fredde. Anche i nomi degli autori del sito che sono stati proposti, non mi danno niente di più di quello che potrebbe darmi un articolo di Vanity Fair. Probabilmente è colpa (o merito) della mia sensibilità, ma la stragrande maggioranza della produzione poetica è più rivolta al lettore di quanto non lo sia all'autore.....scrivere d'amore con l'intensità lacerante di Baudelaire, è impossibile, secondo me. Nessuno può reggere minimamente il paragone. Questione di gusti, forse. O forse no.....
..ora, passi il giudizio così squalificante su alcuni autori del sito (peraltro argomento escluso dal topic di Aldo), passi non per merito o demerito, ma per scelta di soprassedere...(non vogliamo far polemica, giusto?...)
ma quell'"anche" volutamente da me sottolineato, non mi consente invece di soprassedere, quando lascerebbe intendere che (al pari gli uni e gli altri) autori (di questo si parla, non delle loro poesie) della portata di Ritsos e Collins avrebbero dato alla poesia lo stesso contributo di Vanity Fair! Parbleu!!! Non ho mai letto Vanity Fair, corro in edicola!
Cancro (Ritsos)
Di colpo s'allontanò ogni cosa - i volti, gli alberi, il mare,
gli oggetti, gli eventi, la poesia, - lontano, più lontano,
su un'opposta riva - li vedeva, non li vedeva. Erano le cose
che se n'erano andate, che l'avevano lasciato, o era stato lui? La morte,
immobile, lo abitava fino alla punta delle unghie. Di notte
sentiva quell'immensa immobilità dentro di sé. E tuttavia,
prima di dormire e al risveglio, continuava
regolarmente a lavarsi i denti col vecchio spazzolino, spelacchiato,
mostrando bianco, sicuro, pulito, il suo ultimo sorriso.
27 luglio 1968
.
.
Silenzio (Ritsos)
Dentro il suo corpo un altro corpo, grande, imperscrutabile,
muto, - di un mutismo possente. A mezzogiorno
o la sera, durante la cena, con la lampada tranquilla, mentre porta
la forchetta alla bocca, lentamente e con cura, lo sa bene
che nutre quell'altra bocca sconosciuta, vorace.
27 luglio 1968
.
.
Giappone (Billy Collins)
(traduzione italiana di Franco Nasi in A vela, in solitaria, intorno alla stanza)
Oggi passo il tempo a leggere
uno dei miei haiku preferiti,
a ripeterne e ripeterne le parole.
Sembra di mangiare
e tornare a mangiare
lo stesso piccolo chicco d’uva, perfetto.
Cammino per la casa recitandolo
e lascio che le sue lettere cadano
nell’aria di ogni stanza.
Sto accanto al grande silenzio del piano e lo dico.
Lo dico davanti a un quadro del mare.
Batto il suo ritmo su un vuoto scaffale.
Mi ascolto dirlo,
e lo dico senza ascoltarmi,
e lo ascolto senza dirlo.
E quando il cane guarda in su verso di me,
mi inginocchio sul pavimento
e lo sussurro in ciascuna delle sue lunghe orecchie bianche.
È quello sulla campana del tempio
di una tonnellata
con la falena che dorme sulla sua superficie,
e ogni volta che lo dico, sento l’atroce
pressione della falena
sulla superficie della campana di ferro.
Quando lo dico alla finestra,
la campana è il mondo
e io sono la falena che lì si riposa .
Quando lo dico allo specchio,
io sono la pesante campana
e la falena è la vita con le sue ali di carta.
E più tardi, quando te lo dico al buio,
tu sei la campana,
e io sono la lingua della campana, che ti fa suonare,
e la falena è volata via
dal suo verso
e si muove sul nostro letto come un cardine nell’aria.
.
.
....questione di sensibilità...senza dubbio
capisco e non potrebbe essere diversamente, che ciascuno prediliga l'uno o l'altro poeta (già scritto e spiegato precedentemente in un altro intervento) non capisco e non condivido affatto il giudizio sprezzante verso chi non incontra il nostro gusto...
Ritsos è stato proposto più volte per il Nobel e il fatto che non gli sia stato assegnato è dovuto più a una questione politica, che alla qualità, indiscussa, della sua opera...(o dovremmo pensare che in molti moltissimi fruitori di poesia non abbiano la sensibilità di comprendere....)
Collins è stato eletto Poeta laureato degli Stati Uniti, un titolo della durata di due anni, che dà incarico all'autore di farsi voce in tema di Poesia, presso il pubblico.
...ciò detto senza nulla togliere a Baudelaire e alla bontà dei suoi scritti
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scusi Fragiacomo...
se fa così, nessuno compra più il cartaceo...
e poi, non mi piacciono le crociate, né le redenzioni...
e si ricordi sempre che "la provocazione trova terreno fertile
solo quando viene accolta"...
