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Discussioni in corso => Discussioni fra autori => Topic aperto da: Amara - Lunedì 10 Gennaio 2011, 20:12:38

Titolo: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Lunedì 10 Gennaio 2011, 20:12:38
ormai quasi due anni fa.. Zima propose un topic che seguii con molto interesse pur non intervenendo..

è passato tempo e sono cambiate le persone che frequentano il forum.. (molto poche purtroppo..) e mi incuriosirebbe la vostra opinione...

faccio un bel 'copia e incolla' di quel topic.. perchè io di meglio.. non saprei fare...
spero che Zima non mi consideri... ladra!!!.. :D

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Zima
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         L'arte come finzione... in che senso?
« il: Giovedì 23 Aprile 2009, 21:00:12 »   



Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.   

--------

Dicon che fingo o mento
quando io scrivo. No:
semplicemente sento
con l'immaginazione,
non uso il sentimento.

Quando traverso o sogno,
quando finisce o manco
è come una terrazza
che dà su un'altra cosa.
É questa cosa che è bella.

Così, scrivo in mezzo
a quanto vicino non è:
libero dal mio laccio,
sincero di quel che non è.
Sentire? Senta chi legge.

Fernando Pessoa



Cari amici, grazie ad alcune domande che mi hanno fatto su un altro forum, è da un bel po’ di tempo che medito sul significato che dovremmo dare all’arte ed in particolare alla poesia che, in questo luogo, è la cosa che ci accomuna tutti.
Propongo due poesie di Pessoa, che dell'autore sviscerano il pensiero, come base dalla quale partire per questa riflessione. Come interpretarle?

Quanto e quale significato dare alle parole degli altri e nostre?
Quanto c’è di vero e quanto di “immaginato” nelle poesie che scriviamo e che, molto più di noi, i più celebri Poeti hanno consegnato alla storia? Una poesia deriva necessariamente da sentimenti reali o a volte si scrive di ciò che non si prova?

Possiamo attribuire, e in che maniera, l'aggettivo “fingitore” al poeta?

Troppe domande tutte insieme?!?!?... oh, ne avrei molte di più... 

Aiutatemi, il quesito mi arrovella e ho bisogno di confronto…    :D


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chi poi avesse piacere a leggere quelle che furono le opinioni... (molto ineressanti)
le può leggere nel topic originale:


http://www.scrivere.info/community/forum/index.php?topic=2567.0 (http://www.scrivere.info/community/forum/index.php?topic=2567.0)


grazie a tutti...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Antonio Terracciano - Martedì 11 Gennaio 2011, 19:51:42
Penso che la famosa poesia di Pessoa citata da Amara non possa essere compresa pienamente senza tenere conto delle caratteristiche psichiche (disturbi? ) di Fernando, gli junghiani "complessi affettivi" , che portarono il poeta alle creazioni dei famosi "eteronimi" .
Pessoa capiva benissimo che, scindendosi in molteplici personalità, era per forza costretto a mentire, secondo il comune sentimento della menzogna.
In una lettera a A. Casais Monteiro egli scriveva: "L'origine degli eteronimi è dovuta all'isteria che esiste in me, e risiede nella mia tendenza organica e costante alla spersonalizzazione e alla simulazione. Questi fenomeni, felicemente per me e per gli altri, abitano soltanto la mia testa: intendo dire che non si manifestano nella mia vita pratica, esterna e a contatto con gli altri; esplodono dentro di me, e li vivo con me solo" (cfr. l'introduzione di Antonio Quadros alle opere eteronimiche di Fernando Pessoa, ed. Europa - América, Lisbona) .
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Martedì 11 Gennaio 2011, 20:15:34
..certo.. ma se pure nell'esasperazione della personalità di Pessoa.. credo che le sue parole rendano lecite le domande che Zima pose..

Quanto e quale significato dare alle parole degli altri e nostre?
Quanto c’è di vero e quanto di “immaginato” nelle poesie che scriviamo e che, molto più di noi, i più celebri Poeti hanno consegnato alla storia? Una poesia deriva necessariamente da sentimenti reali o a volte si scrive di ciò che non si prova?

