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Trovati 230 commenti di Mina Cappussi

Commento n° 230
«Quanta forza evocativa nel vocativo d’apertura "Luna, luminescente luna". Quasi una ballata, tra terra e cielo, che raccoglie per via gli "intenti" degli amanti, le promesse, i sogni, i desideri voluttuosi, "nel sentiero dei giorni". Maria Luisa Bandiera ci restituisce un quadro poetico simbolico che aiuta a leggere l’esistenza e il senso dell’umanità.»
Inserito il 24/04/2022 da Mina Cappussi alla poesia "Luna piena" di Maria Luisa Bandiera  

Commento n° 229
«Il dolore, questo sconosciuto, mistificato, compagno latente dell’umanità. Lo ha tratteggiato bene il poeta, quando dice che "c’è chi riesce ad affrontarlo e chi prova ad addomesticarlo", quasi fosse una creatura che ci accompagna lungo il tragitto della vita»
Inserito il 24/04/2022 da Mina Cappussi alla poesia "Non puntare il dito" di Giacomo Scimonelli  

Commento n° 228
«Lirica elevata, che coniuga la cronaca dell’attualità al giudizio severo, nascosto tra le pieghe di versi ironici. Trionfo di metafore, incorniciate da immagini metafisiche sulle quali sovrasta, inimitata, la rappresentazione dell’agnello che sgravida il leone- L’aristotelica “filosofia prima” che in Schopenhauer diviene apparizione, disegna realtà inconsueta, percepita dal sentire del poeta. Peppe Cassese approfitta della tragedia attuale per portarci nel suo mondo a puntate, “dove si affaccia quella maledetta ostentazione del male che contempla i giorni vani lasciati coi bagagli alla stazione”, dove si attende il “momento della esecuzione bendata dai cavilli del censore” in un sequel cui fa da specchio la “scipitezza” dell’altra cognata»
Inserito il 24/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Te ne procuro una" di Peppe Cassese  

Commento n° 227
«“Della poesia permane la magia, della danza ordinata, oppure ardita, di parole su un foglio congeniale”. La strofa a chiusura del componimento poetico racchiude il fulcro del sentire di Antonio Terracciano, che al verso affida la fissazione di attimi che trascolorano.»
Inserito il 21/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Danza di parole" di Antonio Terracciano  

Commento n° 226
«Una lirica agile, che corre sul filo dei ricordi, laddove il poeta rallenta per dare forma alle emozioni, "mentre il cielo è comunione col sole".»
Inserito il 21/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Fiamma eterna" di Danilo Tropeano  

Commento n° 225
«“Troveremo un punto d’arrivo” vaticina la poetessa in questa lirica che è inno all’amore e nel contempo fotografia del reale, di quella “felicità perduta che cerchiamo nella banalità di ogni giorno” come fosse il Calice sacro di ancestrali trascorsi umani. Marinella Fois si lascia suggestionare dalle vette di Milton, avvezzo ad esplorare l’abisso, lei che anela a ritrovare la giovinezza dell’anima e la certezza del profondo. La chiusura è inondata di luce, proprio come attraverso una vetrata, laddove l’amore diviene fecondo ritmo di vita»
Inserito il 21/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "La fecondità dell’amore" di Marinella Fois  

Commento n° 224
«Cammino emozionale di velata tristezza che racconta di lontananze e di assenze, cieli scuri e notti cupe. “Ci vorrebbe un bacio, una carezza, uno sguardo almeno” nella notte di solitudine in cui il poeta sente la verità camminargli al fianco, quasi a voler invadere il buio dei pensieri. Tutta la lirica di Michele Aliberti è intrisa di questo buio che anela alle stesse, coniugata in un sogno “meraviglioso e spoglio”»
Inserito il 20/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Una notte cupa" di Michele Aliberti  

Commento n° 223
«Poetando assisto, poetando intubo, poetando salvo vite. I versi di Paolo sono intrisi di realtà, non cercano belletti, non invocano trionfi, nudi e crudi si soffermano sulla quotidianità in corsia. Il poeta medico ricuce i lembi del presente e rimanda la denuncia al domani.»
Inserito il 18/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Il senso d’Ippocrate" di Paolo Ursaia  

Commento n° 222
«"La poesia a primavera ci salverà" è la chiusa di questa lirica di Anna Elvira Cuomo che interpreta il dramma della quotidianità con l’incedere leggero del verso che scoperchia il torpore di giorni uguali»
Inserito il 18/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Si sta" di Anna Elvira Cuomo  

Commento n° 221
«Pennellate di emozioni, per questa lirica di Marinella Fois che esalta la bellezza dell’infanzia, senza sottacere il risvolto della medaglia, la vecchiaia, la morte, l’oblio. “Il buongiorno al mio mattino – dice la poetessa - è il sorriso di un bambino” e ci parla di aquiloni e di giostre e di giochi di fanciulli. Un’anima dolce e pura, la sua, “ancora intinta di rugiada” che sa commuoversi allo spettacolo del mondo e della vita, che conosce quell’amore che “nasce nella casa dell’anima, quando ad abitarla sono piccoli fanciulli”. Marinella sembra andare anche lei sulla giostra del tempo, baciata dal sole che pur le mostra il momento del tramonto, affinché goda di ogni attimo prima di assaporare l’ultimo raggio.»
Inserito il 17/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Il sorriso di un bambino" di Marinella Fois  

