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la poesia, in fondo, in fondo..
serve per amare se stessi o gli altri?
a voi l'ardua sentenza!!
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mah...domanda apparentemente semplice..ma molto apparentemente.. La posia serve a ad amare se stessi a far star bene lo spirito e l'intelletto..ma anche di riflesso gli altri che si arricchiscono si commuovono si arrabbiano ...serve per dar qualcosa di te agli altri e serve agli altri a prendere qualcosa di te...in fondo qualcuno non ha detto che gli altri siamo noi? sembra un gioco di parole ed in fondo cosi' e'..la poesia e' arte infinita che da a tutti indistintamente.Lucia
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mah...domanda apparentemente semplice..ma molto apparentemente.. La posia serve a ad amare se stessi a far star bene lo spirito e l'intelletto..ma anche di riflesso gli altri che si arricchiscono si commuovono si arrabbiano ...serve per dar qualcosa di te agli altri e serve agli altri a prendere qualcosa di te...in fondo qualcuno non ha detto che gli altri siamo noi? sembra un gioco di parole ed in fondo cosi' e'..la poesia e' arte infinita che da a tutti indistintamente.Lucia
..intendevo dire che nella poesia c'è sempre un minimo (o un massimo) di ostentazione...ma ciò a chi giova, al poeta o a chi legge...??
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ao!! saro' ottusa ma non riesco a cogliere il significato reale del quesito.Ok da amare se stessi o gli altri siamo passati al giovare, ma la mia risposta potrebbe essere data anche alla domanda posta in questo altro modo.Ostentazione(consapevole, inconsapevole, chi piu' chi meno)c'e' sempre ed ovunque..per cosa ci trucchiamo noi donne se non per un minimo di vanita' e per un briciolo di ostentazione?perche', a questo punto pero' mi domando,scrivere deve essere un ostentare e non un esprimere, un comunicare?a volte non si riesce a dire quel che si vorrebbe a parole...quel che si sente lo si esprime in metrica o...anche in musica..danzando..o cantanto..forse fa piu' bene a noi stessi..questo si..ma io che non solo scrivo, ma anche leggo riesco a carpire, talvolta,(l'interpretazione e' sempre soggettiva) il "cuore" di qualcuno..comuqnue bravo, mi piacerebbe davvero che qualcun altro intervenisse perche' e' un argomento interessante. Lu
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ps:e' anche vero che non ci sarebbe bisogno di pubblicare..quella forse e' un ostentazione...se si scrivesse per se stessi e stop, basterebbe un quaderno ed una penna, ma a questo mondo abbiamo sempre bisogno di essere approvati, di avere un sostegno, di condividere qualcosa e soprattutto di renderci conto che non siamo soli ne' nel dolore ne' nel sorriso. Lu
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ao!! saro' ottusa ma non riesco a cogliere il significato reale del quesito.Ok da amare se stessi o gli altri siamo passati al giovare, ma la mia risposta potrebbe essere data anche alla domanda posta in questo altro modo.Ostentazione(consapevole, inconsapevole, chi piu' chi meno)c'e' sempre ed ovunque..per cosa ci trucchiamo noi donne se non per un minimo di vanita' e per un briciolo di ostentazione?perche', a questo punto pero' mi domando,scrivere deve essere un ostentare e non un esprimere, un comunicare?a volte non si riesce a dire quel che si vorrebbe a parole...quel che si sente lo si esprime in metrica o...anche in musica..danzando..o cantanto..forse fa piu' bene a noi stessi..questo si..ma io che non solo scrivo, ma anche leggo riesco a carpire, talvolta,(l'interpretazione e' sempre soggettiva) il "cuore" di qualcuno..comuqnue bravo, mi piacerebbe davvero che qualcun altro intervenisse perche' e' un argomento interessante. Lu
..rispecifico..la poesia è solo fine a se stessa (tutt'al più giova all'autore)... o è un mezzo attraverso il quale...
