Forum degli autori
Laboratorio => Poesie sperimentali => Topic aperto da: caligola - Mercoledì 18 Maggio 2011, 18:55:51
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E' sera
e il cielo di Mosca è un'anomalia
che mi frulla in testa
e da quassu'
dalla finestra di questo Aquarium
ho un filo di fiume
bellissimo - e sconosciuto
come è il giorno che viene
dal parto di una notte russa
dal tuo viso che bussa
a una mia porta.
Notte
che vieni per placare
il furore del giorno
infuoca questo incrocio d'aria
che mi soffia nel petto,
accendi tutto cio' nel buio
non si dimentica.
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Anche questa dovro' pubblicarla qui
visto che a causa della discorsivita' e di presunti errori non e' degna della vetrina.
Motivazione del redattore che non ha convalidato la tua poesia:
"Gentile Autore,
ci spiace non poter convalidare il testo da te proposto, in quanto alla lettura si presenta discorsivo, con errori nelle vocali accentate e pertanto il testo non rientra nei canoni stabiliti dal sito.
Potrai trovare utili informazioni, sui testi consentiti e non , a questo indirizzo -http://www.scrivere.info/regolamento.php
In attesa di una tua nuova proposta, cordiali saluti.
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... ... ...
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Passiamo pure che l'accentazione non e' corretta, purtroppo sto scrivendo con una tastiera americana e non avento le e accentate devo arrangiarmi come posso.
Ma e' stato detto anche che questa poesia e' discorsiva.
Sfido chiunque a giustificarmi questa discorsivita'.
Soprattutto il redattore che l'ha individuata in quanto non basta appiccicare definizioni bisogna anche saperle giustificare.
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come è il giorno che viene
qui ti è venuta! la e con l'accento???
per me non è discorsiva anzi... e non credo che comunque il problema di 2 o 3 accenti messi come apostrofi sia grande... credo tu ti sia esposto troppo contro qualcuno più potente di te in questo sito e contro il suo tribunale (la redazione) ::)
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Mi sembra assurdo che questa poesia non sia stata convalidata, mi pare che qui invece che fare passi in avanti si torna indietro come i gamberi... non voglio insinuare nulla però... boh!! ??? ???
Leggo cose assurde, iperdiscorsive... poesie piene di "licenze poetiche" o presunte tali, spesso farcite di errori anche elementari... e questa non sarebbe degna della pubblicazione? mah...
FATE VOBIS...
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La verità è che chi ha fatto quel commento o è un ignorante in materia o è un malintenzionato.
Preferirei delle due la seconda, almeno salverebbe ai miei occhi quel poco di salvabile che c'è nei confronti di questo redattore. Ma se dovessi scommetterei, scommetterei tutto sulla prima.
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Ma se dovessi scommettere, scommetterei tutto sulla prima.
Lo temo anch'io... altrimenti non si spiega.
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beh ... a prescindere, a me È piaciuta. Per quel che conta la mia opinione. Letta molto volentieri e provate piacevoli sensazioni visive. AUGH!
Antonella
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Vedo che la redazione, sicuramente capitanata da qualcuno,
ha intrapreso il giochino del silenzio nei miei confronti...
altrimenti questo silenzio non è umanamente spiegabile,
non è rispettoso, non è degno di chi ritiene di fare le cose giuste.
Parlo alla redazione: Siete sicuri che il vostro agire è per fare la cosa giusta, oppure semplicemente obbedite ad un diktat, all'ennesima regola imposta dall'alto?
Davvero le mie parole fanno paura che nessuno ha il coraggio di sostenere le proprie tesi?
Eppure qualcuno ha detto che è discorsiva, riuscità a difendere la sua tesi?
E' una cosa che sanno fare anche alle elementari...
O devo presumere che il livello della redazione...
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Questa è pura, splendente, bellissima e quasi geniale poesia.