Possiamo attribuire, e in che maniera, l'aggettivo “fingitore” al poeta?

mi piacerebbe la tua opinione su questo......
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Martedì 11 Gennaio 2011, 21:21:08
I veri poeti sono degli inguaribili mentitori ed è per questo che io non posso ritenermi poeta.
Lo dico con cognizione di causa perchè ho conosciuto persone che scrivono in poesia esattamente l'opposto di quello che pensano. Se poi mentono in poesia o nella realtà che vivono, poco importa; sono sempre dei fingitori.

Per quanto riguarda Pessoa era un geniaccio della poesia, lui non aveva personalità multiple. Se l'avesse avute non avrebbe avuto bisogno di camuffarsi dietro tutti quegli  pseudonimi, Chiunque ha un disturbo psichiatrico non è cosciente di averlo. Spersonalizzarsi e simulare personaggi non è da tutti, ci vuole una mente che abbia ampie vedute, senso dell'ironia  e una grossa capacità di creare empatia col mondo circostante.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Antonio Terracciano - Martedì 11 Gennaio 2011, 23:38:10
Certamente, Amara, mettendo da parte il caso "patologico" di Pessoa, in ogni poeta (solo "vero poeta" , come lascia trapelare G. Caruso ? ) c'è forse sempre una minima dose di finzione, come cercai di insinuare, su questo sito, circa un anno fa con la mia poesia "Mimesi": un motivo della (leggera ) finzione potrebbe essere quello di non esprimere troppo chiaramente i propri pensieri o i propri fatti personali (non siamo sul lettino di uno psicanalista) , e un altro motivo potrebbe essere quello di creare una "bella" atmosfera linguistica, che faccia scorrere bene i versi anche sacrificando qualche (secondaria) verità.
Secondo me, una poesia è ben riuscita quando, indipendentemente dall'eventuale finzione, riesce a lasciare qualche traccia nel cervello del lettore.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Massimiliano Manocchia - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 09:21:12
Qualcuno di voi indosserebbe mai una maschera se questa non lo rappresentasse almeno in parte?
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 09:43:10
Massimiliano, questo "almeno in parte" mi fa pensare
bisogna vedere se le mezze verità sono da intendersi come bugie o come verità.

Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: In Venere - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 13:22:45
io penso che non serva essere o credersi scrittori per essere fingitori. a volte si finge così bene con se stessi, anche come scrittori o presunti tali, da dimenticarsi quale sia la verità. la poesia non deve coincidere con la vita, dico a gabriella. se scrivo di morte non significa suicidio, almeno. altrimenti sarei morta come minimo un migliaio di volte.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14:04:44
Venere è ovvio che una cosa sono le metafore che si usano o la descrizione di un certo stato d'animo, altra cosa è la finzione, questo vale anche nella lingua parlata.

Se dico che sto morendo di fame, ovviamente non intendo dire che mi sento una denutrita e ho bisogno di flebo, così se dico "muoio di amore per te",  non intendo dire che mi sto suicidando.

per sincerità in poesia, io intendo lo scrivere secondo uno stato d'animo che si sta vivendo in quel preciso momento in cui si scrive, poi magari si creano immagini non corrispondenti alla realtà, in ciò non vi è alcuna finzione.

Se scrivo una poesia d'amore di quelle smielate in un momento in cui non sono innamorata ( e nè penso ad un ex amore),  io non sento quello che scrivo. Questa, secondo me è finzione ed in poesia esiste; non solo esiste, ma si percepisce. Al di là delle parole si sente un vuoto e una freddezza e ci sono alcuni autori in cui è facile avvertire chiaramente questa finzione e per quanto mi riguarda non sono credibili e la poesia non riesce neanche a emozionarmi, nonostante i 75 commenti

Leggete la poesia di Ungaretti: " Gridasti soffoco". Quelle parole non le avrebbe potute scrivere nessuno senza avere vissuto quella tragedia
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 14:38:41
Qualcuno di voi indosserebbe mai una maschera se questa non lo rappresentasse almeno in parte?

...ecco.. credo di poter partire da questa domanda..(grazie)..
no.. tutto deve partire da qualcosa che ci appartenga..ma scrivendo (senza scomodare la parola 'poeta') penso che accada di amplificare.. distorcere.. esasperare.. la senzazione che ha generato l'impulso...
e questo perchè si supera il contingente.. scavando nei bisogni.. nelle emozioni passate..in quelle che si desidera provare.. oppure per il gusto della parola stessa...che è in fondo..il cibo di cui ci si nutre...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15:20:25
Giusto partire da quello che dice Massimiliano e sono quasi daccordo su tutto ciò che hai scritto nel tuo ultimo intervento, ma credo che sia opportuno andare ancora più a monte.