Commento n° 220
«Giacomo Scimonelli si cimenta nella descrizione del momento, “tragedia irreale” inserendo, come in un puzzle, tutti gli elementi con i quali siamo stati bombardati in queste settimane, il pipistrello, il viso giallo asiatico. Una sorta di cronistoria in versi, un telegiornale poetico della contemporaneità. Il messaggio è positivo “con rispetto e sacrificio virus maledetto verrà annientato” e ancora “il domani sarà ancor più bello”, o anche “diciamola tutta... la vita è troppo bella”. Finale in crescendo con il riferimento all’amore, alla fratellanza, al genere umano che ci fa appartenere tutti alla stessa squadra»
Inserito il 17/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "La vita è troppo bella" di Giacomo Scimonelli  

Commento n° 219
«Bellissima immagine in cui la dolcezza, la delicatezza dell’amore, si scontra con l’aria putrefatta, in cui l’incubo del coronavirus provoca smarrimento, peggiore della guerra e delle bombe. Traspare l’incertezza del momento, rappresentata da una nuvola che può essere spazzata facilmente, all’improvviso, dal vento. “Viviamo in bilico” scrive il poeta, che si sofferma sul senso di soffocamento reale e ideale del momento attuale. Bella la chiusa “Vorrei respirarti/odorarti per l’ultima volta/ e poi cadere/come le farfalle sui papaveri/aspettando primavera”. Un messaggio di grande bellezza, quello di Demetrio Amaddeo, che pur nella paura rincorre la forza dell’amore.»
Inserito il 17/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Amore ai tempi del coronavirus" di Demetrio Amaddeo  

Commento n° 218
«Un ritmo leggero e cantilenante, che ricorda il tema dell’infanzia, per un tema forte, profondo, doloroso, di drammatica attualità.»
Inserito il 17/03/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Torneremo alla vita vera" di Michelangelo La Rocca  

Commento n° 217
«Senza suli e senza poesia...è questa la tragedia peggiore che un uomo può incontrare e il poeta Scimonelli ha centrato l’obiettivo. Egli scrive della persona umana che spesso si scontra con l’intelletto, perché l’anima non tace, a volte urla... bella anche la scelta del dialetto che restituisce la musicalità delle evocazioni poetiche»
Inserito il 16/02/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Sugnaturi disammuratu" di Giacomo Scimonelli  

Commento n° 216
«La notte, complice di storie e segreti, ha assunto a suo simbolo la luna che “gioca entro foglie dal vento cullate e sull’onde dalle rughe d’argento”. Un luna che si fa antropomorfa, che assume le sembianze della compagna di vita, che accompagna i giorni e le stagioni del poeta. Alberto de Matteis si è messo a nudo in questa lirica che si costruisce sui silenzi e sul buio, rotto dai raggi femminei»
Inserito il 02/01/2020 da Mina Cappussi alla poesia "Ha il tuo volto la luna" di Alberto De Matteis  

Commento n° 215
«Si richiude su se stesso, il poeta, come le foglie accartocciate dal vento. L’autunno spira malinconia beata, regalando ritmi lenti all’incedere del tempo. Santo Aiello tratteggia con sapienza il quadro di novembre che giunge repentino a disperdere l’estate»
Inserito il 03/11/2019 da Mina Cappussi alla poesia "Chiodo fisso" di santo aiello  

Commento n° 214
«L’ultimo bacio, l’ultima carezza, l’ultimo pensiero... ah se potessimo sapere per tempo che quell’azione conclude un ciclo! Presteremmo forse maggiore attenzione, fermeremmo il vortice della vita per gustare attimi che continueremo a sognare e ad evocare... Il poeta ricorda momenti e li tratteggia mirabilmente per il lettore»
Inserito il 03/11/2019 da Mina Cappussi alla poesia ""Un’altra vita"" di Stefano Drakul Canepa  

Commento n° 213
«Un incedere lento, quello della lirica di Libera Mastropaolo. Il suo Sogno d’Amore si illumina dei colori dell’autunno, intriso di vita e di magia»
Inserito il 28/10/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Sogno d’amore" di Libera Mastropaolo  

Commento n° 212
«Ironia della sorte, ironia della mente... giocare con le parole significa avere lo sguardo lungo di chi gestisce fonemi, rime, allitterazioni, rimandi celati da affanni»
Inserito il 01/08/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Ironica... mente" di Peppe Cassese  