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Caligola, non entro nel merito della poesia. Può anche essere bellissima. Non è questo punto.
Secondo il mio modesto parere, bisogna accettare di buon grado le decisioni della redazione. Ti immagini cosa sarebbe il forum se ciascuno aprisse un topic sulle poesie respinte?
Anzi, giacchè ci sto, entro nel merito della poesia. Non necessariamente una poesia discorsiva deve essere brutta. Madre Teresa di Calcutta ha scritto poesie bellissime ( che magari leggessi sul sito), pur essendo molto discorsive.
Cosa c'è di più poetico che un grande insegnamento sprirituale?
oppure ti consiglio di rileggere " un sorriso" di Gibran, molto molto discorsivo, ma, scusami, mi emoziona molto di più dei tuoi versi.
Nella poesia, io trovo fondamentale l'universalità, ebbene la tua poesia non presenta questa caratteristica.
Sei almeno del parere che l'arte è estremamente soggettiva? che un quadro che può avere un valore di 1.000.000 di euro a te possa fare schifo? accetta che la redazione possa non avere apprezzato la tua poesia.
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Caligola, scusa, non avevo letto la motivazione della redazione. Tutto è il tuo testo meno che discorsivo.
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Rispondo a quanto segue:
Vedo che la redazione, sicuramente capitanata da qualcuno,
ha intrapreso il giochino del silenzio nei miei confronti...
altrimenti questo silenzio non è umanamente spiegabile,
non è rispettoso, non è degno di chi ritiene di fare le cose giuste.
Parlo alla redazione: Siete sicuri che il vostro agire è per fare la cosa giusta, oppure semplicemente obbedite ad un diktat, all'ennesima regola imposta dall'alto?
Davvero le mie parole fanno paura che nessuno ha il coraggio di sostenere le proprie tesi?
Eppure qualcuno ha detto che è discorsiva, riuscità a difendere la sua tesi?
E' una cosa che sanno fare anche alle elementari...
O devo presumere che il livello della redazione...
Intendo mettere in chiaro una cosa che per me, nato non libero, c’era ancora il fascismo in Italia, oggi libero, è di importanza vitale, ed è ricordare a chicchessia che dove finisce la sua libertà comincia la mia. Inoltre sia chiaro che né io né altri della redazione abbiamo padroni e non obbediamo a dictat di nessun tipo, per cui solo un folle o persona che non ci conosce potrebbe pensare una cosa del genere ed oltretutto ritengo una tale asserzione rivolta alla redazione, di cui mi pregio di far parte, offensiva. Sia chiaro per tutti che nessuno di noi della Redazione subisce alcuna pressione di sorta e ciò che noi decidiamo avviene in assoluto clima di democraticità. Io sono coerente con le mie idee, e lo dico apertamente ed in chiaro, non amo il forum perché quando parlo mi piace guardare direttamente negli occhi l’interlocutore. Ma visto che il signor Caligola ama tanto voler ad ogni costo una replica, o meglio lo scontro, rispondo molto sommariamente anche perché il mio livello di saturazione sta per giungere al colmo. Durante il giorno ho impegni che mi tengono lontano dal lavoro di redazione e solo la sera, e non sempre, riesco ad accedere ad esso, per cui quella limitata porzione di tempo la dedico a cose ben più importanti che stare a fare giochini del silenzio con chicchessia, a parte il fatto che non ho alcuna voglia di imbarcarmi in dissertazioni che ritengo altamente inutili, quindi una spiegazione c’è ed è più che plausibile ed anche molto umana.
È forse rispettoso questo ricorso al forum facendo tra l’altro insinuazioni ed illazioni offensive ed irrispettose e poco degne di una persona che si ritiene essere un paladino della libertà?