Cosa intendi per finzione in poesia? se intendi quello che sopra hai enunciato,  secondo me  quella non è finzione

io sostengo che in poesia alcuni fingono totalmente, intendo dire che se sono ad esempio guerrafondai convinti, scrivono una poesia facendo intendere che odiano la guerra e qualunque forma di violenza, se sono atei ( non c'è nulla di male ad esserlo) si fregiano in poesie altamente spirituali. Sono dei mentitori perchè in poesia ( non so per quale arcano motivo) si vuole sembrare più buoni di quello che si è.

Insomma dalla poetica del Pascoli si dovrebbe capire se è credente o meno, idem in quela del Foscolo o del Leopardi.

Questo è il minimo che si può richiedere ad un poeta, ma anche ad un filosofo. Se sono il paladino di una certa teoria devo, almeno io, crederci.

Puoi spiegarmi meglio Amara che intendi per finzione?
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 15:37:55
..non sono io che devo spiegare...
sto solo chiedendo opinioni.. basate su ciò che dicono le poesie di Pessoa..
e la mia è solo una delle tante....
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Massimiliano Manocchia - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 17:53:46
La parola stessa è finzione...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 18:03:59
La parola stessa è finzione...
..sarebbe bello se dicessi qualcosa di più su questo....
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: zenitynadir - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 19:16:33
Buonasera

Secondo me:
Il poeta è un fingitore e finzione è la parola stessa, in fondo le parole sono solo simboli che uniti insieme devono descrivere gli oggetti ecc...

Il poeta, finge d'essere un danzatore, un lago, una strada o un paio di scarpe; finge l'amore e la felicità, la morte, ma questo lo fa solo quando l'opera è compiuta e lui non ne fa più parte. La bravura nel fingere sta nel non mostrarsi all'interno della poesia.
Il poeta non finge nella poesia, ma nella vita, perché di sicuro non sarà mai il tramonto di cui parla, come non sarà la rosa e la rugiada (uso le immagini più comuni e banali).
La Poesia è solo poesia, non può essere finzione, almeno che non si parli di altro.
La bravura del poeta sta nel non mostrare la finzione, per questo dico che se non si fa ''sentire'' nella poesia è meglio.
Chissà se mi sono spiegato...
A presto.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: In Venere - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 20:32:02
gabriella, se la giochi sull'ovvio, è ovvio tutto.
si può scrivere benissimo senza sentire minimamente quello che scrivi o averne esperienza anche a livello emotivo.
questa storia delle emozioni legate alla poesia, la trovo molto sciocca come associazione.
non serve viverla una cosa, basta fingere di essere quella situazione, e t'assicuro che se hai un po' di fantasia, empatia e spicciola psicologia la descrivi abbastanza bene.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 20:52:20
Buonasera

Secondo me:
Il poeta è un fingitore e finzione è la parola stessa, in fondo le parole sono solo simboli che uniti insieme devono descrivere gli oggetti ecc...

Il poeta, finge d'essere un danzatore, un lago, una strada o un paio di scarpe; finge l'amore e la felicità, la morte, ma questo lo fa solo quando l'opera è compiuta e lui non ne fa più parte. La bravura nel fingere sta nel non mostrarsi all'interno della poesia.
Il poeta non finge nella poesia, ma nella vita, perché di sicuro non sarà mai il tramonto di cui parla, come non sarà la rosa e la rugiada (uso le immagini più comuni e banali).
La Poesia è solo poesia, non può essere finzione, almeno che non si parli di altro.
La bravura del poeta sta nel non mostrare la finzione, per questo dico che se non si fa ''sentire'' nella poesia è meglio.
Chissà se mi sono spiegato...
A presto.

..però tra convenzione e finzione c'è differenza... (la parola)..

credo di aver compreso che tu intenda che la..finzione.. consiste nel tocco universale della poesia..
e quando dici 'finge l'amore e la felicità, la morte, ma questo lo fa solo quando l'opera è compiuta e lui non ne fa più parte' forse intendi che nel momento in cui scrive è assolutamente sincero.. ma quando esce dalla porta delle sue parole.. torna alla 'normalità' delle sensazioni?

si sono d'accordo.. ma questo non significa propriamente.. finzione.. è solo un modo diverso di sentire..e una capacità diversa di entrare nelle cose.. quella -come dici- di essere (ed essere davvero..in quel momento).. lago o scarpa..


che la poesia sia solo poesia.. oh si.. lo penso.. e mai mi sono domandata se Leopardi o Baudelaire pensassero o sentissero fino in fondo quello che hanno scritto..