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senta qui signor mostro!! ma un suo parere un si polerebbe (toscanaccio) avere? :D
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ma è chiaro...amare se stessi!!!E magari attraverso i nostri scritti...farsi amare dagli altri...meglio se alTRE...ciao baci alle poetesse e abbracci(leggeri)ai poeti...pino 8)
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ma è chiaro...amare se stessi!!!E magari attraverso i nostri scritti...farsi amare dagli altri...meglio se alTRE...ciao baci alle poetesse e abbracci(leggeri)ai poeti...pino 8)
no, no non ci siamo...
intendo dire se la poesia è sempre fine a se stessa (....al gioco dell'autore), o se può (e/o deve...attenti al deve) comunicare sentimenti..(indipendentemente da chi li percepisce)..
ok?
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dico !!!! ma esiste un trattato, o un manuale per questo?DEVE? PUO? la poesia e' arte, uno scrive per tanti motivi..a volte si dice: chi se ne frega se la gente legge e che cosa capisce...altre lo fa invece proprio per comunicare qualcosa...( o mammamiaaaaaaaaaaaa sto a rincoglioniiiiiiiiiiiiiiiiii)
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avevo capito male allora....la poesia se è bella è bella a prescindere...certo mi piace ciò che dice il cheva...la poesia non è un parere...piuttosto un emozione(qualcosa di simile)per me se cogli un attimo fuggente e ne formi un testo...ma anche questo è stato già detto da un grande...se ancora sbaglio Mon..ridimmelo grazie...pino
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la poesia è puro pensiero di quello che hai dento .
si sta come d autunno sugli alberi le foglie .
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la poesia deve, e in quanto deve si esalta di sentimenti puri che pur non dovendo scaturiree dall'io, ma non dall'io in quanto io ma da quella particella di noi che pur oscura ci permette di partecipare di essere noi in un contesto che,
pur sempbrando più grande di noi si rileva alla portata di,
chi scrivendo si mette in comunicazione con gli altri, questo penso è il fattore chiave, in un contesto sempre più difficile da far apparire.
Ora se la poesia in quanto tale deve dare un segnale questo segnale deve arrivarew, se non arriva all'ora .... ma se arriva la poesia ha toccato il fondo il fondo dell'anima ha colto il segno il centro quello da 100 punti, l'arcere prende la mira scocca il dardo e quasto arriva, e non c'è vento o intemperia che lo può ostacolare.
un salutone ;)
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...poi, se non scrivo mi sento male...se scrivo mi sento peggio...
forse la poesia è una prigione (dove le parole sono le sbarre e non c'è una porta attraverso la quale fuggire)!!
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la poesia è conme una musica soave che ti viene dal cuore !! ;)
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A volte si scrive per far condividere all'altro la nostra stessa emozione (che quando è nera!!! peggio per il lettore e vendetta per l'autore!hehhehe!) a volte per far riflettere o denunciare un problema o dare il nostro contributo ad una riflessione (e lì ci sentiamo finalmente parte, nel nostro piccolo, della storia). a volte per fare un brainstorming (termine tempesta nel cervello) autocurante che mette in superficie il nostro più profondo sentire, che è sconosciuto anche a noi (e la chiamo psicoterapopoesia) tanto è vero che partendo da un pensiero, scrivo delle cose che non avrei mai sognato potessero uscire dal mio (quasi marcio) cervelletto.
bha, me sà che 'n me sò manco spiegata bbbeneee!
me stò a 'ncartà pur'ioooooooooooo!!!
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siamo tutti drogati
noi che leggiamo
e scriviamo poesie
drogati di volo e di caduta
nella virtualità di un'emozione scritta
maledetta metafora di vita
di verità che si veste di bugia
siamo tutti drogati
e non ce ne accorgiamo
tra strade di parole
nascondiamo sassi di pensieri
e vaghiamo, nomadi
nell'inafferrabile senso di noi stessi
orfani di certezze,
affranti,
illusamente sazi
d'incantesimo che rapisce
sospesi
onnipotenti di magia
di scia
esaltati
e abbagliati
dal misero riflesso
di cio' che le parole non possono. ( Cri :) )
...perdonate l'apparente egocentricità...ma la poesia serve anche a questo...a dire quello che non si riesce altrimenti....
Buona serata
:) Cri :)
@marna:
ahahah...quel 'brainstorming'...bersaglio centrato...;)
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brava Cristina...!!
bravissima....sono d'accordo con te al 101%!!