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scusi Fragiacomo...
se fa così, nessuno compra più il cartaceo...
e poi, non mi piacciono le crociate, né le redenzioni...
e si ricordi sempre che "la provocazione trova terreno fertile
solo quando viene accolta"...
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Ma perché in questo sito si prende tutto sul personale? Io ho semplicemente espresso il mio giudizio. Non mi piacciono neanche le ultime poesie proposte. Ma questo non significa mica che siano brutte. Mi sembra di rivedere me e mia sorella che dibattiamo di gusti musicali. Io adoro i Pearl Jam e lei gli One Direction. Il fatto che a me gli 1D non diano niente, non vuol dire che facciano altrettanto con mia sorella. Tutto qui :)
Signor Bilato, avevo capito che si trattava di due raccolte. Ho solo sbagliato scrivendo. Se si fosse trattato di due poesie, le avrei cercate subito su Google e le avrei detto prontamente la mia opinione :)
Buona giornata a tutti. :D
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Ma perché in questo sito si prende tutto sul personale? Io ho semplicemente espresso il mio giudizio. Non mi piacciono neanche le ultime poesie proposte. Ma questo non significa mica che siano brutte. Mi sembra di rivedere me e mia sorella che dibattiamo di gusti musicali. Io adoro i Pearl Jam e lei gli One Direction. Il fatto che a me gli 1D non diano niente, non vuol dire che facciano altrettanto con mia sorella. Tutto qui :)
Signor Bilato, avevo capito che si trattava di due raccolte. Ho solo sbagliato scrivendo. Se si fosse trattato di due poesie, le avrei cercate subito su Google e le avrei detto prontamente la mia opinione :)
Buona giornata a tutti. :D
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Signora VEDDER
anche a me piacciono molto i Pearl Jam...
e pochissimo le polemiche...
Signora...
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Diciamo pure che sono onnivoro. Tra i poeti che amo maggiormente ci sono Auden, Ingeborg Bachmann, Jacques Prévert, Dylan Thomas (che ho conosciuto grazie a Thomas, uno dei poeti più grandi che il sito abbia conosciuto), Montale, Dorothy Parker, Neruda, Lorca, il Leopardi nostrano, Dante, Cocteau. Ci tengo a precisare che adoro leggere le poesie in lingua originale perché hanno un senso tutto diverso. E poi ho la passione per i grandi trovatori medievali (Jaufré Rudel, Bernard de Ventadorn, Arnaut Daniel etc.).
Qui sul sito, amo molto gli autori che puntano maggiormente sulla qualità che sulla quantità dei propri scritti (ma, ahimé, sono davvero pochi e per rispetto tacerò i loro nomi). :)
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Un uomo non è il poeta, è bestia cosa
ramingo fuor di gabbia o di voliera
che gira per il mondo a far capriole,
ricordi di quel circo che ha inventato.
Stende a terra la cappa che lo scopre,
fa del petto tamburo, e rulla, salta,
è orso ballerino, scimmia sapiente,
uccel dal becco storto e lunghe gambe.
Poi suona la fanfara dei suoi versi,
grancassa e fagotto strimpellati,
e perchè bestia è, bestia rimane,
cantando alle stelle tramontate.
"Circo"
José Saramago
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C'è forse un'altra considerazione da fare. Non è tanto leggendo i poeti che possono venirci limpide ispirazioni per le nostre poesie (rischieremmo di esprimere i loro stessi concetti, anche se in altra forma, o concetti diversi usando la loro forma) , ma leggendo romanzieri e - perché no ? - psicologi, scienziati, matematici, tecnici...
Il tanto citato Baudelaire non leggeva forse il romanziere Poe, e trattati politici, sociologici, religiosi, più che altri poeti?
Alcuni anni fa "L'Espresso stilò una classifica dei migliori cento cuochi italiani: ebbene, solo pochissimi (tra cui Vissani) avevano frequentato un Istituto alberghiero, mentre tutti gli altri avevano spesso fatto prima ben altri mestieri o professioni...