..grazie per il tuo intervento...

Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 21:01:23
si può scrivere benissimo senza sentire minimamente quello che scrivi o averne esperienza anche a livello emotivo.
..su questo invece Venere.. non sono d'accordissimo.. credo che lo si debba sentire almeno nel momento che lo si scrive..
la poesia non credo sia..descrizione.. ma..invenzione...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: zenitynadir - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 22:02:11
Prego.
E' un argomento interessante e sono riuscito a capire come entrare, per intervenire.

C'è differenza tra convenzione e finzione, ma sono due cose che stanno nello stesso percorso nella creazione della parola (del linguaggio scritto).

Il poeta può anche vivere le sensazioni che scrive in poesia, ma è soltando scrivendole che riesce, in fine, a renderle vere e universali e ad esprimerle (ora non vorrei spostare il tema o creare confusione).
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 22:28:38
Per Venere,

Ebbene, ti assicuro che io personalmente non ho letto sul sito una, dico una sola poesia bella sulla guerra. In tutte le poesie sull'argomento si percepisce che non sappiamo di cosa stiamo parlando. Nessuno di noi l'ha vissuta e nessuno è in grado di esprimerla in poesia.
Sull'olocausto ne ho letto solo una bella, esattamente una poesia della Marina Pacifici.

Se la poesia non è emozione cos'è allora? un freddo rispetto di metrica, accenti, rime o parole ad effetto? ( che non sono neanche ad effetto, visto che si parla sempre di cielo, bruma, fiore, sole, vento, amore, ali di cera, pelle di velluto e la parola anima in tutte le salse: lacerata, tradita, sconfitta, sospesa, ).

Pessoa finge, ma non troppo . Se ha scritto di fingere, almeno in quei versi è stato sincero, e se non è stato sincero in quei versi , allora non finge. Manierismo? forse.

Poi una cosa è la finzione, altra è la fantasia. E'ovvio che Dante non è stato all'inferno, in purgatorio e in paradiso, ma non vuole fare credere di esserci stato; nella sua poetica c'è tutto il suo modo di intepretare la vita e la morte e quindi Dante non è un mentore.

Ma se un trafficante di armi, scrive degli orrori della guerra è un mentore della peggiore specie, oppure se uno spacciatore di droga scrive sulle vittime della droga mostrando nella poesia pietà e compassione è un mentore. ( viene spontaneo chiedersi; Proprio te che spacci da una vita scrivi una poesia del genere? ma vai a c....re )
uno stupratore non può scrivere una poesia sulla violenza alle donne senza essere un bieco menzognero. Bada, non sono casi estremi quelli che ho citato. Quante volte abbiamo visto piangere in televisione persone che poi si sono rivelate assassini della persona che piangevano? Io ho letto poesie scritte da mostri proprio sull'argomento in cui si erano rivelati mostruosi, ma invertendo le parti. Non lo accetto.

quella è ipocrisia, non è fantasia. La fantasia in poesia non solo è lecita, ma è d'obbligo.

Nessuno sta affermando che in poesia si debba necessariamente raccontare la realtà, appunto chiedevo ad Amara cosa intendeva per finzione, ma evidentemente non merito una risposta.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 22:53:17
E'ovvio che Dante non è stato all'inferno, in purgatorio e in paradiso, ma non vuole fare credere di esserci stato; nella sua poetica c'è tutto il suo modo di intepretare la vita e la morte e quindi Dante non è un mentore.

..........

Nessuno sta affermando che in poesia si debba necessariamente raccontare la realtà, appunto chiedevo ad Amara cosa intendeva per finzione, ma evidentemente non merito una risposta.


..in effetti.. è Virgilio il mentore di Dante.... forse intendevi mentitore...

mi pareva di averti risposto... la mia opinione l'ho già espressa...

Il poeta può anche vivere le sensazioni che scrive in poesia, ma è soltando scrivendole che riesce, in fine, a renderle vere e universali e ad esprimerle (ora non vorrei spostare il tema o creare confusione).

