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Nel cinquantenario della sua morte il figlio Mario si stà interessando alla ripresentazione di sue poesie edite ed inedite.
Mario Boselli: Luigi PANERO, DIALETTALE INEDITO
Di Luigi Panero da Loano (Liguria) si conoscono soltanto versi stampati «alla macchia» su foglietti volanti e su cartoline spedite agli amici. Un dialettale, dunque, inedito: accento piuttosto forte posto sul carattere schivo dell'uomo, legato ad un particolare amore di solitudine agreste. Questo restare isolato, questo «localizzarsi», limitando l'orizzonte critico ad un ristretto giro d'emozioni occasio¬nali che non hanno poetica, se favorisce spontaneità e freschezza, spesso è inconsapevole freno posto allo sviluppo della sensibilità in sentimento. E Panero è ricco di quella nativa sensibilità “innocente“ che si manifesta immediatamente nelle cose toccate ed è contenuta nella loro stessa pronuncia; secondo quella reciprocità per cui fra oggetto e soggetto non c'è passaggio, mediazione. Il suo vocabolario reca perciò l'impronta della stessa grezza fisicità delle cose; ed in tal senso è molto «ligure». Sensibilità, quindi, che non è fatto intimo, se non per quella vena malinconiosa - in Panero, d'altronde, molto tenue - non mai schietta del tutto e che si risolve, in genere, nel finale accorato commento moralistico. Ma anche questa caduta, in Panero, per fortuna, non è frequente. Le qualità poetiche di questo dialettale, anzi, son più per la gioia, per i «giulivi coloriti» delle cose che per i loro aspetti grigi, sconsolati.
Tono naturalmente medio tendente al descrittivo ma con molta sobrietà; un descrittivo quasi appannato dalla virtù di sentire le cose nella loro unità, nei loro rapporti lirici, molto più che come semplici notazioni. O zeûgo di sordatti è esemplare al riguardo: il canneto con i suoi pennacchi lampeggianti è una cosa sola col giuoco dei matetti, dei maschietti; mentre l'altra poesia si risolve intorno a quel massetti de parole che il vento soffia dal cancello del cimi¬tero (senza che vi siano accenti di prevaricazione sentimentale). Un tono fornito, perciò, di valido «centro», dal quale, o intorno al quale, l'immagine si snoda senza lasciare frammenti.
(da il Belli marzo1954)
(Testo interale della critica di M. Palma per conto della Associazione degli Italiani in America: con traduzione di alcune poesie in inglese (U piccettu che-u porta tristessa- Chêu spersu- Chêu stancu- Cantu de grillu).
"Luigi Panero è nato in Loano (Savona) in 1903, dove è morto nel 1960, in circostanze tragiche ed oscure.
Autodidatta, egli elabora i suoi scritti con abilità seguendo soprattutto l'esempio di Angelo Barile, un suo buon amico e di Edoardo Firpo, con quale anche ha avuto un amichevole rapporto.
Ancora non pubblicato in un volume, i suoi soli lavori conosciuti sono apparsi in pubblicazioni o in antologie, ma sono sufficienti per porlo fra i migliori poeti dialettali di Liguria di questo
secolo.
Vicino a Firpo per la sua sensibilità profonda per la natura, in cui il poeta tende a dissolversi, Panero ha usato versi luminosi e danzanti.
Non ci è figura umana nella sua poesia ed ancor meno presenza femminile, ma soltanto la riflessione ansiosa di una voce che attraverso le immagini della natura parla a sè e soltanto per sè stesso. "
Altre fonti di informazione:
M. Boselli, "I liguri,"in Il Belli, 1, 1956.
--. Poesia dialettale genovese dal secolo XVI a oggi, Di Stefano, Genoa 1958.
--. La poesia ligure dalle origini a Edoardo Firpo, Genoa 1976.
D. Astengo, "Cinque poeti in dialetto ligure,"in Resine, 24, 1985.
A. De Guglielmi, Liguria, Brescia 1987.
F. Toso, Letterature genovese e ligure, Il novecento, Marietti ,Genoa 1991.
Mario sel’ARCO e Pier Paolo Pisolini: Poesia dialettale del novecento, Bologna 1952
L. Coveri, G. Petracco Siccardi, W. Piastra, Bibliografia dialettale ligure, Genoa 1980.
E. Villa, "Vita, dilettantismo e poesia nella letteratura genovese, da Steva Parodi a Edoardo Firpo," in La letteratura dialettale in Italia, edited by P. Mazzamuto, Palermo 1984.
S. Verdino, La poesia in Liguria, Forlì 1986.
AAVV, La letteratura ligure, il Novecento, Genoa 1988.
F, Brevini, Le parole perdute, Turin 1990.
Alessandro Guasconi: su inserto Internet 2004 e Letteratura genovese e ligure, Genova 1989-2000 |
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