La poesia è come un'illuminazione. La poesia non scritta (i sentimenti, le impressioni di tutti noi) è come la luce solare, naturale, diretta, mentre quella scritta è come una lampadina che ogni tanto si accende e la cui luce proviene di solito da altre fonti (idrauliche, termiche, atomiche... )
Ora che ci penso (anche se forse non c'entra tanto) , chi mi ha dato, anche se inconsapevolmente, il coraggio di scrivere poesie? Un prete, un matematico, un cultore di Baudelaire. Ebbene, erano una sola persona: don Savino Coronato, che ho avuto la fortuna di avere come professore di matematica negli ultimi anni della scuola superiore. Forse era un uomo che cercava la perfezione, e aveva inizialmente creduto di trovarla nella religione, ma, evidentemente deluso da Dio, si era rivolto alla matematica, diventando il più fidato assistente del mitico Caccioppoli all'Università di Napoli, fino alla tragica morte di costui; ma forse nella matematica aveva trovato la perfezione, sì, ma un po' bruttina, e, quando poteva, si rifugiava nella perfezione bella degli irraggiungibili versi di Baudelaire (e qui il circolo si chiude) , che ogni tanto in classe ci declamava con evidente soddisfazione.
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Diciamo pure che sono onnivoro. Tra i poeti che amo maggiormente ci sono Auden, Ingeborg Bachmann, Jacques Prévert, Dylan Thomas (che ho conosciuto grazie a Thomas, uno dei poeti più grandi che il sito abbia conosciuto), Montale, Dorothy Parker, Neruda, Lorca, il Leopardi nostrano, Dante, Cocteau. Ci tengo a precisare che adoro leggere le poesie in lingua originale perché hanno un senso tutto diverso. E poi ho la passione per i grandi trovatori medievali (Jaufré Rudel, Bernard de Ventadorn, Arnaut Daniel etc.).
Qui sul sito, amo molto gli autori che puntano maggiormente sulla qualità che sulla quantità dei propri scritti (ma, ahimé, sono davvero pochi e per rispetto tacerò i loro nomi). :)
Lie Still, Sleep Becalmed
Lie still, sleep becalmed, sufferer with the wound
In the throat, burning and turning. All night afloat
On the silent sea we have heard the sound
That came from the wound wrapped in the salt sheet.
Under the mile off moon we trembled listering
To the sea sound flowing like blood from the loud wound
And when the salt sheet broke in a storm of singing
The voices of all the drowned swam on the wind.
Open a pathway through the slow sad sail,
Throw wide to the wind the gates of the wandering boat
For my voyage to begin to the end of my wound,
We heard the sea sound sing, we saw the salt sheet tell.
Lie still, sleep becalmed, hide the mouth in the throat,
Or we shall obey, and ride with you through the drowned.
"Resta immobile, dormi nella bonaccia"
Dylan Thomas...
da: Dylan Thomas Poesie
"Gli struzzi" Eunaudi 1981
testo con traduzione a fronte...
grazie per avermelo fatto riesumare
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Ciao :)
mi azzardo a rispondere, anche se farei meglio a :-X
mi sento molto dispersiva ed inconcludente nelle letture..
se devo fare nomi: Poe, Alda Merini, H. Hesse, Pessoa, W. Blake,
De Andrè, Emily D. Keats, ecc.
leggo per lo più quello che trovo in rete, cioè i più noti..
rimango ferma, in estasi se trovo "il meglio", quello che per me è sublime, e lì m'appago, e lì ritorno spesso..
non scrivo poesia, sono solo una che davanti a un foglio bianco non resiste..
faccio scarabocchi e li coloro :D
se escono bene sono felice..
ho letto poesie.. (mai intere opere di poeti)..
di quelle mi nutro, le assaporo, le leggo e rileggo fino a farle "mie"
non mi sento, dunque, di poter dire di conoscere nessun poeta,
men che meno di prendere esempio (poeti si nasce! io sono al massimo un "fingitore"
anzi, una dissacratrice)
sono fedele ai primi amori, e mi muovo con molta lentezza
e cautela nella lettura e nella scrittura..
le poesie si scrivono col (proprio) sangue,
..leggendole "mi duole in petto la bellezza" (cit.)
"Fuggitiva beltà,
nel cui sguardo, all'istante, l'anima mia risorse
non ti vedrò più dunque che nell'eternità?" (C. B.)
..aggiungerei, "mi duole in petto la verità"..
mi perdo molta bellezza, forse.. leggo così poco..
ma intanto mi sono appuntata qualche nome tra quelli da voi citati :)
e "intravedo" altri colpi di fulmine..
chiedo scusa per lo sproloquio..
volo via..
P.S.
"Eiaculati nell'aria orgogliosa dei getti d'acqua di Versailles."