..nessuna confusione.. ma non so se ho compreso...
se ti va... puoi approfondire?...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: India - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 23:09:46
Si, scusa intendevo mentitore. Pardon
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Antonio Terracciano - Mercoledì 12 Gennaio 2011, 23:12:42
Talvolta, rileggendo una poesia che abbiamo scritto tempo prima, notiamo delle incongruenze, delle piccole "falsità" rispetto all'argomento che avevamo trattato.
Non potrebbe essere che ciò che ci sembra inautentico, al di sotto della realtà, quando la nostra mente si trova in uno stato "normale" , sia invece al di sopra di essa, che nel momento dell'ispirazione che avevamo quando scrivemmo la poesia una verità superiore sia stata individuata dal nostro cervello o si sia manifestata quale gentile dono di una potenza superiore?
Non potrebbe essere che sia come per i ricordi proustiani, profondi e significativi se involontari, banali se volontariamente cercati?
Se non ricordo male, Freud assegnava proprio alla poesia il ruolo di arte maggiore, e se ne serviva anche per i suoi studi psicoanalitici, perché la riteneva capace di sapere esplorare gli angoli più segreti e nascosti dell'umana personalità.
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: zenitynadir - Giovedì 13 Gennaio 2011, 00:26:46
Amara, penso che Antonio non abbia detto cose molto diverse, nel senso, dalle mie.
Se uno scrive poesia ''di maniera'', perché ha capacità buone di stile e forma ed è dotato di buona fantasia, quindi riesce a creare immagini efficaci e originali, allora ecco che finge la poesia, però è lui a farla la ''poesia'', senza una vera ispirazione, ma magari solo con emozione e sentimento (e mestiere): qui può essere sincero o fingitore, lo può decidere lui...ma per me non è poesia questo tipo.

Il Poeta scrive con l'ispirazione poetica, non ha un totale controllo di ciò che avviene, ma fa, crea e il risultato lo si vede a opera conclusa.
Non è se stesso in quel momento, nelle sue piene facoltà decisionali, o meglio non è in una situazione di normalità: decide la Poesia e per me non può essere che vera, che sia brutta o bella, scritta bene o male, in metrica o in versi sciolti.

Perché allora il poeta è un fingitore (sembra un friggitore)?
Perché ciò che lui ha scritto non è la (piena) realtà, ma la poesia, non ha raccontato una gita a Roma, con i dettagli e le cose normali che si potrebbero narrare. Che poi entrino in gioco esperienze personali nel testo, ben inserite, o immagini personali, non cambia molto. Il senso poetico appartiene alla poesia, non all'autore.

Intendevo questo, ma non è detto che sia corretto, è solo come la vedo io.
Ora vorrei che parlassero altri, non amo stare in pubblico.
Grazie.



 
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Giovedì 13 Gennaio 2011, 00:40:29
..si.. leggendovi comprendo il senso che vi accomuna... e che in parte condivido...
anch'io attendo altre opinioni...
grazie zenit di aver voluto approfondire...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: paolo corinto tiberio - Giovedì 13 Gennaio 2011, 14:09:31
"i poeti dicono molte bugie"... è da tempo immemorabile che risuona questo detto, specialmente sulle bocche dei filosofi... bisogna soltanto capire di che natura sono queste bugie...  :) di che tipo sono... poiché i poeti assumono come proprio compito l'ambiguità del linguaggio... se l'essere si dice in molti modi, l'essere detto da un poeta secerne un sovrappiù d'interpretazione e questo residuo ("ciò che resta") porta sempre a fare di nuovo i conti con le cose, a non considerare niente per scontato, a riprendere continuamente l'interrogazione per una nuova costruzione del Mondo... fosse anche composto di ninfe, minotauri o balle del genere... :)
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Giovedì 13 Gennaio 2011, 16:23:44
grazie Cori del tuo intervento..

..mi sono sorte due riflessioni..
per quale ragione il Poeta dovrebbe essere sincero? .. in fondo egli concepisce arte e non etica...
e se..(come dice Zenit) egli finge nella vita perchè non sempre può essere ciò che scrive.. che sente... (spero di aver ben interpretato).. può essergliene attribuita la 'colpa'.. oppure essa risiede nella vita stessa che non glielo permette richiedendo un pragmatismo che non gli è proprio?.. (vedo che se ne accennava anche nel vecchio topic)..
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: paolo corinto tiberio - Giovedì 13 Gennaio 2011, 18:05:28
grazie Cori del tuo intervento..