Per parlare con la Redazione c’è un altro sistema ed è, per chi non ha intenzioni diverse , quello della e mail alla redazione. Infine per quanto riguarda la tanto decantata paura sarebbe il caso non proclamarlo troppo a voce alta et coram populo. E con questo chiudo in quanto se finora la redazione ha taciuto è stato solo per evitare di esacerbare il confronto e non certo per quanto possa presumere il signor Caligola.
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Invece di fare tante storie, basterebbe spiegare dove questo testo è discorsivo.
Rispondo a quanto segue:
Vedo che la redazione, sicuramente capitanata da qualcuno,
ha intrapreso il giochino del silenzio nei miei confronti...
altrimenti questo silenzio non è umanamente spiegabile,
non è rispettoso, non è degno di chi ritiene di fare le cose giuste.
Parlo alla redazione: Siete sicuri che il vostro agire è per fare la cosa giusta, oppure semplicemente obbedite ad un diktat, all'ennesima regola imposta dall'alto?
Davvero le mie parole fanno paura che nessuno ha il coraggio di sostenere le proprie tesi?
Eppure qualcuno ha detto che è discorsiva, riuscità a difendere la sua tesi?
E' una cosa che sanno fare anche alle elementari...
O devo presumere che il livello della redazione...
Intendo mettere in chiaro una cosa che per me, nato non libero, c’era ancora il fascismo in Italia, oggi libero, è di importanza vitale, ed è ricordare a chicchessia che dove finisce la sua libertà comincia la mia. Inoltre sia chiaro che né io né altri della redazione abbiamo padroni e non obbediamo a dictat di nessun tipo, per cui solo un folle o persona che non ci conosce potrebbe pensare una cosa del genere ed oltretutto ritengo una tale asserzione rivolta alla redazione, di cui mi pregio di far parte, offensiva. Sia chiaro per tutti che nessuno di noi della Redazione subisce alcuna pressione di sorta e ciò che noi decidiamo avviene in assoluto clima di democraticità. Io sono coerente con le mie idee, e lo dico apertamente ed in chiaro, non amo il forum perché quando parlo mi piace guardare direttamente negli occhi l’interlocutore. Ma visto che il signor Caligola ama tanto voler ad ogni costo una replica, o meglio lo scontro, rispondo molto sommariamente anche perché il mio livello di saturazione sta per giungere al colmo. Durante il giorno ho impegni che mi tengono lontano dal lavoro di redazione e solo la sera, e non sempre, riesco ad accedere ad esso, per cui quella limitata porzione di tempo la dedico a cose ben più importanti che stare a fare giochini del silenzio con chicchessia, a parte il fatto che non ho alcuna voglia di imbarcarmi in dissertazioni che ritengo altamente inutili, quindi una spiegazione c’è ed è più che plausibile ed anche molto umana.
È forse rispettoso questo ricorso al forum facendo tra l’altro insinuazioni ed illazioni offensive ed irrispettose e poco degne di una persona che si ritiene essere un paladino della libertà?
Per parlare con la Redazione c’è un altro sistema ed è, per chi non ha intenzioni diverse , quello della e mail alla redazione. Infine per quanto riguarda la tanto decantata paura sarebbe il caso non proclamarlo troppo a voce alta et coram populo. E con questo chiudo in quanto se finora la redazione ha taciuto è stato solo per evitare di esacerbare il confronto e non certo per quanto possa presumere il signor Caligola.
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Se il sistema che intendi è quello che vi lascia protetti dalle critiche e con il potere di stabilire cosa è sperimentale, cosa è discorsivo, cosa è teatrale senza dare nessuna ragione che avvalori quello che sbandierate come legge,
allora no grazie.
Per parlare con la Redazione c’è un altro sistema ed è, per chi non ha intenzioni diverse , quello della e mail alla redazione.
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Invece di fare tante storie, basterebbe spiegare dove questo testo è discorsivo.
Il forum non è il luogo in cui un autore discute della propria poesia con la redazione. Non ha questo scopo. Il suo scopo principale è la discussione fra autori.