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Ciao :)
mi azzardo a rispondere, anche se farei meglio a :-X
mi sento molto dispersiva ed inconcludente nelle letture..
se devo fare nomi: Poe, Alda Merini, H. Hesse, Pessoa, W. Blake,
De Andrè, Emily D. Keats, ecc.
leggo per lo più quello che trovo in rete, cioè i più noti..
rimango ferma, in estasi se trovo "il meglio", quello che per me è sublime, e lì m'appago, e lì ritorno spesso..
non scrivo poesia, sono solo una che davanti a un foglio bianco non resiste..
faccio scarabocchi e li coloro :D
se escono bene sono felice..
ho letto poesie.. (mai intere opere di poeti)..
di quelle mi nutro, le assaporo, le leggo e rileggo fino a farle "mie"
non mi sento, dunque, di poter dire di conoscere nessun poeta,
men che meno di prendere esempio (poeti si nasce! io sono al massimo un "fingitore"
anzi, una dissacratrice)
sono fedele ai primi amori, e mi muovo con molta lentezza
e cautela nella lettura e nella scrittura..
le poesie si scrivono col (proprio) sangue,
..leggendole "mi duole in petto la bellezza" (cit.)
"Fuggitiva beltà,
nel cui sguardo, all'istante, l'anima mia risorse
non ti vedrò più dunque che nell'eternità?" (C. B.)
..aggiungerei, "mi duole in petto la verità"..
mi perdo molta bellezza, forse.. leggo così poco..
ma intanto mi sono appuntata qualche nome tra quelli da voi citati :)
e "intravedo" altri colpi di fulmine..
chiedo scusa per lo sproloquio..
volo via..
P.S.
"Eiaculati nell'aria orgogliosa dei getti d'acqua di Versailles."
una eiaculazione...reale! :D
-
Ultimamente mi sono appassionato di Donald Justice
****
Morirò sotto il sole di Miami,
In un giorno in cui il sole splenderà,
Un giorno come i giorni che ricordo, un giorno come gli altri,
Un giorno che nessuno riconosce o ricorda più,
E allora il sole splenderà sugli occhiali scuri degli stranieri
E sugli occhi dei pochi amici dell’infanzia
E dei cugini ancora vivi attorno alla tomba,
Mentre i becchini, da parte, sotto l’ombra ferma delle palme,
Fumeranno appoggiati alle loro pale,
Parlando sottovoce in spagnolo, per rispetto.
Credo sarà una domenica come oggi,
Eccetto che ci sarà il sole e non pioverà più
Né soffierà il vento che oggi piegava i cespugli;
E credo sarà una domenica perché oggi,
Quando ho tirato fuori questa carta per scrivere,
Mai niente mi è sembrato così vuoto: la mia vita,
Queste parole, la carta, la domenica grigia;
E il mio cane tremava sotto il tavolo
Per il temporale, guardandomi senza capire,
E mio figlio leggeva in silenzio, e mia moglie dormiva.
Donald Justice è morto. Una domenica il sole è uscito fuori,
Splendeva sulla baia, sugli edifici bianchi,
Le macchine passavano lente come sempre, così tante,
Alcune con i fari accesi nonostante il sole,
E più tardi i becchini con le loro pale
Sono tornati alla tomba sotto il sole
E uno ha ficcato la sua pala nella terra
Per spostare qualche zolla, la marna
Nera di Miami, e ha disperso la terra, e ha sputato,
Voltando le spalle bruscamente, per rispetto.
***
saluti
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Ultimamente mi sono appassionato di Donald Justice
****
Morirò sotto il sole di Miami,
In un giorno in cui il sole splenderà,
Un giorno come i giorni che ricordo, un giorno come gli altri,
Un giorno che nessuno riconosce o ricorda più,
E allora il sole splenderà sugli occhiali scuri degli stranieri
E sugli occhi dei pochi amici dell’infanzia
E dei cugini ancora vivi attorno alla tomba,
Mentre i becchini, da parte, sotto l’ombra ferma delle palme,
Fumeranno appoggiati alle loro pale,
Parlando sottovoce in spagnolo, per rispetto.
Credo sarà una domenica come oggi,
Eccetto che ci sarà il sole e non pioverà più
Né soffierà il vento che oggi piegava i cespugli;
E credo sarà una domenica perché oggi,
Quando ho tirato fuori questa carta per scrivere,
Mai niente mi è sembrato così vuoto: la mia vita,
Queste parole, la carta, la domenica grigia;
E il mio cane tremava sotto il tavolo
Per il temporale, guardandomi senza capire,
E mio figlio leggeva in silenzio, e mia moglie dormiva.
Donald Justice è morto. Una domenica il sole è uscito fuori,
Splendeva sulla baia, sugli edifici bianchi,
Le macchine passavano lente come sempre, così tante,
Alcune con i fari accesi nonostante il sole,
E più tardi i becchini con le loro pale
Sono tornati alla tomba sotto il sole
E uno ha ficcato la sua pala nella terra
Per spostare qualche zolla, la marna
Nera di Miami, e ha disperso la terra, e ha sputato,
Voltando le spalle bruscamente, per rispetto.
SìSìSì mi piace...