..mi sono sorte due riflessioni..
per quale ragione il Poeta dovrebbe essere sincero? .. in fondo egli concepisce arte e non etica...
e se..(come dice Zenit) egli finge nella vita perchè non sempre può essere ciò che scrive.. che sente... (spero di aver ben interpretato).. può essergliene attribuita la 'colpa'.. oppure essa risiede nella vita stessa che non glielo permette richiedendo un pragmatismo che non gli è proprio?.. (vedo che se ne accennava anche nel vecchio topic)..

certo, anche se non volevo considerare lo "sbruffone" , lo "spaccone" che simula nella vita ciò che non è e vorrebbe essere... lascio a ben altre istituzioni (psicologiche, psichiatriche) questo pur realistico problema...  :) volevo semplicemente porre alla vostra attenzione che una volta gettati nell'essere, dobbiamo dire necessariamente di questo essere che ci attornia dapertutto... il passaggio alle cose non avviene per illuminazione improvvisa, ma per mediazioni, triplice mediazione... ma se c'è mediazione il pensiero e quindi la scrittura (di questa stiamo parlando) già si trova invischiata nella materia indeterminata con la quale e dalla quale partorisce... e i poeti sono bugiardi quanto aristotele, sotto questo riguardo... la parola poetica si mimetizza per partecipare alla natura, simula il mondo, se ne interroga la consistenza lo struttura e magari riesce qualche voolta persino a ristrutturarloo a destrutturarlo... :D
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Massimiliano Manocchia - Venerdì 14 Gennaio 2011, 11:58:11
Mi chiedi qualcosa di più, dolcissima Amara?
Qualcosa di più sarebbe finzione...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Massimiliano Manocchia - Venerdì 14 Gennaio 2011, 12:23:45
Mi sono sempre chiesto cosa sia la finzione. E non trovando risposta, ne ho finta una che alla fine si è dimostrata vera...
Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: paolo corinto tiberio - Venerdì 14 Gennaio 2011, 21:28:06
Mi sono sempre chiesto cosa sia la finzione. E non trovando risposta, ne ho finta una che alla fine si è dimostrata vera...

 :)

e chi trova risposta?... (bella la contraddizione della finta vera)...  :) tutte queste finte e vere cmq ci portano dritti alla logica, è questa infatti che si occupa del problema della Realtà, e pertanto della finzione... e la questione potrebbe essere abbordata proprio considerando questa differenza... la finzione, in breve, è il prodotto dell'immaginazione di qualcuno (ed è naturale che i poeti dicano molte bugie e menzogne, considerato che tra gli utensili immateriali che usa vi è propriamente l'immaginazione!...)... questo prodotto (dell'immaginazione) di qualcuno ha i caratteri che il qualcuno gli dà (ca... suoi)... quando invece questi caratteri sono indipendenti da come io, tu, voi, noi pensiamo, abbiamo una realtà esterna, senonché si può dire che il reale è tutto ciò i cui caratteri sono indipendenti da quello che chiunque può pensare che essi siano... certo, è molto ingenua questa spiegazione, ma è l'unica che mi resiste alle contraddizioni, inoltre dà spunti alla tematica delle menzogne e delle simulazioni dei poeti del post...

Titolo: Re: Il poeta è un fingitore..
Inserito da: Amara - Domenica 16 Gennaio 2011, 19:32:48
Mi sono sempre chiesto cosa sia la finzione. E non trovando risposta, ne ho finta una che alla fine si è dimostrata vera...
..dopo averci pensato su.. rileggendo questa perla.. le altre tue parole.. e tutto il topic..
mi ha pervaso un senso di inutilità riguardo la  domanda...
alla fine.. c'è chi mente e chi no.. in poesia e nella vita..e mentire non è un male sempre e comunque...
farlo con se stessi può essere dannoso.. o risolutivo... dipende dall'abilità..
la verità.. la realtà.. sono quanto di più relativo possa esistere...
perciò.... nessuna certezza o giudizio.. solo abbandonarsi nel bello... godendone senza troppi perchè...

..e qui.. metto un bell'amen disegnato su un sorriso....

(grazie a tutti)