Quindi se vuoi discutere la tua poesia con gli altri autori, va bene, fallo pure, purché inserire le tue poesie non convalidate nel forum non sia una cosa quotidiana che monopolizza il forum. Se invece ne vuoi discutere con la redazione, vuoi mandare messaggi alla redazione e vuoi delle risposte personali su una specifica poesia dalla redazione, dovevi usare la mail, come ti ha già detto Rasimaco. Qui sul forum non rispondiamo su singole poesie.
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Se il sistema che intendi è quello che vi lascia protetti dalle critiche e con il potere di stabilire cosa è sperimentale, cosa è discorsivo, cosa è teatrale senza dare nessuna ragione che avvalori quello che sbandierate come legge,
allora no grazie.
In qualunque giornale, settimanale, mensile, quotidiano, ed in qualsiasi casa editrice c'è una redazione che decide cosa pubblicare e cosa no, secondo criteri propri.
La cosa importante è che siano criteri uguali per tutti, che non si facciamo due pesi e due misure, ma che questi criteri vengano applicati con equanimità.
Chi contribuisce al giornale, settimanale, mensile, quotidiano, casa editrice non ha potere di decidere se la redazione ha deciso male o bene, deve accettare la decisione, altrimenti tutto diventa un casino ingestibile.
Quindi no, non è possibile mette a votazione assembleare le decisioni di redazione, né è possibile che siano gli utenti a decidere quali siano i criteri del sito. Gli autori vengono consultati, si tiene conto delle loro opinioni e soprattutto dei loro consigli, ma in nessuna parte del regolamento del sito, da te letto e sottoscritto, si parla di decisioni collettive e di sottoporre la redazione alla censura di autori a cui siano stati respinti dei testi.
Il sito è fatto così perché solo così può funzionare, e sei anni di vita ce lo confermano. Se non ti piace, come ho scritto tante volte, nessuno ti obbliga a pubblicare su Scrivere. Qui devi giocare secondo le regole stabilite per tutti e che valgono per tutti, senza che nessuno si possa sentire talmente geniale da pretendere di essere un'eccezione.
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Luigi,
cosa vorresti farmi capire?
Che se la redazione sbaglia va bene così?
Se non avete le palle nemmeno di sostenere e spiegare i vostri giudizi pubblicamente, come appunto fanno tutte le redazioni che si rispettino e i giornali di tutto il mondo,
non avete le palle come uomini, come esseri umani.
Questa è il vero concetto illiberale, il vero nazismo, negare l'opinione altrui, appunto come fai tu,
tentando di azzittirmi con un regolamento invece di comportarti da uomo e andare a vedere se effettivamente c'è uno della redazione che fa male il suo lavoro.
Mi sembra che sia il minimo da uno che si ritiene equo, equilibrato, saggio come ti ritieni tu.
Non si placheranno mai gli utenti di questo sito, finchè usate il metodo dell'azzittimento con la scusa del discorsino privato con la redazione. Credi davvero poeticamente parlando che abbia bisogno di un incoraggiamento (portfolio) o che la redazione mi possa aiutare?
Sai anche hitler, visto che ti piace tanto citarlo faceva così, ti convocava nel suo studiolo e poi ti azzittiva, e i metodi sono risaputi. Ti chiudeva la bocca.
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Comunque ora basta.
Questo è l'ultimo post che scrivo,
non rispondere per piacere,
diciamo che io sono stato troppo veemente e tu troppo cocciuto e chiudiamola qui.
Non ha senso parlare oltre.
Auguri per il tuo sito.
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Luigi,
cosa vorresti farmi capire?
Che se la redazione sbaglia va bene così?
Se non avete le palle nemmeno di sostenere e spiegare i vostri giudizi pubblicamente, come appunto fanno tutte le redazioni che si rispettino e i giornali di tutto il mondo, non avete le palle come uomini, come esseri umani.