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bella bella Cristina!ci sono anch'io a...condividere
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La poesia giova sia a chi legge,sia a chi scrive .
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Dipende...secondo me serve perlopiù a noi stessi.
La presunzione la vince sull'altruismo.
Se volessimo arricchire gli altri,staremmo a fare volontariato di nascosto tra i pidocchiosi e gli infermi,poi ci sono le eccezioni che confermano la regola,anche tra chi scrive.
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Di recente ho assistito a due spettacoli di Benigni, personaggio strano ed intrigante.
Per chi non lo sa nei suoi spettacoli oltre alla satira, nella seconda parte introduce, spiega e recita un canto della Divina Commedia.
Sulla poesia lui ha detto, perdonatemi se non ricordo la fonte citata:
" la bellezza della poesia sta per il 50% nelle mani di chi la scrive e per il restante 50% negli occhi di chi la legge."
So che qua non è in discussione la bellezza di una poesia ma poi sempre Benigni ha aggiunto che la poesia è un'estensione della nostra anima esattamente come una penna lo è per la mano.
Allora se si concorda, come ho fatto io, con questo tipo di concetto, cioè vedere la poesia come mezzo, cambia di significato a seconda "dell'uso e consumo" .
In fondo quando scriviamo cerchiamo di trasporre qualcosa di noi.
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la poesia, in fondo, in fondo..
serve per amare se stessi o gli altri?
a voi l'ardua sentenza!!
Una bella domanda ed intelliggente!
Credo che la poesia non serva propio ad amare se stessi in quanto credo che attraverso di essa il poeta affermi se stesso! La poesia serve pure per amare gli altri,quando cerchiamo di conquistare la persona dell'altro sesso che ci piace..Però secondo me a più un valore di svogo...La poesia è una connfessione,uno sfogo del nostro cuore!
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La poesia non dovrebbe servire...poi, alla fine, trasmettendo sentimenti sensazioni, idee, facendo riflettere, chi scrive e chi legge, serve a se stessi ed agli altri...
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....Questa è la mia risposta!
P.s.
scusa Kay
se uso la tua poesia!
siamo tutti drogati
noi che leggiamo
e scriviamo poesie
drogati di volo e di caduta
nella virtualità di un'emozione scritta
maledetta metafora di vita
di verità che si veste di bugia
siamo tutti drogati
e non ce ne accorgiamo
tra strade di parole
nascondiamo sassi di pensieri
e vaghiamo, nomadi
nell'inafferrabile senso di noi stessi
orfani di certezze,
affranti,
illusamente sazi
d'incantesimo che rapisce
sospesi
onnipotenti di magia
di scia
esaltati
e abbagliati
dal misero riflesso
di cio' che le parole non possono. ( Cri :) )
...perdonate l'apparente egocentricità...ma la poesia serve anche a questo...a dire quello che non si riesce altrimenti....
Buona serata
:) Cri :)
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...poi, se non scrivo mi sento male...se scrivo mi sento peggio...
forse la poesia è una prigione (dove le parole sono le sbarre e non c'è una porta attraverso la quale fuggire)!!
Ecco la tua libertà...scrivere poesie...molto bella questa tua affermazione...l'amore, per chiunque o qualsiasi cosa, ci rende liberi, riducendoci in schiavitù...
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Credo che x scrivere bisogna peccare almeno un pò di superbia, in fondo gli artisti lo sanno quando fanno un buon lavoro, x quanto ci si aspetti commenti o critiche esterne, quello che ci gratifica di più sono le nostre parole....
;)
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Credo che x scrivere bisogna peccare almeno un pò di superbia, in fondo gli artisti lo sanno quando fanno un buon lavoro, x quanto ci si aspetti commenti o critiche esterne, quello che ci gratifica di più sono le nostre parole....
;)
io spesso, invece, pecco di stupidità...
scrivo perchè penso di saper scrivere...in realtà non so neanche leggere (bene)!!
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Ci ho pensato un pò...in un certo senso, è vero che la poesia è droga. Come tutte le attività piacevoli, o comunque liberatorie, libera endorfina...eccolo là...