Commento n° 211
«Le parole sono pietre, addirittura macigni, e hanno una loro autonomia emozionale. Antonella B antoequi sceglie il linguaggio criptico giocando sull’eleganza fonetica per regalare un’anima ad ogni parola, anche quella “sempre in ritardo”, “che cerca credito” e che, “nonostante tutto rimanga pietra”. La parola che, lungi dall’essere solo fonema, si fa cuore promotore di incontri, investigando sul senso dell’assoluto e puntando all’ideale di perfezione, che tende naturalmente all’immortalità.»
Inserito il 10/06/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Che rimanga pietra" di Antonella Borghini Anto Bee  

Commento n° 210
«Le ore battono ritmando i versi di Stefano Canepa che scrive la “ballata di un uomo morto” centellinando le parole che “scorrono lente come le ombre della sera”. Un sentire atroce di dolore per il “declino di un tempo malato” che accompagna le ombre della notte. E’ un momento magico, questo, in cui i sogni prendono forma e le pareti sembrano “chiudersi nell’eterno oblio del nulla”. Ritmo ansiogeno in cui la morte fa capolino di continuo, giunge alla disperazione di “corde strette intorno al collo” nel nauseante distacco dalla vita, che spegne le sue ultime luci nel buio del nulla.»
Inserito il 28/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia ""Battono le ore"" di Stefano Drakul Canepa  

Commento n° 209
«"Barca capovolta, così mi sento". E’ nella chiusa il cuore di questi versi il cuore doloroso della riflessione»
Inserito il 11/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Cosi mi sento" di emiliapoesie39  

Commento n° 208
«Soave nella sua veemenza, questa lirica ci restituisce l’animo volitivo e disilluso di Pierfrancesco Roberti, che si fa osservatore esterno di una società di superficie, di “vite gettate”, “nulla quotidiani”, “anime di latta” e “stupidi burattini” che interpretano ruoli di commediucole di quart’ordine sul palcoscenico delle finzioni. Sono “vuoti a perdere” gli spezzoni di esistenze che interagiscono come automi, tra desideri compressi e spettacoli da bon ton. I vent’anni di chi crede nei sogni parlano con le stelle e sussurrano speranze…»
Inserito il 11/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Avere vent'anni" di Pierfrancesco Roberti  

Commento n° 207
«Il disgregarsi delle cose provoca spesso sentimenti di malinconia, perché ci riporta, in qualche misura, alla caducità della vita. “Là fuori non ci sono più sogni” urla Stefano Caneva, il quale ci regala un’immagine di rara bellezza formale: “Qualcuno ha dimenticato di accendere le nuvole” sottolineando che “prima che sia aurora spegnerà le ferite”. Stefano anela il silenzio, come nuova promessa salutandoci con un auspicio criptico “E spargere le rovine di strada”.»
Inserito il 09/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia ""Rovine"" di Stefano Drakul Canepa  

Commento n° 206
«Sapiente mistura di parole, quella di Saverio Chiti, che fa una telecronaca emozionale di un “lussurioso mattino dove il cielo di noi ora si scioglie nel mare”. Tutto parla di sole, di cielo e di mare, per una direzione obbligata “verso bollente essenza di vita”. Il poeta è rapito dall’intensità del momento, e chiude con un atto di umiltà e di abbandono. “Deciso è il nostro transito a cui oggi mi inchino”»
Inserito il 09/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Rovente calura" di Saverio Chiti  

Commento n° 205
«Eleganza briosa del verso che si fa musicale a tratti»
Inserito il 07/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Triste mélancolie" di Josiane Addis  

Commento n° 204
«Una lirica ironica, e allo stesso tempo una lirica di cronaca: semplice, diretta, a tratti dura, di un parlottio di superficie che esalta la stoltezza in nome di un like.»
Inserito il 07/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Idiozie" di Galante Arcangelo  

Commento n° 203
«Un amore che esplode in versi dal ritmo musicale e sembra l’espressione lirica dell’amor cortese, dove la donna amata diviene figura idealizzata e quasi mitica. Vito Marco Giuseppe ci regala squisiti tratteggi di sentimento»
Inserito il 07/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Lei è un fiore, elisir d’amore" di Vito Marco Giuseppe  

Commento n° 202
«Desiderio n. 1: essere acqua. Dopo vengono altri centoventidue desideri. Essere acqua è, per Silvio Ottaviano, un modo per rendersi invisibile, per essere mare, per confondersi con le lacrime e con le nuvole. Ma è anche un modo per fondersi con la persona amata che, come ogni essere umano, il cui corpo è composto dall’ottanta per cento di acqua. E l’anima? Di quale sostanza è fatta l’anima? Ottaviano non lo dice»
Inserito il 04/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Le cose che so di me" di Silvio Ottaviano  

Commento n° 201
«Ritratto impietoso, eppure così umano, della passione per il calcio. Qualcosa che va ben oltre lo sport, che diventa metafora di un malessere compensato con l’idolatria che trasforma le persone, e persino i "cristiani".»
Inserito il 04/05/2018 da Mina Cappussi alla poesia "Lu tifosu du palluni" di FedericoCalderone  

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