Questa è il vero concetto illiberale, il vero nazismo, negare l'opinione altrui, appunto come fai tu,
tentando di azzittirmi con un regolamento invece di comportarti da uomo e andare a vedere se effettivamente c'è uno della redazione che fa male il suo lavoro.
Mi sembra che sia il minimo da uno che si ritiene equo, equilibrato, saggio come ti ritieni tu.
Non si placheranno mai gli utenti di questo sito, finchè usate il metodo dell'azzittimento con la scusa del discorsino privato con la redazione. Credi davvero poeticamente parlando che abbia bisogno di un incoraggiamento (portfolio) o che la redazione mi possa aiutare?
Sai anche hitler, visto che ti piace tanto citarlo faceva così, ti convocava nel suo studiolo e poi ti azzittiva, e i metodi sono risaputi. Ti chiudeva la bocca.
Veramente nessun giornale al mondo pubblica la spiegazione sul perché non pubblica un articolo che un collaboratore gli ha proposto. Altrimenti il giornale sarebbe pieno di spiegazioni sui pezzi non pubblicati e non potrebbe dare nessuna altra notizia. Così anche noi, se dovessimo documentare approfonditamente le 100 decisioni al giorno che prendiamo non ci sarebbe più tempo né spazio per altro.
Non si tratta di azzittire qualcuno, ed il fatto che non azzittiamo nessuno è dimostrato proprio dai topic che apri e dalla possibilità che hai di esporre le tue opinioni sul forum. Certo, sempre nei limiti della convivenza civile, cioè senza monopolizzare il forum.
Infine, quando la redazione sbaglia non solo lo riconosciamo ma anche cerchiamo di rimediare. Il fatto è che tu, avendo scritto le poesie rifiutate, pensi che sia stato un errore rifiutarle, comprensibile, ma ciò non è detto che sia stato un errore. Anzi, dal punto di vista della redazione non lo è stato. Sarebbe stato un errore comportarsi con te in modo diverso da come ci comportiamo con tutti gli altri. Le poesie sono state respinte come lo sarebbero state se pubblicate da chiunque altro.
In questi anni abbiamo visto tanti accusarci di aver sbagliato a respingergli le poesie, che avevano vinto qui e là, che erano stati premiati qui o là, che avrebbero rivoluzionato il mondo della poesia, che mettevano l'anima nelle loro poesie, che erano sincere, che erano vere, che era la redazione a non capire, formata di incompetenti, analfabeti... ecc... fatto sta che il sito sta qua, è fatto così, la redazione segue un criterio il più possibile uniforme ed uguale per tutti. Se tu non sei d'accordo con i criteri della redazione, puoi dirlo, ma non puoi pretendere che all'improvviso noi ci risvegliamo illuminati dalla tua saggezza e cambiamo tutto secondo immagine e somiglianza dei tuoi gusti e della tua sensibilità poetica. Noi rispettiamo la tua, ma tu devi rispettare la nostra e quella dei redattori. Per cui devi accettare che un redattore abbia una opinione diversa della tua, senza che per questo sia per forza sbagliata.
Il mondo è vario, ci sono mille siti, e chiunque può fondarne un altro, a sua immagine e secondo i suoi gusti, dove pubblicare le proprie poesie. Se proprio vuoi un sito che segue i tuoi gusti, puoi fartelo da solo, ma finché resti qui puoi dire la tua opinione, ma non imporla, né imporre le tue poesie, nemmeno tappezzandone il forum.
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X Caligola -
Non credo ti possa interessare minimamente quel che sto per scrivere ma lo scrivo ugualmente…
Che dirti… mi hai ferita, si mi hai ferita profondamente, perché come autrice, facente parte anche della redazione, mi sento messa in causa e mi spiace.
Cerco, con altri autori del sito, di portare avanti le varie attività redazionali, un compito non facile.
Certo non sono infallibile, come non lo è nessun'altro, ma cerco insieme a loro di fare del mio meglio, con coscienza e rispetto, rispetto per tutti, anche quando si tratta di respingere un testo e non lo faccio mai a cuor leggero, credimi.
Prima di tutto sono una persona con dei sentimenti, con delle emozioni, con delle consapevolezze, che mi portano sempre ad essere conscia di quanto possa far soffrire il vedersi respingere un testo, almeno per me è stato così quando a suo tempo è accaduto… ma quando si compiono delle azioni con serietà e sempre con l'intento di aiutare non credo che sia biasimevole.
A volte penso che ogni Autore o Autrice dovrebbe poter trascorrere un certo periodo in redazione, perché solo così si potrebbe rendere conto di cosa voglia dire e di come ci debba essere davvero uno spirito di condivisione e di sacrificio dietro tutto ciò…
Non continuare con questo astio, Caligola, astio che non ha ragione d'esserci… se hai qualche cosa da eccepire tu come altri, dovresti rivolgerti direttamente alle persone in questione e non a chi disconosce determinate cose.
Questo è quanto ritenevo di doverti dire… ora fai tu, come credi, ma non vedere nemici dove non ve ne sono.
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Premessa: lodevole impegno e buona fede da parte della redazione.
Detto ciò, Luigi, vorrei spezzare una lancia in favore degli autori a cui non vengono convalidate le poesie. Per quanto vengano stabiliti dei criteri, è difficile un’oggettività.
Nel mio lavoro di docente, all’esame di maturità , prima della correzione degli elaborati vengono definite rigidissime griglie di valutazioni, nonostante cio lo stesso compito corretto da due docenti diversi da risultati molto differenti.
Inoltre, il più delle volte, non sono i criteri a influenzare il giudizio della redazione, quanto la validità della poesia. Per citare un esempio, qualche anno fa, non mi fu convalidata una poesia con la motivazione che la medesima era indirizzata a qualcuno e non si possono fare dediche.
Tengo a precisare che la poesia era espressa tutta in terza persona singolare, come dedicata a un barbone piuttosto che a una ballerina o a un clown, oltretutto era dolcissima come poesia. La motivazione la trovai strana perché il 95% delle poesie pubblicate, sono espresse in seconda persona singolare, dunque certamente dedicate ad una persona specifica ( poesia dedicata alla figlia che si è laureata o che sta per diventare madre o alla morte del padre etc etc) eppure sono tollerate, allora la motivazione della non convalida non è il criterio( non si possono fare dediche) ma piuttosto un giudizio di merito ad esempio per il contenuto banale. Probabilmente la mia lo era. .
Io personalmente credo che la poesia di Caligola non sia piaciuta, e siccome bisogna motivare la non convalida, si deve far rientrare la poesia in uno di quei criteri non ammessi dalla redazione. Si cerca allora quello che più si avvicina. Sinceramente la poesia non è per nulla discorsiva, se fosse un discorso lo troverei piuttosto sconclusionato.
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Avevo detto che non avrei più scritto,ma vista la serietà e la sincerità con cui mi scrivi,
mi sento in dovere di risponderti:
Sbagli a pensare che non mi interessa quello che scrivi,
anzi, mi spiace davvero se ti sei sentita ferita, se ti ho ferito
e ti sono grato per la tua sincerità nei miei confronti, questo significa per me trattarsi da uomini.
E capisco che questo tipo di impegno sia duro e come dice Rasimaco necessiti di molto tempo e impegno.
La cosa che davvero non capisco è perchè non si possa parlare della redazione in termini di preparazione.
E' vero, non siete professori, ma un minimo di preparazione credo sia necessaria, almeno per una lealtà con se stessi, immagino che dal momento che uno entra in redazione si senta resposabile dei suoi fatti e comunque per essere onesto con se stesso cerchi di prepararsi per dare giudizi che appunto possono far male.
Visto che il giudizio che è stato dato (che la mia poesia è discorsiva) è un palese errore di valutazione non capisco perchè non possa essere invece che un pretesto per azzittirmi un modo per aumentare la preparazione di quel tal redattore che evidentemente non ha ben chiaro, o ha fumosamente chiaro, quando una poesia è discorsiva e quando non lo è. Non lo dico in termini provocatori ma ritengo di essere sufficentemente preparato per distinguere quando una poesia è discorsiva e quando non lo è. Se non altro perchè capirlo è davvero elementare.
E se qualcuno non è d'accordo sono pronto ad ascolare le sue ragioni.
Questa per voi è presunzione, come più volte mi ha ripetuto Luigi senza che nessuno di voi redattori si opponesse. Per me è lealtà con se stessi, una cosa a cui non si può fare a meno.
X Caligola -
Non credo ti possa interessare minimamente quel che sto per scrivere ma lo scrivo ugualmente…
Che dirti… mi hai ferita, si mi hai ferita profondamente, perché come autrice, facente parte anche della redazione, mi sento messa in causa e mi spiace.
Cerco, con altri autori del sito, di portare avanti le varie attività redazionali, un compito non facile.
Certo non sono infallibile, come non lo è nessun'altro, ma cerco insieme a loro di fare del mio meglio, con coscienza e rispetto, rispetto per tutti, anche quando si tratta di respingere un testo e non lo faccio mai a cuor leggero, credimi.
Prima di tutto sono una persona con dei sentimenti, con delle emozioni, con delle consapevolezze, che mi portano sempre ad essere conscia di quanto possa far soffrire il vedersi respingere un testo, almeno per me è stato così quando a suo tempo è accaduto… ma quando si compiono delle azioni con serietà e sempre con l'intento di aiutare non credo che sia biasimevole.
A volte penso che ogni Autore o Autrice dovrebbe poter trascorrere un certo periodo in redazione, perché solo così si potrebbe rendere conto di cosa voglia dire e di come ci debba essere davvero uno spirito di condivisione e di sacrificio dietro tutto ciò…
Non continuare con questo astio, Caligola, astio che non ha ragione d'esserci… se hai qualche cosa da eccepire tu come altri, dovresti rivolgerti direttamente alle persone in questione e non a chi disconosce determinate cose.
Questo è quanto ritenevo di doverti dire… ora fai tu, come credi, ma non vedere nemici dove non ve ne sono.
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Trasportando idealmente il divino poeta guelfo cacciato di Firenze dal trecento in attuali tempi, penso che se un improvvido redattore avesse respinto il dantesco canto di Paolo e Francesca, egli non se la sarebbe presa come se l'è invece presa il nostro Caligola, il quale non si dà pace che un suo scritto poetico abbia avuto l'onta di non essere accettato.
Vorrei consigliare il buon Caligola di mettere finalmente il cuore in pace, e di non voler costringere tutti a occuparsi di un caso letterario abnorme, nel quale una poesia di alto lignaggio non è stata presa in considerazione.
E' successo a tutti quello che è accaduto a Caligola, a me per primo, proprio a me, che in fatto di polemica sono abbastanza spinto.
Quella volta ho saputo come protestare, senza mettere nulla in piazza, e il giorno dopo la mia poesia è apparsa fra quelle pubblicate.
Consolati pensando che l'umano giudizio può anche essere fallace e considera che un romanzo come "Il gattopardo" venne rifiutato da molti editori prima che lo accettasse feltrinelli.
Pax et gaudium finali quindi. E chissà se l' intervento del sottoscritto, che determina sempre la chiusura di un topic, non riesca anche questa volta a spingere colui che, simile a San Pietro che tiene le chiavi del regno, regge invece le chiavi del sito, a chiudere tutto.
Rifatti sotto con un nuovo carme, Caligola. Stavolta forse andrà meglio. Io te lo auguro.